Sister
Sister
- As a Midnight's Cinderella
Squillò
il telefono. Mhmmmm...
Ma chi è che rompe a quest'ora? si mise a pensare il
castano, tirandosi il cuscino piumato sopra la sua testa.
Ed era vero. Chi
mai poteva
essere alle otto del mattino, per altro in concomitanza col suono
altissimo della sua sveglia? Già si meravigliò
che
potesse sentirlo, il suo cellulare.
Pensò
che magari era
Rame, che rompeva per via delle prove. Ormai Very Important Doll era
quasi pronto, era ovvio che era lui, no?
E allora cosa lo
faceva stare così in ansia? No, aveva un brutto, bruttissimo
presentimento.
Rispose un
secondo prima che cascasse la linea.
"Pronto?" disse
con voce impastata dal sonno.
"Jun, sono io."
Ebbe un colpo al
cuore. Avrebbe riconosciuto ovunque quella voce, era Suiko! Era la
migliore amica di sua sorella da una vita.
"Buon giorno,
Sui!"
Non gli
arrivò un feedback. "Suiko, che è successo?
Perchè sei così triste?"
"Guarda il
notiziario." Sembrava sul punto di piangere.
"Cosa... E
perchè dovrei?"
"Guardalo!"
disse con voce rotta dal pianto. Avrebbe voluto consolarla, dirle che
lui c'era sempre.
"Va bene, va
bene..." sgrunf!
"Che
è successo a mia sorella?" le chiese, sempre con
quell'orribile presentimento.
"Oh..."
sentì ancora
il suo pianto. Intanto, si era allungato con il braccio verso il
telecomando, ed accese la tivù, impostandola sul notiziario.
La notizia in
prima pagina gli fece accaponare la pelle.
Incidente di fronte alla stazione di Shibuya, vittima una studentessa
universitaria, quasi uccisa da un ubriaco.
Quelle parole...
Quel fuku alla marinara...
Quei capelli corvini e lunghi...
Sua sorella!
Rame! pensò,
doveva chiamarlo, aveva bisogno del suo sostegno.
Premette il
tasto delle
chiamate d'emergenza, tanto, mattiniero com'era, avrebbe
già avuto i vestiti addosso. Nel frattempo si
vestì, con
gli indumenti che aveva sott'occhio, quelli sfatti del giorno prima.
Non si truccò neanche, ma d'altronde, come poteva pensare al
trucco in un momento simile?
"Rame! Rame sono
io!" lo
chiamò con la voce più angosciata che quello
avesse mai
sentito uscire da quella melodica bocca.
"Jui!
Jui, calmati! Che è successo? Dove sei?!" anche
Rame si stava agitando, non sapeva che cosa fosse successo al suo Jui. Jui era suo, e guai a chi glielo
toccava.
"Rame! Vienimi a
prendere, presto!"
"Va bene!" e
Rame schizzò in macchina, angosciato come non mai.
Jui
richiamò Suiko, si fece dare il nome dell'ospedale in cui
avevano portato la sorella.
Gli disse che
erano all'ospedale universitario di Keio.
Rame
arrivò in cinque minuti spaccati. Al diavolo le multe!
"All'ospedale di
Keio!"
"Va bene!"
saltò in macchina e schizzarono verso la struttura.
Finchè
Jui rimase in
macchina, pensò a Rame, a Tero, a Giru, a sua sorella,
pensò a tutte quelle cose belle che aveva fatto con le
persone
della sua vita.
Sua sorella si
sarebbe dovuta sposare di lì a tre giorni, inoltre si stava
per laureare...
Si
stava per sposare...
Una volta
arrivati all'ospedale, si fiondarono alla reception.
"Rei Okine..."
disse Rame,
visto che Jui non riusciva più neanche a respirare.
Gelò
sul posto, appena proinunciò il nome della sorella
dell'amato.
"Piano tre,
stanza quattro." disse la segretaria, fredda, eppure gentile. Non
voleva mostrere le emozioni.
Emozioni...Nemmeno
Jui le voleva più mostrare.
La lentezza
degli ascensori
li fecero innervosire ancora di più. "R-Rame... Mia
sorella...Mia sorella vivrà ancora, vero?"
"Certo che
vivrà, Juichan..."
"Adesso andiamo
da lei, Jui" disse ancora, quando l'ascensore si aprì.
Entrarono nella
stanza in cui era ricoverata la ragazza.
A quanto avevano
capito
dall'infermiera, avevano appena finito di farle le lastre al torace, e
si trovava lì per via delle multiple fratture che si
era procurata a causa della brutta botta che aveva preso nello
sbattere contro lo spigolo del marciapiede.
Certo,
lo so che ha traumi multipli! avrebbe tanto voluto
dirgli. Come facevano ad essere tutti così distaccati,
mentre lui pativa le pene dell'inferno?
No, non erano
tutti distaccati.
Con lui c'era
Rame. Sentiva che ci sarebbe sempre stato.
Per fortuna i loro genitori si erano trasferiti, perchè Jui
non
avrebbe sopportato la loro vista. Non è che li odiasse, ma
non
aveva mai avuto un vero rapporto con loro. Se fossero stati presenti,
allora per lui sarebbe stato tutto molto più difficile.
Guardò
sua sorella,
quella creatura così gioviale, capace di scaldarti il cuore
con
il solo sguardo, così innocente, così pura,
attaccata a
dei macchinari salva vita.
Aveva il braccio
destro
rotto, alcune costole rotte, altre incrinate, un trauma cranico lieve,
due gambe sfracellate. A sentire l'infermiera.
Di lì
a poche ore sarebbe giunto un luminare che avrebbe cercato di salvarle
le gambe.
Ma a Jui
importava che salvassero sua sorella, non solo le sue gambe!
Dopo poco
uscì, sempre tenendo stretto Rame, che, triste, lo guardava.
"Rame, secondo
te... Mia sorella si salverà?"
"Certo, piccolo,
certo.
Sentirà il tuo richiamo, e correrà di nuovo da
te... Ne
sono sicuro." gli disse con un debole sorriso il compagno.
Non
ricordò molto, ricordò un uomo in camice bianco.
Che fosse per le gambe?
Rame gli disse
che erano
passate quattro ore, ma a lui non importava... Voleva solo che il tempo
le restituisse la tanto amata sorellina.
Dopo qualche ora
sentì il ragazzo avvicinarsi a lui con una coperta.
Tre giorni dopo, la sua Rei venne spostata alla traumatologia.
I farmaci per
indurla al coma farmacologico li aveva comunque... Il respiratore, lo
aveva comunque...
Rame
era andato a casa,
a mangiare qualcosa. Prevedeva che sarebbe ritornato di lì a
poco. Mentre lui, lui era seduto sulla poltroncina accanto al suo letto.
Pensò agli occhi della sua sorellina, pensò al
giorno del
suo matrimonio. Il suo matrimonio era oggi. Avrebbe indossato un abito
bianco, ma forse di lì a poco, forse anche a mezzanotte, il
suo
cuore avrebbe smesso di battere...
No! No, no, e no! Non doveva assolutamente pensarci!
Si ridestò quando Rame entrò nella sua stanza,
portava qualcosa.
"Tieni, piccolo... Mangia almeno questo. Ah, ti ho portato un cambio."
disse con un sorriso, porgendogli un panino, ed indicando una borsa di
plastica con dentro quelli che evidentemente erano i vestiti di Rame.
Già, di Rame... Non suoi. Perchè lui non sarebbe
mai
tornato a casa senza la sua Rei.
I giorni passano, le
settimane passano, di buono c'è... Che ora respira da sola pensò
tra sè e sè. Un'infermiera, la stessa dei primi
giorni,
entrò e visitò la ragazza. "Ancora qui? Si vede
che vi
volete bene... Non disperate, ce la farà."
Lui la guardò incredulo, quasi. Ora chiamo il medico"
Quando il medico
entrò, vide gli occhi cerchiati da occhiaie di Jui. "Si
sveglierà, vedrete...Le fratture alle costole e alle gambe
si
stanno saldando bene. Sta ritornando tutto al suo posto. Ora riduciamo
ancora la dose dei medicinali per il coma indotto."
Così
fece, e si congedarono.
Rame lo aveva chiamato per dirgli che il giorno dell'incidente aveva
avvertito gli altri che le prove non ci sarebbero state. Non era
riuscito a farlo prima perchè aveva voluto rimanere accanto
a
lui, senza stressarlo troppo.
Si era fatta sera, stava per addormentarsi, quando sentì una
leggera stretta alla mano, la mano con cui teneva quella non ingessata
della sorella.
"J...Ju...Jui..."
"R-Rei!"
"J-Jui... Dove siamo?"
"Starai bene, sorellina, non sforzarti... Oh..." le disse, con il volto
rigato da lacrime di sollievo...
"Jui...Ho" tossì "Ho avuto paura... Jui, dove sei... Dove
sei...?"
"Sono qui, sorellina, sono qui..."
"Che cosa è successo?" gli disse, con voce flebile. "Hai
avuto
un incidente, ma ora stai bene... Sei all'ospedale, ti stai
riprendendo. Ci sono io al tuo fianco. Ti curerò io."
"Ho avuto tanta paura, fratellone! Puoi cantarmi una ninna nanna,
così forse mi calmo?"
"Certo..."
Are kara dore kurai
Toki ga tatta no darou
Konya wa hana ni kakomarete
Naguru yousei kurai narazu ni tsubuyaita
"Kirei ni, natta ne sister"
Darekakushite imama de ienakatta kotoba wa
kawaii ku natta ne itsunomanika
kimi wo shiroi ueding
doresu itsuka yume de misete
Mahiru no Shinderera
kimi no toki wa tomatta
Kore kara boku dake ga toshi wo kasanete iku no darou
Demo kimi wa boku ni totte eien ni mittsu chigai no sister
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