Autore: nakahime
Beta: Naky94
Titolo:
vecchi rimpianti.
Fandom: star
trek
Pairing:
Spirk (Spock/Kirk)
Rating: Pg-13
Genere:
sentimentale, romantico, drammatico
Avvertimenti:
slash, (possibile) OOC
Personaggi:
Spock, James T. Kirk, Picard (menzionato)
Note: sono
passati quasi quattro mesi dalla mia ultima storia pubblicata nella
sezione. Oh mio Dio! No, non ero morta. Sono stata impegnatissima con
l'università, poi sono subentrati gli esami e la depressione
(una mezza schifezza, insomma). Sono un po' incerta, a dire il vero;
ripartire con questa storia, non so se sia la scelta più
saggia. Spero solo che vi piaccia. Spero anche di non aver fatto un
casino... spero, spero, spero. Sono sempre la solita insicura del
cavolo. Godetevi la lettura e, come sempre, recensioni e critiche sono
sempre ben accette. Enjoy!
- La storia si svolge
durante il film 'Generazioni', assicuratevi di conoscerlo almeno in
generale, così che possiate capire i riferimenti.
Disclaimer:
Kirk, Spock e compagnia cantando non mi appartengono. Quanto scritto
è frutto della mia fantasia malata, non posseggo i diritti
di un bel niente e non guadagno nemmeno un centesimo. That's all!
A Naomi che mi è
stata sempre vicina e non ha smesso di credere in me.
Ti voglio bene.
Vecchi
rimpianti.
“Mi amerai ancora
quando non sarò più giovane e bello?”
Spock alza lo sguardo dal PADD che tiene tra le mani, sta leggendo
l'ultimo rapporto circa la missione conclusasi il giorno prima. La
descrizione del tenente Nichols è confusa e in
più punti imprecisa.
Lo sguardo del vulcaniano si allaccia a quello del capitano che
è steso sul letto e tiene una guancia poggiata al palmo
della mano.
“Allora?” chiede Jim.
Spock osserva il sorriso dell'uomo, ha imparato a catalogarlo come
'ironico' ma non è sicuro che stavolta abbia lo stesso
significato. C'è qualcosa di diverso sul volto del suo
capitano e il vulcaniano non è sicuro di riuscire ad
interpretarlo.
“Cosa vuole che le risponda?”
Il primo ufficiale sa che rispondere ad una domanda con un'altra
domanda è poco logico, ma non ha alcun elemento
per comprendere a cosa si stia riferendo il suo interlocutore.
L'umano in questione medita in silenzio facendo scivolare
distrattamente le dita sulla coperta.
“L'ultima missione, Spock. Ha visto quel siero come ci ha
fatti invecchiare. Non ci avevo mai pensato prima, non veramente. Ma io
invecchierò molto prima di te e... “ Jim sospira,
lasciando la frase a metà.
Spock abbandona il PADD al suo fianco e si sistema contro la testata
del letto.
“Percepisco, dalle sue parole, quella che voi terrestri
chiamate incertezza. Mi sbaglio?”
Jim scuote il capo, il suo sorriso è scomparso.
“Mi dispiace, so che tutta questa emotività
è stupida. So anche quanto illogico sia ipotizzare una
situazione ancora lontana, ma... la missione mi ha dato da
pensare.”
Il vulcaniano inarca un sopracciglio “Infatti” dice
con tono pacato “è sconsigliabile lasciare che una
situazione tanto lontana ed imprevedibile, la preoccupi sin da
ora.”
Il capitano inspira a pieni polmoni prima di puntare le braccia sul
materasso e spingersi più vicino a lui. Si poggia allo
schienale e stende le gambe, emulando la posizione del primo ufficiale;
le loro spalle si sfiorano appena ma un brivido di piacere cola lungo
la schiena di Jim.
“E' solo che a volte penso al futuro e non so cosa
aspettarmi.”
Spock tiene ancora il sopracciglio sinistro in un arco perfetto che per
poco non scompare sotto la frangia squadrata.
“La presenza di una possibilità infinita di
incognite rende improbabile un calcolo preciso degli eventi che si
abbatteranno sulle nostre vite. Aspettarsi qualcosa dal futuro sarebbe
illogico, in assenza di dati certi.”
“Lo so.” grugnisce il capitano per poi passarsi una
mano sul volto.
Per il vulcaniano quel gesto significa 'frustrazione'.
“Ma tu mi amerai ancora quando non sarò
più quello che sono ora? Quando non sarò
più il bello e spavaldo Jim Kirk? Quando sarò
solo un... vecchietto petulante e in pensione?”
Alla domanda di Jim segue solo il silenzio. Per alcuni secondi nessuno
dei due parla per riempire il vuoto di suoni che ha inghiottito ogni
rumore.
Spock sta prendendo il tempo necessario per rispondere mentre l'altro
attende una risposta che tarda ad arrivare e che non è
sicuro di voler ascoltare.
Non dubita di quello che il compagno prova per lui, ma troppo spesso i
vulcaniani hanno un modo di esprimersi che non s'incastra alla
perfezione con l'illogica necessità umana di rassicurazione.
“Jim... “ comincia l'altro, e Jim sa che qualcosa
d'importante sta per essere confessato.
“Quando abbiamo deciso di comune accordo di intraprendere
questa relazione, ero ben consapevole delle nostre differenze
biologiche. Ho valutato attentamente i pro e i contro che questa
situazione avrebbe comportato, per entrambi. Sono consapevole della
longevità propria alla mia specie e di quanto superi la
longevità umana. In media noi vulcaniani viviamo per ottanta
punto otto anni in più di un essere terrestre.”
Jim si gira a guardare Spock, questi dal canto suo tiene lo sguardo
puntato davanti a sé.
“Il processo di invecchiamento è inevitabile per
te, così come lo sarà per me. Non per questo i
motivi che mi hanno avvicinato a te, saranno meno importanti. Il tuo
aspetto fisico, Jim, per quanto apprezzato è solo una delle
numerose cause che mi hanno condotto a questo punto. I vulcaniani
scelgono un solo compagno per tutta la vita e l'affinità
mentale è la ragione più importante
affinché si abbia una unione lunga e prospera.”
Le dita di Spock si muovono lentamente sulla stoffa dei pantaloni e Jim
non può non contemplarle e amarle un po' di più.
“Stai dicendo che mi amerai per tutta la vita?”
sorride Jim sentendo il cuore tamburellare nel suo petto come se fosse
impazzito.
“Sto dicendo... “ Spock si gira a guardarlo con i
suoi occhi bui, che nascondono un oblio senza fine “... che
la mia vita è legata alla tua. E ignorare questo, sarebbe
illogico.”
I due stanno in silenzio mentre i loro sguardi rimangono incastrati
l'uno nell'altro e continuano a parlarsi e a sussurrare cose di cui le
loro menti non sono pienamente consapevoli.
Se Jim non fosse seduto molto probabilmente sentirebbe le gambe
tremare, in maniera molto poco virile.
Quella di Spock non è una dichiarazione tra le
più sdolcinate e convenzionali, ma è tra le
più sincere e di questo Jim ne è certo. Si sente
pieno d'amore e sa che potrebbe scoppiare di quel sentimento vivo e
pulsante che gli ruota dentro.
Non dice altro, si limita ad allungare la mano destra verso quella di
Spock: l'indice e il medio si protraggono verso il dorso della mano
dell'altro. Quando le loro mani vengono in contatto il vulcaniano
rilascia un flebile e appena percettibile sospiro.
Il vulcaniano ruota la mano e lascia che i loro polpastrelli si
incontrino, il tocco rilascia una scarica di pura energia che si
propaga tra di loro e li fa tremare entrambi. E' come se le loro anime
si fondessero in una sola essenza che suggella le parole di Spock,
allontana i dubbi di Kirk e promette qualcosa che non si può
pronunciare, per cui non esiste parola alcuna.
E' la promessa di qualcosa di eterno, immortale, che nasce tra le
stelle e lì vi resterà per sempre.
“Saremo
energia in questo cosmo sconfinato, alla fine. E come energia noi ci
incontreremo, scorrendo nel flusso dell'universo, per
l'eternità.”
Jim sorride di nuovo, poi una lacrima sfugge dal suo occhio e si fa
strada su una guancia solcata dalle rughe del tempo, appartenenti ad un
corpo che più non è.
Quella non è la realtà, è solo
finzione; è solo una consolazione per il pensiero di
ciò che ha perso.
No, è tutto
quello che non ha mai avuto.
E' il Nexus a parlare per lui; la landa dei desideri e dei rimpianti.
Jim prova gioia per una menzogna che rende il suo sonno eterno meno
solitario e tormentato.
Ma è solo finzione.
E' solo una recita.
Per questo motivo l'ammiraglio James T. Kirk decide di cancellare quel
desiderio mai avverato, il sogno rinchiuso in un cassetto che ha sempre
avuto troppa paura di aprire.
La sua mente vola ad una vecchia fiamma, un'altra
possibilità mai colta. Una donna terrestre, che
però non riesce a rimpiangere. Se fosse rimasto con lei, non
avrebbe mai conosciuto Spock.
E' in quel ricordo che il capitano Picard lo trova.
E' lì che Kirk sta espiando il peccato di una vita intera:
non aver mai confessato a Spock i propri desideri, le proprie paure.
Non avergli mai potuto chiedere “Mi
amerai ancora quando non sarò più giovane e
bello?”
Fine.
. Mi scuso per alcune
imprecisioni sul film, ma mi sono concentrata di più sulla
storia che sui particolari del film.
Inoltre la discussione sull'età è
perché si presuppone che in ST la vita media degli uomini si
sia allungata a 100 anni, mentre i vulcaniani vivono, in media, 200
anni. Per questo Spock afferma di vivere ottant'anni in più
di un essere umano terrestre.
. Quasi dimenticavo: le frasi della fic e l'intera storia nasce dalla canzone "Young & beautiful" di Lana del Rey.
Vi ringrazio tanto per essere arrivati sino a qui.
Baci.
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