3
anni dopo gli accadimenti
precedenti.
Da quando
Roxy aveva
cambiato scuola, Domilio era stato costretto ad una rigida astinenza.
Da "Indovina chi, versione Cataclastic" ovviamente.
Anche se
Caty era guarita
dalla Monociccellosi, qualche ceppo di quel batterio era
sopravvissuto ed era rimasto dormiente dentro di lei; non si sa
perchè -forse al batterio semplicemente piacevano le carote-
quando
Caty ne mangiò una ebbe una ricaduta.
La
Monociccellosi le
confondeva il cervello: aveva dimenticato l'orribile avvenimento con
l'affascinante Cristiano, ma aveva anche dimenticato l'amore per
Domilio
che aveva crudelmente evitato per settimane, fino a quando gli aveva
detto chiaramente che non gli interessava.
Passava
ore nel letto a
cercare di ricordare, faceva degli incubi: ogni qualvolta chiudeva
gli occhi si sentiva soffocare dalla ciccia di qualcuno, ma non
ricordava di chi fosse. Di chi?
A volte
pensava di essere
pazza: vedeva oggetti spostarsi da soli, era arrivata a pensare di
avere speciali poteri magici.
Beveva
molto caffè e sotto
agli occhi aveva delle ombre scure dovute alle notti insonni. Dopo
tanto tempo era in crisi, non sapeva chi scegliere: Merio, il
bell'assistente della sala computer; o Cristiano, l'affascinante e
misterioso stregone di cui ricordava cosi poco e che era
misteriosamente scomparso senza lasciare traccia?
Di una
cosa era certa: Domilio doveva uscire dalla sua vita.
Uno di
quei giorni doveva
proprio andare a scuola, era mancata per quasi una settimana! Mise un
po' di correttore -forse più di quello che avrebbe voluto
mettere-
per cammuffare le occhiaie e pedalò amabilmente verso la
scuola dove
insegnava, sede di tante avventure accadute in così tanti
anni
(credetemi, davvero TANTI anni).
Parcheggiò
abilmente la
bici nel cortile interno, mettendo la catena e chiudendo il lucchetto
con una sola mano.
Camminò allegramente verso la sua classe,
salutando gli studenti che incontrava; non ricordava neanche un nome,
ma gli sembravano così simpatici!
Appena
suonò la campanella
entrò in classe.
-Buongiorno
ragaz...-
esclamò prima di fermarsi all'improvviso: seduto alla
cattedra c'era Domilio, gli occhi arrossati erano il segno
inconfutabile del pianto.
-Buongiorno
Catinina- disse
lui freddamente -adesso me ne vado subito-, c'era così tanta
tensione nell'aria che anche gli studenti se ne accorsero e
stetterò
li a guardare quel bizzarro scambio di battute.
Infine,
quando Domilio se ne
fu andato, Caty sfogò la sua rabbia sulla lavagna,
disegnando
inutili schemi di biologia mentre i poveri studenti si riparavano la
faccia dalle schegge di gesso.
Nell'intervallo
prese un
caffè rigorosamente decaffeinato e con giusto un pizzico di
zucchero, di certo non poteva rovinare la sua perfetta dieta a base
di ortaggi! Si diresse verso la sala professori quando si
scontrò
con un alunno, versandosi gran parte della bevanda addosso.
-Acciderbolina!-
esclamò,
andando nel panico: il suo maglioncino preferito era rovinato!
Proprio
nel momento del
bisogno le si avvicinò una signora bassetta e tarchiata, con
un
taglio di capelli all'ultima moda: era proprio lei, DK. Ex detective
privato che aveva passato due anni in Perù per seguire un
cliente.
Ora faceva l'insegnante di Storia e di Peruviano.
-Scusi
Catinina, lasci fare
a me- disse con tono pratico, poi da una tasca nascosta tirò
fuori
un fantastico gadget tecnologico e ultra moderno: uno scottecs della
Foxy, con spirali che assorbono i liquidi dieci volte più
efficacemente degli scottecs concorrenti. Asciugò il
maglione in un
batter d'occhio.
Quel
giorno Caty si fece una
nuova amica. Le parlò tutto il giorno dei suoi problemi, dei
suoi
sogni, delle sue aspettative e dei suoi minerali; quando
uscì da
scuola era proprio felice! Tornò a casa a piedi, il giorno
dopo
avrebbe usato la bicicletta di riserva rossa fiammante.
Camminò
per i viali con le
sue scarpe dal tacco vertiginoso (ben due centimetri) e
incontrò
qualcuno di inaspettato: Merio. Dopo aver chiacchierato un po' mano
nella mano si ritrovarono nella camera di Caty per una notte
infuocata.
Infuocata
nel vero senso
della parola: per rendere l'atmosfera più romantica avevano
acceso
delle candele e quelle avevano bruciato le tende e il resto della
casa.
La serata
si concluse con
Caty in lacrime, una casa bruciata e un povero Merio con ustioni di
secondo grado sul dieci percento del corpo.
Spazio scrittore.
Innanzitutto
grazie per aver letto il mio nuovo capitolo! Spero vi piaccia il nuvo
"stile" di scrittura, d'ora in poi penso riuscirò a fare
qualcosa di un po' più serio della serie precedente, fatemi
sapere se vi piace, ci tengo!
Ps. Non
mi pagano per la pubblicità della Foxy, credetemi (anche se
potrei chiederglielo...).
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