Ancestral

di Giangie
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L’incontro



Avalon… Borgo dalla dubbia fama, piena di botteghe e con il mercato più vasto in tutto il territorio di Yume. La più grande e caotica città del continente potrebbe pensare qualcuno, in effetti è così. Questo era il pensiero principale di un ragazzo mentre camminava stando attento a non urtare nessuno. Dal suo sguardo si poteva facilmente intuire che fosse a disagio in quel luogo, con cautela controllava che nessuno lo seguisse o facesse caso a lui. Non sembrava avere una meta precisa e appena vedeva qualcosa che pareva attrarre la sua attenzione vi si dirigeva con calma, tenendo sempre d'occhio le persone che gli passavano accanto; proprio quando aveva intravisto qualcosa in una bancarella cominciò a sentirsi osservato. Si girò lentamente, per non destare sospetti, senza però nessun risultato; così tranquillamente riprese il suo cammino. Quella sensazione sembrò abbandonarlo, continuò ad andare avanti finché non si sentì trafiggere da uno sguardo penetrante; si girò ancora, guardando in tutte le direzioni ma come prima nessuno sembrava seguirlo.

Che strano, sarà una mia impressione, evidentemente tanti anni in fuga mi hanno fatto diventare paranoico... Eppure qualcosa mi dice che farei bene a non fidarmi, anche perché il mio istinto non mi ha mai tradito, perché dovrebbe farlo ora?! Beh non mi rimane molto da fare se non accertarmene di persona... “

Con questi pensieri in testa cominciò a cambiare strada, prima di tanto in tanto poi sempre più spesso, fino ad inoltrarsi nel cuore della città: pieno di stradine e vicoli dove le vecchie case, ancora antecedenti alle innovazioni tecnologiche importate dopo la fine della guerra, si stagliavano verso il cielo oscurandolo. Arrivato in un vicolo cieco si guardò intorno: vi erano due case una di fianco all'altra con un giardino di fronte a quella che pareva essere la cucina, il muretto di pietra che le circondava e divideva era alto non più di 2 metri.

Da li sarà un gioco da ragazzi arrivare sul tetto!”

Gli sfuggi un ghigno prima di cominciare ad arrampicarsi sul muro: una volta scalato prendere una leggera rincorsa e lanciarsi, dandosi la spinta sulla facciata della casa ed afferrare saldamente le grondaie di rame che sporgevano dal tetto. Saltandovi sopra si nascose dietro il comignolo, attendendo paziente l'arrivo di un possibile inseguitore.

Dopo quella che gli parve un infinità quest’ultimo arrivò veramente, si bloccò per un secondo prima di mettere a fuoco il fatto di aver perso il proprio obbiettivo poi iniziò a sondare il terreno in cerca di tracce o di un solo indizio che potesse indicargli la direzione presa dalla sua preda. Il ragazzo rimaneva in silenzio dietro il suo nascondiglio, mentre osservava la scena, studiava i movimenti dello sconosciuto; appena quest'ultimo gli diede le spalle con un salto si portò dietro di lui tappandogli la bocca con la mano sinistra, nella destra un coltello da caccia con lama di puro acciaio , lunga più di sei dita. Prima lo tese in avanti per poi avvicinarlo lentamente alla gola del suo cacciatore.

Se prometti di non urlare, ti lascerò senza farti alcun male, d'accordo?”

Al cenno di quest'ultimo lo lasciò andare rinfoderando il coltello, solo in quel momento il giovane focalizzò che l'inseguitore era una ragazza: viso dai lineamenti principeschi mentre lunghi boccoli del color del grano facevano capolino da cappuccio del mantello, occhi acquamarina che mostravano spavento e confusione.

Visto? Non voglio farti nulla e non te ne farò, a meno che tu non ne faccia a me ovviamente... Ora, chi sei e perché mi stavi seguendo?”

Quel coltello non sembrava rispecchiare molto le tue parole, comunque sia il mio nome è Ashley e non ti stavo affatto seguendo! Mpf! “

La fanciulla voltò la testa con un gesto di stizza mentre lui la guardò in modo scettico, nonostante non potesse vederlo bene poiché i capelli neri come la pece dai riflessi bluastri del ragazzo gli coprivano parzialmente gli occhi, quest’ultimi erano molto particolari: di per sé erano bianchi ma delle venature nere andavo a fondersi con la pupilla, creando così dei riverberi grigi.

Bene Ashley, allora se così fosse vorresti spiegarmi il motivo per il quale sei arrivata qui di corsa ed hai cominciato a guardarti intorno come se avessi perso disperatamente qualcosa, o meglio, qualcuno... Non mi sembri molto brava come inseguitrice, perché questo è quello che sei vero? Se vuoi puoi anche non dirmi il motivo, basta che tu la smetta di infastidirmi. “

La sua voce aveva assunto una tonalità che sembra essere un misto di scherno e tranquillità tranne che per l'ultima frase, che risultò molto più dura e greve.

Ma come ti permetti?! Si è vero, sono un inseguitrice ed ero sulle tue tracce anche se non sei il mio bersaglio primario. Ammetto di aver commesso il grave errore di abbassare la guardia anche se non sono affari che ti riguardano. A proposito, perché non dovrei infastidirti?! Se no ti arrabbi?! “

La risata cristallina della ragazza aveva coperto il breve silenzio dopo le sue ultime parole, il ragazzo ne aveva approfittato per avvicinarsi, si sporse verso il suo orecchio cogliendola di sorpresa.

Beh se sai veramente chi sono, dovresti anche sapere cosa sono in grado di fare... “

Aveva fatto un passo indietro per poter osservare il volto di Ashley assumere una leggera tonalità vermiglia, facendogli così scappare un sorriso malizioso, sentendola poi deglutire ottiene conferma delle sue parole.

Visto che le cose stanno così, io me ne vado. Per quanto possa essere tranquillo questo posto per parlare, potrebbe non restare così ancora a lungo... “

Si volta tranquillamente per andarsene, venendo però bloccato all'altezza del braccio destro, girandosi per poterla guardare in volto le rivolge uno sguardo scettico seguito da una domanda di lei.

Aspetta... Ecco, io... Perché non mi hai uccisa quando avresti potuto farlo?! Perché anche se di fatto dovremmo essere nemici, tu mi hai risparmiata? “

Nessun uomo ha il diritto di poter decidere della vita di un altro uomo, l'unica possibilità che avrei di poter uccidere qualcuno sarebbe per auto difesa: Uccidi per non essere ucciso... Tuttavia non so che idea tu ti sia fatta di me, anche se la immagino, però vorrei solo dirti una cosa: Io non ho mai pensato come loro poiché non sono come loro, qualunque sia il mio nome, Io non sono un Ancestral! “

Quelle furono le ultime parole che rivolse alla ragazza prima di voltarsi verso la strada ed andarsene, continuò dritto finché sparì nuovamente fra le case.

Non so il perché ma ho una strana sensazione: non riesco però a capire se riguardi Ashley o il motivo per il quale ha lasciato perdere il suo obbiettivo per seguire me... Meglio non abbassare la guardia, non si sa mai. “







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