correre
Salve a tutti!!!!questa
è la mia prima ff...diciamo che è più
un esperimento...criticate in massa,così posso migliorare ^^
è
una Lily/James....coppia che adoro ^^ all'inizio parte un po'
tragica, ma non spaventatevi, poi l'atmosfera si
alleggerirà,andando avanti...Vi lascio alla storia!!
Lily Evans correva.
Non si curava
delle persone che,un attimo prima di venire travolte, si spostavano,
guardandola sbigottiti.
Lei si
limitava a correre.
Perchè
corri,Lily Evans?
Si
bloccò di colpo,in mezzo al corridoio, cercando di
dare una risposta alla sua vocina interiore. Due primini la
sorpassarono,guardandola straniti. Non capitava tutti i giorni di
vedere la Caposcuola Evans così sconvolta.
Ridacchiarono,pensando che c'era aria di pettegolezzo in giro. Ma
a lei,per una volta, non importava. Lei
stava lì, in mezzo ad uno degli innumerevoli corridoi di
Hogwarts, e cercava di riflettere. Ma era tutto inutile. L'unica cosa a
cui riusciva a pensare erano le parole di Alice, ancora rimbombanti
nella sua testa.
-Lily!!-
Lily era sdraiata sul
suo letto che cercava di leggere un libro,quando l'amica era entrata in
dormitorio con l'aria stravolta.
-A...Alice!Ti sembra il modo di entrare...- ma si era bloccata, vedendo
la faccia dell'amica. -Che...Che succede?- aveva chiesto, con un filo
di voce. -James...- aveva sussurrato lei. - James è...- Lily
aveva alzato gli occhi al cielo. -Cosa ha fatto adesso Potter?Anzi no,
non dirmelo. Sinceramente, mi sono rotta di...- ma si bloccò
di
nuovo. Alice era scoppiata in lacrime. -Lily...James
è....è caduto dalla scopa. Io...io e Frank
stavamo
passeggiando in riva al lago...e...e poi abbiamo sentito Sirius gridare
a James di scendere. Sta...stavamo tornando al castello...quando
abbiamo sentito uno schianto terribile...e...e poco dopo James era
riverso a terra, mentre Sirius cercava di rianimarlo, la sua scopa
volata chissà dove...A...Abbiamo chiamato Madama
Chips...oh,Lily...è...è orribile...- Lily era
pallida.
Qualcosa,dentro di lei, si era rotto. -C...Cosa ha detto Madama
Chips...?- chiese,con un filo di voce. La parte più
razionale di
lei si chiedeva cos'era, tutta quell'angoscia. La mise a tacere in
fretta,pensando che Potter, pur essendo un arrogante bulletto,era
comunque un suo compagno di Casa. Alice scosse la testa, asciugandosi
le lacrime. -é in coma. quelli del San Mungo...- -S...sono
venuti quelli del San Mungo...?- domandò Lily, sempre
più
sconvolta. Alice annuì. -Hanno detto che non possono
trasportarlo in ospedale perchè potrebbero compromettere
organi
interni...verranno qui a controllare ogni giorno....- Lily si era
alzata di scatto. La sua mente sembrava essere andata in black-out.
-Lily.- Alice si era un po' ripresa, e ora la guardava, gli occhi scuri
preoccupati. Ma l'amica non sembrava averla sentita. Gli occhi si
stavano facendo lucidi. Perchè? si chiese.
Maledizione!è
Potter. Potter,Lily!non puoi farti venire gli occhi lucidi per Potter.
Alice la guardò,con tenerezza. Sapeva che la rossa non
avrebbe
pianto. No, Lily Evans non piangeva mai,tranne in rarissime occasioni.
La sua massima espressione di dolore erano gli occhi lucidi. Non
perchè fosse insensibile,o cosa. Semplicemente
perchè in
tutti quegli anni aveva imparato a trattenere le lacrime,racchiudendole
in una robusta cella,all'interno del suo cuore. -Adesso
è
in infermieria.- Sussurrò Alice. Sembrava un'informazione
buttata lì,per caso. Lily puntò i suoi occhi
verdi
sull'amica, non sapendo cosa fare. Era combattuta, quasi terrorizzata.
Non capiva più nulla. -Vai.- le disse Alice, in tono quasi
perentorio. Sapeva che l'amica aveva bisogno di qualcuno che
gliel'ordinasse. Altrimenti, il suo maledettissimo orgoglio avrebbe
avuto la meglio,come sempre. Lily annuì, le labbra e i pugni
serrati. Lentamente si avviò verso la porta.
Indugiò un
attimo lì,le gambe che quasi tremavano.
E poi iniziò a correre.
Lily
tornò alla realtà bruscamente.
Perchè diavolo stava correndo?oltre al fatto che era di
Potter
che si stava parlando, non sarebbe comunque servito a niente correre.
Sorrise, amara. Già, era di Potter che si stava parlando.
Sembrava che quel ragazzo fosse l'unico essere umano capace di far
crollare tutte le sue certezze in un istante. E Lily Evans viveva di certezze.
Forse
è più per questo che lo dedestavi,Lily. Ancora quella
maledettissima voce della sua coscienza.No,
maledizione!Io lo detestavo perchè era un maledettissimo
bulletto arrogante. Cercò di
metterla a tacere.
Ha-ha. Hai usato il passato. Ora è diverso? Aggrottò
la fronte,confusa. -No.- Disse ad alta voce, senza accorgersene. No?eppure,sai
bene che è maturato. Quella vocina stava
iniziando veramente ad irritarla. Si,ma
non così tanto da...oh,al diavolo!si può sapere
dove vuoi arrivare?
Tra sè e sè, si maledisse. Ora stava
iniziando
persino a parlare con irritanti vocine interne. Che stesse impazzendo
del tutto? Un gruppetto di ragazzine di Corvonero del terzo anno la
stava fissando, allibite, mentre camminava nervosamente lungo il
corridoio,i capelli sanguignei sparati in tutte le direzioni, la fronte
aggrottata e la bocca piegata in una smorfia. La grifoncina se ne
accorse. -Bè? che volete?- sbottò,aggressiva.
Quelle
distolsero lo sguardo,spaventate. Calmati,Lily,calmati.
Non ti hanno fatto niente.
E
allora decise di riprendere a correre,perchè in
quella corsa frenetica era riuscita a non pensare a niente. E in
quel momento, la cosa che le serviva di più era
l'avere la
mente sgombra da qualsiasi tipo di pensiero.
Arrivata
nei pressi dell'infermieria,rallentò. Lo spettacolo che le
si parava davanti la lasciò per un attimo interdetta: Sirius
Black camminava nervosamente avanti e indietro, le braccia incrociate
dietro alla schiena e il busto proteso in avanti. Poco distante c'erano
altre due persone. Uno, Remus Lupin, aveva gli occhi infossati e vacui,
lo sguardo fisso al pavimento. Accanto a lui c'era Peter Minus, che
ogni tanto emetteva dei deboli singhiozzi. Lily fece un sorriso triste.
Eccoli lì, i Malandrini. Ma ne mancava uno. La sua assenza
era percepibile, quasi palpabile. James Potter, il pilastro portante di
quel gruppo, ora era rinchiuso in infermieria. Improvvisamente, il
pavimento sotto i piedi di Lily scricchiolò, facendola
sobbalzare, impercettibilmente. Decise così di uscire allo
scoperto: era inutile starsene lì impalata a
rimuginare. Fece un passo in avanti, cosa che permise agli altri di
notarla. Sirius fermò la sua frenetica camminata e strinse
gli occhi a fessura.
-Che vuoi,Evans?- sibilò.
-io...- incominciò lei,ma venne interrotta.
-Cos'è, sei venuta a spezzargli il cuore un'ultima
volta?vuoi dargli il colpo di grazia?-
-Co...Come?- fece Lily, sbigottita. Mai la voce di Black le era
sembrata più maligna e cattiva.
-Sirius...- intervenne Remus, con voce pacata, mettendogli una mano
sulla spalla.
Lui rise, amaramente.
-che diavolo vuoi Remus? per colpa sua-
e indicò con la testa la grifoncina - sto per perdere il mio
migliore amico! Per colpa della sua maledetta freddezza James non
è più lo stesso! Dimmi, da quando James Potter
cade dalla scopa,eh? Da quando,Remus? dimmelo!- le ultime parole le
aveva dette urlando. -Se lui non dovesse svegliarsi....-
-Sirius!Smettila!- Remus l'aveva afferrato per le spalle, e lo
scuoteva, con forza. -Piantala!James si sveglierà,hai
capito?Si sveglierà!- Gli occhi di Remus erano lucidi.
Abbracciò Sirius,di slancio. -James si sveglierà,
Sirius.- Peter ora piangeva forte, non riuscendo più a
trattenersi. Sirius, dopo un po'annuì, lentamente. Poi si
staccò dall'amico.
-Peter- chiamò.
-S..si?- disse il piccoletto, ancora singhiozzando.
-Vieni qui,maledetto topastro. Se non l'avessi capito,questo
è un abbraccio di gruppo.- e rise,piano.
Peter si avvicinò, intimorito, e i tre si strinsero,
immaginando che lì in mezzo ci fosse anche il loro James.
Nel frattempo,Lily era rimasta immobile, paralizzata. le parole di
Black le erano penetrate nel cervello, insistenti. é colpa sua. James
Potter non sarebbe mai caduto dalla scopa. Si riscosse,
scacciando quei pensieri. No, quello che era successo poche ore prima
non aveva nessun collegamento con la caduta di James. Non poteva
avercelo. Non doveva avercelo.
La ragazza osservò i Malandrini, così uniti.
E si sentì estremamente sola.
James si trovava in un
corridoio, buio e silenzioso. Non capiva dove fosse, ne come ci fosse
arrivato. sapeva solo che doveva continuare a camminare, se voleva
raggiungere la luce. I suoi passi rieccheggiavano per quel lungo
corridoio. improvvisamente si fermò, attento. Aveva
intravisto qualcosa muoversi. Cercò di scrutare oltre
all'oscurità, ma non ci riuscì. Poi,
improvvisamente, dal buio uscì una figura contornata di luce.
-James- disse, sorridendo.
Le linee del corpo e del viso non erano nitide, sembrava come una
fotografia sbiadita nel tempo, ma si distinguevano ancora i lunghi
capelli color biondo cenere e gli occhi castani.
-C...ci conosciamo?- fece lui, con voce flebile. Non stava
più capendo niente. Sentiva una strana oppressione nel
petto.
-Non ti ricordi di me, James?- fece lei, con un sorriso dolce.
-Io...no...-
-Non importa, abbiamo tempo...quanto tempo vorrai...-
sussurrò.
Gli appoggiò una mano sulla fronte, delicatamente.
E a quel punto,James non sentì più nulla.
Nota di fine
capitolo: allora,che ne pensate?siate sinceri e NON
clementi! poi, volevo dire una cosa...il titolo credo lo
cambierò, non mi convince per niente....intanto ho messo
questo, perchè i miei personaggi si trovano tutti a
metà...tra cosa?tra la decisione e l'indecisione, tra il
capire e il non capire...cose così, insomma...!ora vi
saluto...recensite please ^^
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