The Read Tread Of Destiny.
Il Filo Rosso Del Destino.
Capitolo Uno.
Lui e Lei.
«Mamma!» fu l’inevitabile
commento aspro di Sharpay Evans, cinta in un abito succinto che lasciava ben
poco all’immaginazione. Gli occhi color caramello saettarono velocemente dalla
macchina decappottabile al bellissimo uomo che scaricava le valigie.
La donna, bionda più che mai, la
superò con un sorrisetto.
Il moro tuttofare la squadrò con
malizia e poi seguì sua madre, con entrambe le braccia muscolose cariche di
borse, e la netta sensazione che si sarebbe divertito.
“Porca miseria” esclamò la bionda
tutto pepe, scuotendo ferocemente il capo. Non era possibile che ogni volta che
tornava a casa sua mamma si portava dietro un nuovo boy friend! “Che ha per di
più la mia età” borbottò dentro di se, frustrata. “Come ogni boy friend che si
rispetti” aggiunse poi, guardandosi attorno e scuotendo i folti capelli biondo
platino. Ritornò in casa sbattendo debolmente i piedi.
«Tesoro, ti presento Austin».
Sharpay giunse in salotto, dove
Katherine Evans stava presentando il nuovo “giocattolo” a Ryan. Il biondo guardò
con sufficienza il nuovo venuto, poi sorrise radioso a sua mamma.
«Piacere Austin» disse, e
malgrado volesse apparire scortese, la sua voce sembrò un adorabile
cinguettio.
L’irruente bionda picchiettò col
tacco sul pavimento di marmo. «Con permesso, Austin» aggiunse, sprezzante «ma devo
portarti via la mia cara mammina» e
detto ciò, oltrepassò il palestrato ragazzo e trascinò sua mamma in cucina, per
il gomito.
Katherine Evans indugiò a lungo
sul fondoschiena perfetto del suo nuovo fidanzato e poi guardò sua figlia,
incontrando uno sguardo di fuoco. «Oh…» sospirò, cadendo dalle nuvole «dimmi,
amore».
Sharpay strinse rigidamente i
denti. «Mamma, hai parlato con papà delle pratiche del divorzio?» domandò, a
bruciapelo.
Lei continuava tranquillamente a
spiare di sottecchi il bellissimo moro. «Oh… certo… cioè, mi ha mandato una
mail» aggiunse, strattonata dalla figlia.
«E gli hai risposto?» replicò,
strizzando gli occhi, in attesa.
Katherine Evans rimase un po’ in
silenzio, poi con un sorriso beota tornò a guardare gli occhi color caramello di
Shar. «Lo farò al più presto, amore» sussurrò «ma ora vieni, che ti presento per
bene Austin». Si allontanò, chiamando a gran voce il ragazzo.
Sharpay fece un profondo respiro,
e meccanicamente si voltò.
«Amore, vieni!» la richiamò, sua
mamma, dolcemente.
Lei puntò gli occhi su Austin, e
poi incontrò quelli di Ryan, falsamente felici. Notò il suo sguardo comprensivo.
«Arrivo mamma!».
***
«Troy, per favore» fu la muta
richiesta di Chad Danforth, guardando il suo amico, avvolto nel divano di fronte
ad una partita di basket a quanto pare
importante. «Usciamo, dai».
Il ragazzo alzò gli occhi azzurri
sul suo amico, con un briciolo di sarcasmo. «Se non ti conoscessi, direi che un
alieno ti ha rapito» replicò, quasi nostalgico «fino a tre anni fa non mi
avresti mai proposto di uscire se in tivù c’era una partita».
Chad si trattenne dall’esclamare
che l’amore cambia. A lui era
successo: aveva trovato l’amore, quello giusto. E questo lo aveva reso più
maturo, più cosciente, e decisamente meno fissato con il basket, visto che
Taylor lo odiava. E poi aveva imparato che esisteva un diversivo molto interessante. «Eddai
Bolton, ti sei rammollito!» buttò lì, distratto.
Troy abbassò il capo, guardando
debolmente la birra che teneva in mano e i resti del pranzo di quel giorno. Era
stato tutto il pomeriggio sul divano. E questo accadeva da settimane. Cielo,
doveva sembrare una balena. «Quasi» gli sfuggì, amaro.
Chad deglutì. Non voleva tornare
sull’argomento Gabriella. Era troppo doloroso per il ragazzo, lo sapeva
benissimo. Voleva distrarlo, e gli aveva offerto l’opzione di uscire con lui,
fino a tardi. Taylor era stata decisamente restia a dargli l’ok, visto che era
incredibilmente gelosa, però alla fine aveva acconsentito. «Troy Bolton» tuonò,
plateale «Stasera uscirai insieme al tuo migliore amico Chad Danforth. E andremo
in giro. E tu» esclamò, catalizzando
i suoi occhi azzurri. «Tu ti cercherai una bella ragazza».
Il moro sbarrò gli occhi,
impaurito. Poi sul suo volto comparve un’espressione nostalgica ed addolorata.
«No… Chad io non sono…» ma non ebbe tempo di concludere, perché il ricciolino lo
anticipò.
«Non ci credo neanche se me lo
giuri su tuo padre» esordì, severo «Troy, devi guardare in facci alla realtà.
Gabriella non ti meritava, e vi siete lasciati. Basta» puntualizzò, secco.
Troy sentì il suo cuore smettere
di battere, poi riprendere velocemente. Spalancò gli occhi, sorpreso che Chad
avesse usato il pugno di ferro con lui. Poi abbassò il capo. «Mi ha lasciato»
puntualizzò, con amarezza.
Chad scosse il capo. «Non me ne
importa niente che sia stato tu o lei, non ha nessun diritto di farti stare
male!». Questa volta aveva urlato e se ne era accorto anche il suo migliore
amico, che lo fissava, sconvolto. «Usciamo, stasera» aggiunse a bassa voce. «Ci
divertiremo».
Troy rimase a fissarlo, attonito.
Poi, ancora provato, annuì, debolmente.
// Nuova storia. Spero vi ispiri,
almeno un pochino. Ovvio che si tratta di una Tropay. Ed la mia prima Tropay, quindi siate gentili XD Ho
già in mente molte situazioni, non dovrebbe essere lunga, ma non si sa mai. Sono
abbastanza lenta ad aggiornare, ma di solito ce la faccio. Non è detto però che
riesca a continuarla, ma non nuoce tentare. Spero commentiate. ^^
Bacioni. Ice Princess.
P.S. Se vi sembra affrettata
l’idea di Chad di uscire, vi avviso che sono almeno due mesetti che Gabri ha
lasciato Troy. E siiii, povero. L’ho
sempre immaginato distrutto se lei l’avesse lasciato. Ed ho anche sempre pensato
che a Gabri lui non sarebbe bastato XD Dunque, ho coronato i miei sogni con una
fic. >o<
P.S. (x2) Ho messo OOC, perché
non sono sicura che siano quelli i caratteri dei personaggi. Anzi, sono
sicuramente diversi. Quindi… OOC al 100%.