Note
iniziali:
i tre trattini indicano un cambio della voce narrante.
Capitolo
1 - Risvegli al dormitorio Gryffindor
Lo
so che è impossibile, ormai.
Lo
so da sei anni, precisamente da quando condivido il dormitorio con
James e Sirius , ma speravo che, almeno per questa volta, almeno
per oggi, potessero farcela. Davvero, ci speravo.
Anche
se chiunque in questa scuola potrebbe confermare che ciò che
voglio è irrealizzabile, se implica portarsi appresso Black
e Potter, bisogna sempre credere nei propri ragazzi, no? In fondo non
mi sembra una cosa troppo complicata. Basta solo svegliarsi dieci
minuti prima e magari non ingaggiare ogni volta una selvaggia lotta
all'ultimo sangue con i cuscini per decidere il possesso del bagno - o
semplicemente per il gusto di cominciare a fare casino già
alle sette di mattina, devo ancora capire quale delle due.
E
ora, alle sette e trenta del due settembre, in piedi al centro del mio
dormitorio, con addosso solo i pantaloni del pigiama e ricoperto di
piume capisco che no, non potremo mai riuscire in quell'impresa che
alle forme di vita che mi ostino a chiamare amici
sembra titanica: arrivare in orario alle lezioni.
Sto
appunto riflettendo se legarli ai loro letti e imbavagliarli per poi
andarsene facendo finta di nulla sia una soluzione praticabile - o che
per lo meno non comporti danni irreparabili - quando qualcuno mi
colpisce allo stomaco con forza, scaraventandomi all'indietro e
facendomi sbattere la schiena contro l'armadio alle mie spalle, per poi
farmi cadere lungo disteso per terra e schiacciarmi con il suo peso.
Non ci vuole certo un genio per capire chi sia tanto deficiente
da buttarsi senza nessun apparente motivo contro una persona che cerca
semplicemente di svolgere le sue principali funzioni vitali in maniera
corretta e di sopravvivere come una qualsiasi essere vivente dotato di
intelletto.
«
SIRIUS! ».
«
Oh, scusa Moony, non ti aveva visto » risponde candidamente
il ragazzo, fissandomi da sopra il mio torace con aria innocente, ma
stringendo in mano un cuscino di piume d'oca che mostra sospette
lacerazioni, le quali dimostrano la sua partecipazione alla battaglia
come arma impropria.
«
Per l'amor di Merl- Mphf! ». Il mio tentativo di parlare
viene stroncato sul nascere dal guanciale sopracitato premuto con forza
sul mio volto.
Ora,
suppongo che Sirius sappia che, licantropo o no, sono comunque un
essere umano che ha bisogno di una data quantità di aria nei
polmoni; non è una cima in Storia della Magia, ma dovrebbe
essere a conoscenza di questo piccolo dettaglio.
O
almeno lo spero, perché il mio corpo reclama a gran voce il
suo ossigeno negato e finché Sirius non si
toglierà da sopra di me io continuerò a tentare
di divincolarmi sprecando sempre più aria e così
facendo diminuirò il tempo che mi resta da vivere in questo
mondo e le mie possibilità di sopravvivere.
_
_ _
Mi
chiedo se Padfoot abbia sempre nascosto questo lato di sè
per non farci spaventare. Non quello canino, - quella parte di lui
è già emersa tempo fa - ma quello che
evidentemente vuole la morte di Remus, dato che sta premendo un cuscino
contro il volto di Moony con forza tale che penso il povero ragazzo
rimarrà deformato e un'aria soddisfatta che, lo ammetto,
è vagamente inquietante.
Dal
canto mio, sono comodamente steso sul mio letto - anche se il termine
più adatto sarebbe 'spalmato
come il burro su una fetta di pane',
presumo - dopo che l'Uragano
Sirius
si è abbattuto su di me e sul povero Peter, che ora
è mollemente abbandonato sul pavimento, le gambe sopra il
letto e un espressione devastata, per poi fortunatamente cambiare
obbiettivo e dirigersi verso Remus, abbattendolo come un Bolide con un
birillo.
Sarò
pure il più forte, abile, bravo, muscoloso, bello, simpatico
e bla
bla bla
Cercatore di tutta Hogwarts, ma Padfoot con un cuscino in mano
è temibile; non che sia particolarmente atletico,
chiariamoci, - non come me, comunque - e ad una partita di Quidditch
preferisce il divano della Sala Comune, ma ha una dote innata che gli
consente di abbattere i propri avversari in maniera strabiliante.
Ha
il mio rispetto per questo, lo ammetto, anche se ovviamente potrei
batterlo in qualsiasi momento, solo che non voglio dargli questo
dispiacere.
«
Sir, » gli faccio notare. « Penso che Moony stia
per morire ».
Evidentemente
il ragazzo decide che il nostro povero compagno ne ha avuto abbastanza
per oggi, perché toglie dal volto di Remus il guanciale e si
alza in piedi, scrollandosi le piume di dosso scuotendo la testa come
un cane. È in questo momento che mi rendo conto dello stato
pietoso in cui versa la nostra camera: tutti i letti sono sfatti e i
vestiti più svariati sono sparpagliati in giro per la stanza
- per favore, ditemi che quelle sul mio cuscino non
sono le mutande di Peter - in un modo che spingerebbe Sirius a
esternare una delle sue battute al limite della decenza - e anche ben
oltre, quel limite - e, per completare il tutto, un velo di piume
bianche ricopre quasi ogni superficie rendendo il dormitorio molto
simile ad un parco innevato.
Frank
se l’è già svignata, il traditore, ma
suppongo che più che un tradimento il suo istinto di
conservazione: condivide la stanza con noi da sei lunghi anni, sa che i
risvegli non sono proprio la nostra parte preferita della giornata e
come vanno a finire, quindi non me la sento neppure di biasimarlo.
Forse
ce l’ha ancora con noi per via dello scherzo della marmellata.
_
_ _
Finalmente,
dopo quelle che mi sembrano ore e proprio mentre sono sul punto di
morire per asfissia, sento l’ossigeno entrare bruscamente nei
miei polmoni. Mi ero dimenticato quanto fosse bello poter respirare
liberamente.
Per
cercare di incamerare quanta più aria possibile - non si sa
mai quando Sirius può decidere di tornare all'attacco -
spalanco la bocca più che posso e prendo qualche rumoroso
respiro, riabituando il mio corpo alla presenza dell'ossigeno; immagino
di essere paonazzo, considerato il calore che avverto sul viso, ma
sinceramente l'unica cosa che ora mi preoccupa davvero è
James.
Il
ragazzo è salito in piedi sul suo letto, molleggiandosi
sulle caviglie per attutire l'ondeggiamento del morbido baldacchino, le
braccia piegate, i pugni chiusi e un'espressione tanto decisa quanto
ridicola.
«
Compagni, » esclama come se fosse un capitano che si rivolge
alla sua ciurma. « Ho un annuncio importante da farvi
».
Immediatamente
Peter si mette a sedere, o almeno ci tenta: considerata la scomoda
posizione in cui è non può far altro che buttare
i piedi lateralmente per poi portare il peso sul fondoschiena, ma
l'orlo delle lenzuola candide si è impigliato non si sa come
nel suo pigiama e di conseguenza le coltri che poco prima ricoprivano
il materasso ora lo sommergono; di Wormtail si distingue solo una massa
informe che agita le lenzuola.
Getto
uno sguardo agli altri due presenti con un sopracciglio alzato, come
per dire 'Avete intenzione di aiutarlo sì o no?', a cui loro
rispondono con... In effetti non rispondono.
James
è ancora nel suo momento da sono-un-figo-che-dominerà-il-mondo
- come sempre, allora -, mentre Sirius fissa Prongs con un'aria
assassina che evidentemente Potter non ha notato; o, se lo ha fatto,
non se ne cura.
Penso
sia l'unico talmente coraggioso - o idiota - da farlo.
«
Ragazzi, » ripete James « Questo è il
nostro ultimo anno qui ad Hogwarts! ».
«
Grazie dell’informazione, Jamie » commenta laconico
Padfoot, decidendosi finalmente ad alzarsi dal pavimento dove era sino
a pochi secondi fa per andare a vestirsi con la divisa di Hogwarts
buttata con noncuranza su una sedia la sera prima, quando ha disfato il
suo baule - e per ‘disfare’ Sirius intende
‘prendere tutto e buttarlo in giro aspettando che qualcun
altro sistemi al mio posto’.
«
Ma come! È il nostro ultimo, ultimissimo anno! »
esclama di nuovo Potter, sconvolto dalla nostra poca considerazione.
In
realtà ho capito cosa intende: ultimo anno uguale a scherzi
epici. Vivere coi Marauders ti fa sviluppare questo metodo di
ragionamento; appena loro dicono qualcosa, pensi subito se ci possono
essere significati nascosti, doppi sensi o eventuali allusioni prima di
rispondere. Per questo non ho ancora detto niente, come invece sarebbe
consono alla mia persona: spero che, magari, se lo ignoriamo James
smetterà di tormentarci su questo argomento ed io
potrò vivere il mio ultimo periodo qui cercando di mantenere
una certa dignità, quella che i miei compagni distruggono
puntualmente.
Speranza
vana? Ovviamente.
Per
chi non conosce Prongs questo potrebbe essere un buon metodo, ma noi
sappiamo benissimo che quando si impunta su qualcosa può
essere davvero terribile. So che tornerà sul discorso, ma
almeno per oggi voglio cercare di non pensare a quali scherzi possono
avere in mente: l'idea mi spaventa di per sè, se poi ci
aggiungiamo il fatto che so che la metteranno in pratica... Meglio
sorvolare.
_
_ _
«
Sentite: questo è il nostro ultimo anno ».
Alzo
gli occhi al cielo, esasperato: è qualcosa come la quarta
volta che lo ripete in meno di cinque minuti, e mi chiedo cosa mi
trattenga dal fiondarmi addosso a Potter e soffocarlo col cuscino
finché non si deciderà a lasciarci stare.
Forse
il fatto che il guanciale è rimasto ai piedi di Remus, e se
facessi atto di prenderlo probabilmente lui lo scambierebbe come un
attentato ai suoi danni e la prossima luna piena potrebbe semplicemente
decidere di usarmi come bambola anti-stress, e suppongo la cosa non
sarebbe troppo piacevole.
«
E questo significa che potrebbe essere l’ultimo per noi qui a
Hogwarts ».
Moony
borbotta qualcosa che suona come un ‘io non ne sono tanto
sicuro’, facendomi sbuffare impercettibilmente: ma dico,
siamo il primo giorno e vuole già romperci le p...luffe, mi
autocensuro, con quei maledetti esami?! Ho sempre detto io che non
è normale, quel ragazzo, ma speravo che almeno
oggi…
«
Quindi questo vuol dire che poi noi non torneremo più qui,
zero, nada, rien, kaput, fine! E sapete che vuol dire?! »
continua, infervorandosi.
Sto
cominciando seriamente a chiedermi se ciò che James ha usato
per intingere le fragole al cioccolato ieri sera fosse davvero zucchero.
«
Vuol dire niente più scherzi! Niente attacchi alla Sala
Comune degli Slytherin, niente incursioni in cucina, niente Caccabombe
nei corridoio, niente più Gazza che ci impreca dietro! E noi
non saremo altro che quattro studenti tra centinaia di altri studenti
che hanno studiato in questa scuola! E sapete che vuol dire?!
».
Mi
ha davvero stancato con i suoi ‘e sapete che vuol
dire’... Forse potrei sconnettere le orecchie e finire di
mettermi la cravatta rosso-oro, che ora pende sbieca sul mio petto
coperto dalla camicia bianca della divisa, ma conosco Prongs da sei
anni e so che finché noi non avremo ascoltato lui non ci
lascerà in pace - e per ‘non lasciarci in
pace’ lui intende continuare a parlare incessantemente anche
per ore e ore di fila senza quasi prendere fiato, tanto che una volta
ho scommesso con Wormtail che sarebbe crollato a terra svenuto alla
fine.
«
Noi verremo dimenticati! Noi! I grandi Marauders, i combinaguai per
eccellenza, i migliori che Hogwarts abbia mai visto! ».
«
Gazza non ci dimenticherà troppo facilmente. »
obbietta Remus molto ragionevolmente, controllando il suo riflesso allo
specchio mentre si aggiusta la piega dei pantaloni con aria depressa.
Forse
sperava di arrivare in orario, almeno oggi, e magari di fare colazione
- ma ciò che lui non sa è che noi siamo a
conoscenza della sua scorta segreta di cioccolata, ciò
implica che non patiremo di certo la fame.
Quando
James riparte a sproloquiare decido che posso permettermi di ignorarlo
per qualche minuto e finisco di sistemarmi, per poi dare uno sguardo
allo specchio posato sul mio comodino, sorridendo in modo affascinante:
anche se Potter pensa solo a Evans non vuol dire che io non possa darmi
da fare
con qualche ragazza, no?
«
Quindi quest’anno deve essere e-p-i-c-o! Capito?! Dobbiamo
organizzare lo scherzo migliore della storia di questa scuo-
».
STUNK.
Quando
mi volto, James è raggomitolato a terra, le mani sulla
fronte, gli occhiali che pendono a lato del suo volto mediante una sola
delle due stanghette e gli occhi strizzati per il dolore. Ora capisco a
cosa servono le colonne dei letti, oltre che per reggere le tende di
velluto rosso.
«
Sia lodata Helga, » sospira Moony « Finalmente sta
zitto ».
Un
mugolio di protesta proviene da Prongs, ma noi facciamo finta di nulla.
Nel frattempo il caro Peter è riuscito - non si sa come - a
riemergere dalle lenzuola e a vestirsi senza incidenti, ed ora ci
aspetta seduto sul suo letto, il viso grassoccio arrossato e le gambe
che dondolano appena, e si vede se si chiede se sia il caso di farci
notare che le lezioni cominciano alle otto e sono le…
_
_ _
In
quel momento suona il gong che annuncia l’inizio delle
lezioni. Rimango paralizzato, ad occhi sgranati, prossimo ad un attacco
di cuore. Volgo lo sguardo ai miei migliori amici: uno ha la mia stessa
espressione - Peter - l’altro borbotta parole insensate per
via del dolore - James - e l’ultimo ha un’aria
estremamente rilassata - Sirius.
«
IO VI UCCIDO! ».
Look
at me!
Non
so che ci faccio qui, con qualcosa come tre long da terminare, ma
volevo così tanto scrivere questa storia che mi sembrava di
avere un tarlo nel cervello che continuava a dirmi “Scrivi,
scrivi, scrivi, scrivi, scrivi…”.
E
questo è il risultato. Non so come sia venuto, se sia
decente o faccia totalmente schifo, ma ehi, almeno ci ho provato.
Per
chiarire eventuali dubbi sui nomi utilizzati:
-
Helga Hufflepluff è Tosca Tassorosso;
-
Salazar Slytherin è Salazar Serpeverde;
-
Godric Gryffindor è Godric Grifondoro;
-
Rowena Ravenclaw è Priscilla/Cosetta/Corinna Corvonero.
Dato
il vero e proprio casino fatto con le traduzioni, manterrò
questi quattro nomi in lingua originale. Poi, non so se lo sapete, ma
ci sono degli errori che mi fanno venire l’orticaria: quelli
con i vari appellativi quali Purosangue, Mezzosangue e Sanguesporco.
-
Purosangue (Pure-blood): mago con entrambi i genitori dalla discendenza
magica, per esempio i Potter (non Harry, che è Mezzosangue
da parte di madre), Malfoy, Nott, Zabini etc.
-
Mezzosangue (Half-blood): mago con un solo genitore dalla discendenza
magica, mentre l’altro è un Babbano o un
Sanguesporco, per esempio Tom Riddle jr. o Severus Piton.
-
Sanguesporco (Mud-blood): letteralmente sanguemarcio o fango-sangue,
mago privo di ascendenza magica, quindi nato da dei Babbani, come Lily
Evans o Hermione Granger.
I
Purosangue disprezzano sia i Mezzosangue che i Sanguesporco, ma come
dimostrato nella Guerra Magica perseguitano così
strenuamente solo questi ultimi, dato che per salvarsi bastava
dimostrare di avere un mago tra i parenti stretti. Manterrò
i nominativi italiani, ma ci tenevo a fare questa precisazione per
evitare eventuali incomprensioni in futuro.
Cercherò
di mantenere i personaggi IC, ma se dovessi sprofondare
nell’OOC avvisatemi pure. Potrebbero esserci alcuni
cliché, anche se cercherò di evitarli, ma vi
prego di portare pazienza. Questa storia contiene anche il
pairing James/Lily - e sì, sono consapevole di avventurarmi
su un campo minato - e se qualcuna di voi che scrive di questa coppia
volesse bacchettarmi si senza liberissima di farlo, perché
avrebbe la mia più profonda gratitudine.
Infine
voglio ringraziare Ginevra Gwen White che ha accettato di controllare
il primo capitolo, dato che non ero per niente convinta di come era
uscito.
Quindi,
dopo tutta questa solfa, ringrazio chiunque abbia letto e vi invito a
recensire per farmi conoscere il vostro parere! ^-^
Baci,
D.
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