Baby sitter a New York

di Mag_world
(/viewuser.php?uid=334936)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


-Ti ho detto che non lo so, Lucas… Troverò qualcosa di buono, tranquillo.. Ora vado.. Ci sentiamo domani ok? Ciao-
 Chiusi la telefonata con il mio migliore amico mentre camminavo nella strada che portava  alla mia casetta in affitto. Durante il tragitto entrai in un bar, per bere qualcosa.
-Cosa desidera?- mi chiese la sorridente cameriera che si era avvicinata al tavolino.
-un caffè, grazie- mentre aspettavo sentì la donna del tavolino di fronte il mio che parlava con un  uomo e a quanto pare cercavano una baby sitter.
-Non possiamo mica fermare tutte le ragazzine che troviamo per strada!- si giustificò la donna
-Lo so, ma ci serve qualcuno e a più presto, lo sai che Harry si è stancato di badare ai bambini tutte le sere, e ha ragione.-
-Domani appenderò un manifesto da tutte parti, d’accordo?-
Sembravano brave persone e a me serviva un lavoro ma non potevo mica avvicinarmi e dirli ‘’hei, vi ho ascoltato mentre parlavate, vorrei fare io da baby sitter’’.
Intanto arrivò la cameriera e dopo aver bevuto il caffè tornai a casa.
La mia routine, lì a New York,era sempre la stessa.
Vivevo da sola in una piccola casa che pagavo con i miei soldi perché mamma era sempre stata contraria al fatto che mi sarei trasferita per  fare l’università.
Ormai avevo finito li studi e mi serviva un lavoro, un buon lavoro.
Una volta sveglia e già uscita da casa, mi recai al bar dove ero stata il pomeriggio prima e vidi attaccato il manifesto di cui parlava quella signora, sulla vetrina.
Feci una foto e la inviai a Lucas che poi mi rispose ‘’questo si chiama culo’’ e aveva ragione.
Memorizzai il numero e mentre lo feci un ragazzo uscì dal bar.
Era alto con capelli ricci e occhi verdi. –Fossi in te non lo farei-
 -Perché scusa? Ho bisogno di un lavoro..-
-Quella è una casa di matti! Hanno quattro figli tra cui una in piena età adolescenziale e due che frequentano le elementari.. Non resisteresti un giorno-
-E tu? Come lo sai?-
-Io? Io sono il quarto- rispose con un sorrisetto che dava i nervi  ma allo stesso tempo piaceva.
-Bene, ci si vede a casa tua allora.- dissi mentre girai le spalle tornare a casa a pranzare. 
 




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2452470