Ocean of Love.

di younghearts__
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Ocean of Love
Capitolo uno.



«Johnson la smetta di giocare con quella penna, altrimenti la butto fuori!» 
Sbuffai, per la centunesima volta in quella mattinata, e lasciai cadere la penna blu mangiucchiata sul banco vuoto e sporco.
«Scusi professor Robert. Non lo farò più» ripetei, come da copione.
L'uomo anziano si limitò a borbottare qualcosa di incomprensibile, per poi posarsi gli occhiali sulla punta del naso un po' sporgente e ricominciare la spiegazione interrotta a causa mia.
Annoiata iniziai a sbattere i piedi a terra, cercando di non far troppo rumore, e disegnai sul banco.
Era già lurido, un disegno in più che differenza avrebbe mai fatto?
Intenta nel mio lavoro non sentii i richiami della mia amica, dall'altra parte della classe, che lanciò,allora,un bigliettino nella mia direzione. 
“Usciamo?” 
Sorrisi, vedendo il contenuto di quel foglietto un po' stroppicciato e sicuramente strappato da una pagina di diario, e guardando la mia amica alzai distrattamente la mano.
«Si, signorina Johnson?» chiese l'uomo paffuto, illuminandosi all'improvviso e lanciando gli occhiali sulla cattedra talmente in malo modo che credetti si fossero rotti.
«Non mi sento molto bene, posso andare in infermeria?» 
Il professor Robert annuì, leggermente sconsolato, credendo forse che il mio fosse un intervento, e mi fece segno di diregermi alla porta.
«Posso farmi accompagnare dalla signorina Bylie?» chiesi, con tono supplicchevole, cercando di convincere l'uomo, che subito inarcò un soppraciglio.
Sbuffò, guardando in direzione della mora e le fece cenno di seguirmi.
Così, finalmente di buon umore e fuori da quella cella, ci dirigemmo al bar.

«Hai sentito il nuovo Gossip?» mi chiese Alyssa, arricciandosi una ciocca di capelli neri tra le dita lunghe e affusolate.
Scossi la testa, in segno di negazione, così che lei continuasse il suo discorso.
«Sembra che la professoressa Jefferson abbia una relazione segreta con il professore di ginnastica. Che culo cazzo, io sono anni che ci provo!» sbottò, alzando le mani al cielo. 
Scoppiai a ridere e le diedi una pacca sulla spalla come consolazione.
Il professore di ginnastica era un uomo veramente attraente, nonostante i suoi quarantacinque anni, e nessun genere umano di sesso femminile in quella scuola non aveva mai sbavato alla vista del suo torace a petto nudo durante gli allenamenti di football.
Io stessa, che mi ritenevo una ragazza di sani principi, da cinque anni a quella parte avevo spesso fatto sogni poco casti sull'uomo.
Ad essere sinceri, però, i miei sogni erano totalmente riservati ad altro o,meglio, a qualcun'altro.
«Amber?» mi richiamò Alyssa, scrollandomi leggermente il braccio.
«Si?Che dicevi?» chiesi, spostando una ciocca di biondi capelli sfuggita allo chignon fatto in fretta e furia quella mattina.
«Stavo dicendo: come mai Zayn M
alik non ti toglie gli occhi di dosso?» 
Girai lo sguardo nella direzione in cui puntavano gli occhi neri della mia amica e notai con stupore che ciò era completamente vero.
Il moro, alias pakistano/bullo della scuola/figodapaura/diogreco, o semplicemente Zayn, aveva gli occhi occhi puntati sulla mia figura e nonostante lo stessi osservando, non si decise a toglierli, fin quando non accennò un sorriso.
Imbarazzata e completamente rossa di vergogna,mi rigirai immediatamente verso Alyssa, che guardava la scena sorpresa.
«Perchè sei tutta rossa?» mi chiese.
«Oh, niente niente» 
Scossi freneticamente la testa, imbarazzata più che mai, che pensai quasi mi si staccasse dal collo. 
«Amber, sai vero che Zayn M
alik non ha niente a che fare con una come te?» chiese, cercando un segno di approvazione nei miei occhi, che però non arrivò.
«Perchè Alyssa, cos'ho io che non va?» sputai, infuriata più che mai.
«Tu niente J, è lui che non va per una come te. Puoi avere di meglio»
Forse,infondo, aveva ragione.
Zayn era il tipico ragazzo da non frequentare e non solo per la fama da Don Giovanni, ma bensì per le sue vicende e i suoi comportamenti aggressivi e inappropriati, come la violenza che è solito usare contro chiunque gli provochi fastidio.
«Il bene e il male non sono fatti per amarsi, Amber. Non coincideranno mai»
Si alzò e riportando la tazzina di cappuccino al bar, se ne andò.
Eppure, quel male, a me, provocava solo che bene infinito.
Quel male mi piaceva più del lecito, più di quanto avessi mai potuto credere.
E così, triste e rammaricata, me ne andai dalla caffetteria con due occhi tenebrosi che mi trappassavano la corteccia cerebrale e che, in parte, mi misero di buon umore.

Stavo percorrendo il lungo corridoio di corsa, per non perdere il bus che sarebbe passato da li a due minuti e che sicuramente avrei perso, quando sentii vibrare il cellulare in tasca.
Lo estrassi e con stupore notai la scritta 'sconosciuto' lampeggiare sul mio nuovo iphone bianco.

“Dove vai così di corsa, bellezza?
Sei talmente bella che non dovresti affaticarti così tanto, non credi?
La tua amica ha ragione, il bene e il male non si ameranno mai.  A me, però, piacciono le cose impossibili. 
A domani, Z ”



Scusate, non posso proprio fermarmi questa sera.
Chiedo scusa se il capitolo fa schifo, ma ce l'ho sul computer da settimane e la voglia di pubblicarlo era troppo forte.
Fatemi sapere cosa ne pensate, ve ne prego!

RECENSITE,RECENSITE,RECENSITE.
Qui sotto vi lascio i link delle mie altre due fanfiction, che aggiornerò sicuramente domani, e anche quello del trailer (che per altro avevo messo anche all'inizio)
Baci, xx


I'll be here
Love cure any pain 
TRAILER





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