ABC di un amore

di Ausel
(/viewuser.php?uid=165738)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


 


A prima vista ti era sembrata la solita ragazzina viziata.

Bruttina, forse, con quei capelli un po' troppo ricci.

Cercava sempre di ottenere la tua attenzione, la mano perennemente alzata.

Diventava livida di rabbia se la ignoravi.

Ed è inutile dire che lo facevi spesso.

Fingevi di non vederla, come se la sua presenza ti fosse indifferente.

Giorno dopo giorno, però, ti ritrovavi a osservarla senza volerlo.

Hai capito di aver toccato il fondo quando ti ha sorriso.

Il tuo corpo si era irrigidito, il cuore aveva smesso di battere.

La gola era secca e non riuscivi ad uscire con una delle tue solite battute piccanti.

Ma poi successe, di nuovo.

Non una volta. Due nemmeno. Si era ripetuto tre, quattro, cinque volte.

Ormai aspettavi quelle lezioni nello stesso modo in cui un bambino poteva desiderare una caramella.

Passavate l'ora a guardarvi silenziozamente.

Qualcosa era cambiato, tra di voi.

Restava, a volte, minuti interi dopo il suono della campanella.

Severus, ormai ti chiamava per nome, cosa vorresti dalla vita?

Tu non rispondevi. 

Un tuo abbraccio, pensavi.

Vorrei essere felice. 

Zitta ti si avvicinava. E il resto non contava più.






Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2453918