TITOLO:
The moment i said it (il titolo è preso da una canzone degli
Imogen Heap ma non ero in grado di tradurlo in modo
soddisfacente….)
AUTORE:
Akane
SERIE:
NCIS
TIPO:
slash ovviamente!
GENERE:
sentimentale
RATING:
15+
PAIRING:
GibbsXDiNozzo
PARTI:
One Shot
MODO:
pov di entrambi alternati
AMBIENTAZIONE:
Catalogata nella saga intitolata ‘Momenti giusti’
di cui fa parte
‘Insostituibile’ e ‘Il mio fedele San
Bernardo’. ‘The
moment i said it’ si colloca fra queste due, quindi punto
imprecisato prima della fine della seconda serie.
DISCLAMAIRS:
i personaggi non sono miei ma degli aventi diritti, sono comunque
tutti maggiorenni e non realmente esistenti (anche se per me esistono
eccome!). La saga ‘Momenti giusti’ è
stata creata da me,
così come tutte le altre saghe che sentirete nominare nelle
mie prossime one shot!
NOTE:
Ve ne avevo parlato di ‘Momenti giusti’, no?
Ricorderete
sicuramente ‘Insostituibile’. Questo è
il seguito, ovvero
come si metteranno insieme? Gibbs aspettava il momento giusto, la
maturazione di Tony per fare il passo… arriverà
mai? Qua lo
vedremo. Il seguito di questa fic è ‘Il mio fedele
San
Bernardo’, già scritta e pubblicata.
Spero
che questa fanfic possa piacere.
Buona
lettura a tutti.
Baci
Akane
DEDICHE
E RINGRAZIAMENTI: dedicata a Taila che le piacciono tanto le mie
ficcy su questi due. Ringrazio chi ama questa coppia e legge e
commenta le mie storie.
THE
MOMENT I SAID IT
/
The
way I are – Timbaland
feat. Keri Hilson D.O.E. /
“Io
direi che è ora di finirla.
Sono
un uomo paziente quanto un marine davanti ad un nemico in guerra, ma
ho deciso che se mi fossi preso Tony quando ho avuto
l’istinto di
farlo, più di una volta effettivamente, l’avrei
ammazzato
dopo la prima ora insieme. Quindi mi sono detto di aspettare che
almeno maturasse un po’… scherzando gli ho
augurato di diventare
presto il mio fedele San Bernardo… l’ho lasciato
stare e di mio
gli sto dando tutti gli spunti necessari per riflettere su
ciò
che è giusto rifletta.
Però
qua il tempo passa e lui rimane sempre uno a cui torcerei tutti i
capelli che ha in testa a suon di schiaffi, dannazione!
Possibile
che dorma e non si renda conto che deve stare con me, essere mio e
basta?
Possibile
che sia così ottuso e non capisca ciò che prova?
Non
dico che deve capire ciò che provo io, non chiedo la
luna…
ma almeno ciò che prova lui!
Provoca,
no?
In
ogni modo. Ogni volta che ne combina una, ogni istante quindi, ogni
volta che ci prova con una donna ed io devo tirarlo via a forza,
anche questo piuttosto spesso effettivamente, ogni volta che si butta
a capofitto nelle cose mettendosi nei guai, un ora si e
l’altra
anche.
Sempre.
È
sempre lì che provoca me ed i miei bassi istinti, la mia
pazienza, il mio nervosismo… provoca ogni centimetro che mi
compone.
Non
so davvero cosa fare di lui, posso solo esprimermi con gli
scappellotti che gli tiro sulla nuca, con la mia severità, i
miei incarichi particolari che gli do, strappandolo dalle grinfie di
qualche donna ed i miei sguardi.
È
una persona stancante che mette a dura prova perfino la persona
più
paziente di questo mondo!
Effettivamente
non so quanto posso andare avanti, a guardarlo non sembra mai maturo.
Forse
deve succedere un evento scioccante per vederlo crescere un
po’.
Non
so… non so nemmeno se sia giusto pretendere che maturi,
sarebbe
come dire che lo voglio a patto che cambi.
In
fondo mi eccita da morire anche così, magari è
una
sciocchezza aspettare che diventi meno snervante.
Potrebbe
rimanere così tutta la vita ed io aspetterei in eterno che
lui
sia pronto.
Certamente
non si è ancora accorto di ciò che sente, come
non
capisce che tutti questi miei atteggiamenti severi e pretenziosi nei
suoi confronti, il fargli evitare le donne in ogni modo, hanno uno
scopo. Ovvero che voglio sia solo mio, che mi ricambi ma che sia meno
stressante. Che smetta di dire e fare certe cavolate, certi
infantilismi… che smetta, no?
Però
se aspetto il momento per questo e per quello, potrebbe non arrivare
più, davvero.
E
potrebbe finire nelle grinfie di qualcun’altra.
Non
deve succedere, non glielo permetterei.
Così
osservandolo mentre gironzola intorno alla testimone quasi con la
bava alla bocca, la faccio bruscamente portare via da Kate che si
occuperà di lei. Spedisco anche McGee altrove in modo da
rimanere solo con Tony, lo guardo… anche Duky e Palmer sono
tornati
in sede col corpo e noi sulla scena ci occupiamo delle prove e degli
ultimi particolari.
Vediamo,
potrei metterlo in un angolo, chiudere la porta a chiave e farlo mio,
anche con la forza va bene. Non avrebbe mai il coraggio di
respingermi… anche se non lo farebbe comunque, visto che
sono certo
che anche lui prova le stesse cose per me.
Solo
che non se ne rende pienamente conto!
Vediamo
di forzare un po’ le cose. Ho aspettato abbastanza per i miei
gusti.
Troppo.
Il
momento giusto è arrivato!”
“Ecco,
quando fa così mi disorienta.
Cosa
significa strapparmi via così quella ragazza così
carina?
Certo,
sarebbe stata comunque un passatempo, ma sempre piacevole sarebbe
stata. In mancanza di altro!
E
con altro, lo dico per inciso, intendo proprio lui, Gibbs!
Mi
piace e su questo non ci piove.
Il
problema è un altro… non è che mi
piace come persona,
mi piace perché voglio stare con lui, mi istiga a certi
istinti poco puliti o meglio… ci sono momenti in cui sembra
mi
provochi e non so se se ne rende conto ma mi lascia davvero…
come
dire… voglioso!
Ci
rimango male quando si interrompe e invece di trattarmi come vorrei,
mi tratta male. Che faccio che non va?
Forse
parlo troppo… è che quando sono nervoso tendo a
dire una
serie di cavolate per mascherare il mio reale stato d’animo.
Come
ora… parlo a macchinetta con lui anche se so che sicuramente
mi sta
uccidendo con la mente. Evita di guardarmi facendo finta di
interessarsi a qualche prova nella stanza, o forse è davvero
interessato al caso, ma non so onestamente se mi stia ascoltando.
Avrei
comunque preferito non trovarmi improvvisamente solo con lui in
questa casa, di notte.
Già
lavorare di notte è un trauma e mi chiedo perché
non si
poteva aspettare domani mattina, per far fuori questo marine.
Però
pazienza, capita dai!
Il
mio problema maggiore rimane comunque lui.
Non
riesco a decifrarlo. A volte mi manda dei segnali chiari e mi eccita
da morire, altre invece si ritira e mi tratta così male che
mi
fa proprio capire tutt’altro.
È
così complicato… eppure è anche questo
che mi attira
di lui. Forse sono masochista, non so…
Però
me ne sono reso conto dopo quella volta che sono stato rapito e ho
fatto la passeggiata nelle fogne.
Quella
volta stava per succedere qualcosa fra me e lui nelle docce. Ero nudo
e ci stavo così bene davanti a lui… sembrava mi
stesse per
baciare ed io devo aver detto la solita cosa sbagliata ma ormai il
mio cervello era partito per i fatti suoi, ero così
nervoso…
che lui mi ha dato lo schiaffo in testa e se ne è andato.
Così
e basta. Senza altre spiegazioni. Lasciandomi all’asciutto.
Dopo
di allora mi sono fatto alcune domande e quando stavo per rispondermi
in un certo modo lui mi trattava male. Perché?
Bè,
non capisco cosa provi lui ma capisco molto bene cosa provo io, solo
che come sempre prima di mettere a repentaglio me stesso, cerco di
studiare meglio la situazione.
Non
so però quanto resisterò.
È
una persona con cui vorrei passare il resto della mia vita, ora come
ora, quella che più ammiro e vorrei… vorrei stare
con lui e
basta. Vedermi senza mi fa star male.
È
tutto qua.
E
poi ci sono le volte in cui mi sfiora, mi tocca e poi si ritira.
Forse vuole che mi esponga di più anche io, che gli dia dei
segnali più chiari.
Forse
dovrei semplicemente baciarlo.
Spingerlo
contro il muro, chiudere la porta a chiave e farlo mio, nel modo che
ritengo migliore!
Dovrei.
Però
è durante una serie di sproloqui snervanti e pieni di ironia
che improvvisamente la luce si spegne.
È
tutto qua.
La
luce va via ed essendo notte ovviamente non si vede più un
piffero.
Però
non mi chiedo se qualcuno l’abbia tolta di proposito oppure
se sia
la divina provvidenza, ma succede.
Ed
istintivamente invece di fare la cosa più logica come faccio
sempre, mi muovo e vado verso di lui, verso dove io so lui è.
-
Capo? – Lo chiamo dopo essermi zittito di colpo. Lui non dice
nulla
e non fa nemmeno rumore. Va bene che è un ex marine e che
è
uno dei pochi che riesce a farla ad Abby, però ora ha
dell’anormale.
Dov’è?
Voglio
sapere dov’è per raggiungerlo.
Dai,
parla dannazione.
Provo
a dire la prima cosa che mi viene in mente, magari mi colpisce per
rimproverarmi…
-
E’ andata via la luce proprio come in uno di quei film
dell’orrore
di serie Z! Ti faccio qualche esempio? –
-
Non azzardarti! – La sua voce arriva improvvisa proprio
davanti a
me ed è esattamente qua che torno a stare senza voce e a
sospendere ogni mia funzione vitale. Addirittura trattengo il fiato
per fare meglio attenzione a lui.
La
sua voce è veramente molto vicina, credo che si sia
avvicinato
proprio come un fantasma.
Non
ha detto altro così non mi rimane che… il suo
respiro sul
mio viso.
Sto
ancora più fermo che posso. Nemmeno volendo riuscirei a
parlare.
Sento
il suo fiato addosso che mi solletica la bocca e alzando un braccio
me ne rendo conto meglio.
Quello
che sfioro è lui, il suo corpo e non chissà cosa.
Così
lo tocco appena, le mie dita senza farlo apposta trovano la sua mano
lungo il suo fianco, si muove ancora impercettibilmente e si guarda
bene dal dire qualcos’altro.
Vorrei
che lo facesse invece.
Parla,
dai.
Ti
prego.
Ma
lui sta zitto così non mi rimane la consapevolezza della
nostra vicinanza, il suo respiro e la sua presenza. Il corpo che
sfiora il mio e la sua mano allacciata dalle mie dita.
Non
mi respinge, non dice nulla, non cerca la pila per far luce.
Ecco
qual’era la cosa sensata. Far luce con la pila.
Non
mi è venuto in mente, volevo solo andare verso di lui.
Mi
sembra di vederlo con quel suo sguardo corrucciato che pensa peste e
corna di me.
O
magari è solo estremamente serio.
Quella
serietà che mi fa rabbrividire e che vorrei fosse tutta per
me.
Vorrei
che mi baciasse.
Vorrei
che mi toccasse anche lui.
Vorrei
che annullasse del tutto la distanza.
Ma
invece se ne sta lì davanti a me così vicino e se
solo
la luce tornasse ci vedrebbe in questa posizione così
equivoca. Ci vedremmo negli occhi e magari imbarazzati ci…
Ma
poi è solo la sua bocca che arriva sulla mia a zittire anche
i
miei pensieri.
E
le mie palpitazioni non sono mai state così accelerate,
nemmeno con una pistola puntata!
Sento
nettamente le sue labbra che si posano sulle mie, sono sottili e
morbide, umide… questo lo percepisco dopo che le apre con
scioltezza ed intenzione.
Mi
fa capire che lo voleva anche lui e da molto.
Me
lo fa capire chiaramente.
Poi
sono le nostre lingue che si trovano a metà strada, a
parlare
per noi senza emettere alcun suono.
Questa
volta è anche il mio respiro che per un attimo gli carezza
la
pelle del viso, poi torno a trattenerlo. Alzo anche l’altra
mano e
l’appoggio sul suo braccio, non voglio che scappi.
Dopo
di che non ragiono oltre, semplicemente mi premo meglio contro di
lui, lo sento… oh, se lo sento… e sono solo
istinti, voglie,
desideri che mi muovono.
Ci
muovono.
Un
semplice bacio, premo oltre la mia bocca contro la sua, faccio
giocare le nostre lingue, lui con altrettanta esperienza mi fa quasi
girare la testa e dimenticare il luogo in cui sono.
Con
o senza luce non sarebbe cambiato nulla.
Però
non posso vederlo e mentre chiudo gli occhi e mi abbandono meglio
contro di lui, me lo visualizzo nella mente.
Lui,
il suo corpo, il suo viso, i suoi occhi… non è un
fattore
estetico ciò che mi spinge a volerlo in questo
modo… è
solo un fattore interiore… una carica sessuale che
è
presente fra noi. E il voler stare con lui per il resto dei miei
giorni.
Per
ora è così, non conosco il mio futuro,
ciò che
cambierà, cosa sarà di noi.
Ma
il desiderio che sento ora è questo e non è
decisamente
un fattore estetico. Non è ciò che mi spinge
verso una
bella donna. Non è qualcosa di vuoto, un passatempo, solo
istinto.
È
si istinto ma anche sentimento, sintonia… riempirsi di lui e
solo
di lui.
È
solo un bacio, è solo un premere il bacino contro il suo e
sentire le nostre eccitazioni che già reagiscono, sono solo
giramenti di testa e giochi di lingue… però mi fa
partire
come poche volte mi era capitato e capisco la differenza dal cedermi
solo col corpo al cedermi anche con la mente e l’anima.
Lo
capisco mentre ci baciamo.
Non
avrei mai voluto altri che lui per una sensazione simile.
Mi
da veramente del tutto alla testa e vorrei davvero stendermi con lui
sopra ed andare oltre.
Sentire
le sue mani sotto i vestiti, contro la mia pelle, avere la sua bocca
che succhia anche altre parti di me e non solo la mia lingua.
Averlo.
Essere
posseduto da lui.
È
ora che lo ammetto in tutto e per tutto arrendendomi semplicemente a
ciò che provo e voglio.
Contrastarlo
per aspettare lui, aspettare di capirlo e magari di essere alla sua
altezza è pura utopia.
È
ora che lo voglio, non si possono contrastare certe cose.
Ci
si può solo arrendere.
È
scattato per caso però non potrei mai più farne a
meno,
ora.
E
se sto zitto lo faccio felice, ho questo vago sospetto!
Solo
un bacio… bè, direi che basta per farmi capire
che il
momento è arrivato!”
/
The moment i said it – Imogen Heap /
“Certo
che l’avevo tolta io la luce, figurati!
Lui
non se n’era nemmeno accorto.
Solo
che poi siamo stati interrotti dal cellulare, Kate aveva parlato in
modo esauriente con la testimone mentre McGee aveva già
qualcosa per me. Così imprecando e brusco come poche volte
mi
è capitato di essere con lei, ho tagliato corto.
Quando
sono tornato verso di lui, la luce era stata accesa ed io mi sono
chiesto semplicemente perché ha preferito accenderla
piuttosto
che proseguire da dove avevamo interrotto.
Ma
semplicemente il suo sguardo mi ha risposto.
Dovevamo
entrambi staccarci, raffreddare i bollenti spiriti, riflettere ancora
un po’ e poi ritrovarci per parlare di nuovo a mente lucida.
Sul
momento si sarebbe detto chissà cosa.
Lo
capii lì, davanti al suo sguardo serio ed al contempo
eccitato.
Mi
avrebbe voluto ancora ed io dicevo più o meno la stessa
cosa,
ma sarebbe stato troppo facile in quelle condizioni dopo un bacio
simile.
Dovevamo
farlo in seguito.
Dovevamo
rivederci con più calma e freddezza, parlare e poi decidere.
Ed
eventualmente proseguire.
Ma
quel che capii meglio fu che finalmente Tony stava arrivando a quel
passo che tanto attendevo.
Aveva
una serietà ed una maturità nello sguardo che
penso di
non avergli mai visto.
Eppure
fino ad un momento prima mi aveva fatto saltare i nervi con quella
sua frase…
Così
lo capii. Il fattore snervante era insito nel suo DNA, non era una
fase passeggera come era stato per me. Se avessi aspettato,
l’avrei
fatto per l’eternità ed io ero al mio limite.
Ecco
perché quando sentii il bisogno di zittirlo e baciarlo lo
feci.
Lo
feci e cancellai ogni lato snervante di lui.
Cancellai
tutto e rimasi solo con la persona che più desideravo in
ogni
modo possibile.
E
finalmente mi sentii come da tempo non mi era più capitato.
Ora
è di nuovo arrivato il momento.
Quello
di definire una volta per tutte le cose.
Non
ci parlammo quella volta, sarebbe stato superfluo ed inutile.
Non
avremmo mai dovuto parlare, dopo quel bacio. E non l’abbiamo
fatto.
Però
ora è esattamente quel momento.
Di
parlarne.
E
dopo di questo potrò averlo e baciarlo tutte le volte che
vorrò. Senza dover aspettare un bel nulla.
Devo
dire che dopo quel giorno Tony non ha cambiato sostanzialmente modo
di comportarsi, però mi da meno fastidio. Ho capito che non
devo attendere nessuna maturità per farlo mio.
Verrà
quando verrà, quella. Lui viene prima!
Con
una delle mie solite abilità riesco a metterlo in un angolo
e
con discrezione faccio si che anche gli altri ci stiano lontani.
Non
sono uno di quelli che lascia che l’occasione venga, me la
creo io.
-
Guarda, la mia impressione è che Kate sia andata in bianco
mentre fra McGee ed Abby sia successo proprio qualcosa, tu che ne
dici? –
Spara
questa frase con una certa scioltezza, così io lo guardo
interrogativo chiedendomi che diavolo stia dicendo. Capisce la muta
domanda così riprende candido e stupito:
-
Ho frainteso l’argomento della nostra riunione segreta?
– Non
capisco bene il grado della sua serietà ma probabilmente
come
sempre scherza.
Io
non ho tempo da perdere, anche perché con la fortuna che ho
a
breve mi rompono le scatole.
Sembra
sempre che il mondo non riesca a fare a meno di me!
-
Io e te. – Dico solo questo con fare deciso e serio. Sono
sempre di
poche parole ma lui mi capisce al volo. È così
anche
ora poiché si fa altrettanto serio e mi beo di questa sua
espressione rara.
È
mio anche in questi momenti.
L’angolo
della mia bocca si incurva incontrollato verso l’alto con
fare
malizioso, quindi lui mi osserva con curiosità:
-
Che succede? Siamo divertenti? – Anche se sa che non
è
divertimento ciò che si legge in me ora.
-
No. – Dico quindi con una certa calma che lo insospettisce.
Mi
guarda di sbieco cercando di leggermi nel pensiero e nel frattempo
nella sua mente vorticano una serie di spiegazioni che non
avrà
mai il coraggio di esprimere.
Poi
semplicemente lo dico così come mi viene.
Ecco
come stanno le cose fra noi, Tony:
-
E’ arrivato il momento. –
Lui
sembra non si faccia cogliere impreparato e a questa mia affermazione
diretta e piuttosto tranquilla, reagisce esprimendosi
all’istante
con una certa sicurezza che apprezzo. Per lo meno ha sempre le idee
chiare.
-
Di parlare e metterci insieme? – Già, molto
chiare.
Finalmente.
Era
ora.
Sorrido
più accentuato, ora, sempre con quel modo enigmatico e
malizioso di poco prima.
Compiaciuto,
insomma.
-
Passerei direttamente alla seconda! –
Anche
lui sorride ma è più sereno il suo, non
c’è
malizia o altro.
Semplicemente
è contento di sentire la mia risposta, sollevato e allo
stesso
tempo divertito.
Era
comunque sicuro che sarebbero andate così le cose.
-
Ne ero certo! –
-
Visto che lo eri perché hai perso tempo? – Chiedo
un attimo
seccato ma non più di tanto. Mi avvicino ulteriormente a lui
senza toccarlo con le mani. Lo guardo attentamente in viso
scrutandolo nei dettagli.
Anche
questo ora è mio.
Mi
sento già meglio.
-
Passatempo! –
-
Il tuo passatempo è seccarmi? –
-
No, come ti viene in mente? – Il tono è di
scherno, non
cerca nemmeno di mascherarsi, questa volta. Semplicemente è
quello che è ed io, onestamente, non lo vorrei diverso.
Mi
sta bene così anche se ho idea che questo sia uno dei miei
azzardi più grandi!
Comunque
so rischiare… altrimenti mi annoierei.”
“Non
so, non è che ci pensi più di tanto a come pormi
con
lui ora. Agisco senza riflettere, come la maggior parte delle volte
in effetti.
Però
alla fine me la cavo sempre.
Ora
mi lascio guardare da così vicino, ha gli occhi sulla mia
bocca che sorride divertita, mentre i miei altrettanto azzurri
fissano i suoi. Siamo veramente vicini ed anche se non alziamo le
mani lasciate lungo i nostri fianchi, è come se fossimo
l’uno
nelle braccia dell’altro.
I
corpi ora sono premuti l’uno contro l’altro ed
entrambi rilassati
sembra che lo facciamo da una vita.
Sembra
una vita che stiamo insieme e probabilmente era così.
Probabilmente
ero suo dal primo giorno che mi ha arruolato.
Probabilmente…
mancava solo il lato fisico.
Ora
c’è tutto e mi sembra non manchi altro.
Il
momento era proprio arrivato.
Smetto
di spararle e pensarle, lascio che il mio sorriso lentamente si
spenga senza svanire del tutto, la mia espressione esprimerà
felicità ancora per molto…
Aspettare
tanto, cercare di capire, provarle tutte, sentirsi in ogni modo
possibile, andare perfino con tutte le donne possibili… per
poi
arrivare a ciò che si cercava, all’obbiettivo
finale.
Eccolo
qua colui che dovevo avere, colui che mi avrà.
Non
dovevo andare lontano.
È
tutto perfetto, manca solo annullare questo piccolo spazio
d’aria
rimasto fra noi prima che qualcuno ci interrompa.
Solo
questo.
E
detto fatto, entrambi ci veniamo incontro trovandoci a metà
strada. Non ci abbiamo messo poi molto.
Ora
le parole stanno fuori.
Ora
solo questo nostro contatto, solo aprirci, solo lasciare libere le
nostre lingue di carezzarsi e giocare insieme.
Ora
solo questo.
Senza
nient’altro, nemmeno le mani.
Solo
il bacio, solo le labbra le une sulle altre, i nostri visi che
premono girandosi e prendendo la miglior posizione.
Solo
le lingue che si assaggiano sensualmente.
Solo
i toraci, i bacini e le gambe a contatto con desiderio.
Però
poi è quando le sue mani sfiorano il mio viso per
assicurarsi
che io sia ancora qua e non mi venga in mente di scappare, per
girarmi a suo piacimento e gestirmi come meglio crede... è
quando mi tocca che il mio respiro torna a vacillare insieme alle mie
palpitazioni.
Ed
il bacio posso definirlo proprio bacio.
Già…
era proprio questo il momento adatto.”
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