I tributi di Capitol City

di nihaltali99
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PROLOGO I capi dei ribelli sono seduti ad un tavolo, devono votare per la realizzazione di una nuova edizione degli Hunger Games, ma a differenza delle altre, i tributi saranno presi direttamente tra i figli o giovani parenti dei maggiori esponenti di Capitol City.
Era una sorta di vendetta nei loro confronti, l'ennesima di recente, gliela avrebbero fatta pagare per tutti i tributi, o meglio ragazzi innocenti, morti nelle 75 edizioni e per tutti i morti causati dalla fame e dalla guerra! In molti votarono "no" e altrettanti votarono "si", mancava un solo voto, quello decisivo, spettava a Katniss Everdeen, l'eroina, la ghiandaia imitatrice, colei che aveva innescato la ribellione e liberato Panem.
Katniss rimase ammutolita, non sapeva cosa rispondere, era agitata in quel dubbio che le mangiava le viscere "i bambini, i ragazzi, sono sempre innocenti" pensò e quasi si convinse a dire di no ad un simile massacro, ma all'improvviso il ricordo di Prim, della sorella morta, la colpi' come un violento pugno nello stomaco. No non riusciva a dimenticare, perciò sospirò e votò "si", dando inizio ad un nuovo massacro.

Lena era in casa con la sua migliore amica, Pat, una ragazza biondina, dolce e di corporatura minuta, due occhi azzurro cielo spiccavano sul suo viso, insieme ad una tenera spruzzata di efelidi, aveva 16 anni, esattamente come Lena.
La ragazzina abbracciò ancora una volta l'amica, tremava, affondo' la testa sul suo petto "tranquilla, andrà tutto bene! Noi non siamo i nostri genitori, a noi non faranno niente!" era da quando era stata annunciata la vittoria dei ribelli che quella scena si ripeteva all'infinito, Pat piangeva e Lena cercava in tutti i modi di consolarla, aveva paura per lei e per la sua famiglia, disperata continuava a singhiozzare, come biasimarla, nel giro di pochi giorni i ribelli li avrebbero sicuramente uccisi e anche se Lena non dava a vederlo per non agitare ancora di più l'amica, aveva paura, una paura immensa che non aveva mai provato. Si scosto' una ciocca di capelli neri e lucidi dal viso, i suoi occhi verdi cominciavano ad inumidirsi, si era trattenuta abbastanza e anche lei iniziò a piangere.
Dopo un po' accesero il televisore per sapere le ultime novità. Una giornalista, ribelle vestita con abiti formali totalmente grigi come i suoi capelli ed i suoi occhi, si presentò al pubblico; la carnagione era particolarmente pallida da farla sembrare un fantasma più che una giornalista "l'esercito dei ribelli ha decretato che non verrà fatto del male alla popolazione di Panem" disse e le due ragazzine tirarono un sospiro di sollievo "ma! I principali esponenti di Capitol City verranno giustiziati, non prima però di assistere alla settantaseiesima edizione degli Hunger Games! Il sorteggio dei tributi avverrà tra gli stessi figli e parenti, dai 12 ai 18 anni, di questi esponenti!" Concluse la donna e parti' in sottofondo il nuovo inno di Panem "No! Non possono farlo! No!" urlava Pat, Lena invece fissava il televisore sconvolta, immobile, incapace di fare qualsiasi cosa, alla fine dopo tutti gli anni in cui aveva guardato gli Hunger Games con disprezzo e disgusto, come un delitto commesso dalla sua stessa gente, e adesso, adesso vi avrebbe fatto parte.




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