The Dark & The Light.
Erano sempre assieme. Così diversi,
eppure così incredibilmente amici.
Entrambi Slytherin,
questo è vero. Ma seppur nella stessa bilancia essi rappresentavano due pesi
completamente differenti, che insieme creavano un equilibrio perfetto.
L'uno dagli occhi di ghiaccio, ed i
capelli del medesimo riflesso, a tono con il candore disumano della pelle.
L'altro cupo, bronzeo, con capelli
d’ebano e occhi ardenti come la brace.
Chi tuttavia, giudicandoli solo
d’aspetto, credesse che il bel biondo fosse l’angelo fra i due, andava incontro
a grave errore: l’abito non fa il monaco, dice un saggio detto babbano.
“Mezzosangue... mai Natura compì errore
maggiore permettendone l'esistenza.” Sussurrò Draco con stizza, dopo essersi lasciato alle spalle un
gruppo di primini.
“Come fai a sapere che non sono
maghi puri?” Chiese il suo compagno, incuriosito.
“Il fetore che emana il loro sangue
sporco si sente da lontano, Blaise.”
“Esageri, amico mio. Esageri
davvero. Dovresti imparare a giudicare le persone per i loro atti, e non per il
loro sangue. Eviterai un gran numero di problemi così, te lo assicuro.”
Gli occhi del biondo, limpidi e
vuoti come il cristallo, si posarono su lui. Sguardo che, su chiunque, avrebbe
provocato un brivido freddo: quegli occhi avevano ben poco di umano. Ma Blaise, che lo conosceva da una vita, non fece una piega.
“Alle volte mi chiedo come possa essere tu come un fratello per me. E,
soprattutto, mi chiedo cosa ci faccia un'aquila nel covo delle serpi.”
“Mi reputi un'aquila?!” Ridacchiò, alzando le sopracciglia con fare scettico.
“Sei diverso da noi.”
“Non usare il noi. Anche tu sei diverso da loro.”
“Pensi? E dimmi, cosa ci
differenzia?”
“Il fatto che, né tu né io, strisciamo come loro, ad esempio.”
Draco
ghignò a quelle parole. Era vero. Loro non erano volgari serpi. Loro non
calpestavano nemmeno la polvere in cui i compagni annaspavano.
Loro erano....
Draco si
fermò di botto, notando una serie di piccole stelline che gli volavano giù
dalla testa. Non ci mise molto a capire che qualcuno gli aveva appena lanciato
un incantesimo, e così, adirato, si voltò, trovandosi davanti, a qualche decina
di metri di distanza, la creatura da lui più odiata.
Blaise lo
imitò, fissando con sguardo allibito prima la Mezzosangue, su cui
brillava un sorriso soddisfatto, e poi l'amico, che per la rabbia stava
diventando cianotico.
“Blaise.”
Disse questi, con voce furente. “Cosa mi ha fatto.”
“Niente che non possa essere
rimediato con una lozione schirente, Dray.”
“Cosa vuol dire?!”
“Hai i capelli
rosso-oro”
“MEZZOSANGUE!”
“Ben ti sta, Malferreth!”
“Questa me la paghi!”
“Ah-ah! A
dire il vero ora siamo pari! Dovevo vendicarmi di
questo!” Disse, indicando i suoi capelli, completamente rasati a zero.
Blaise,
che solo allora aveva notato quel particolare, fissò esterrefatto l'amico. Non
sopportava che Draco avesse
tutti quei preconcetti sui mezzosangue, men che men sopportava il suo odio privo di fondamento nei
confronti di Hermione, ma, per principio non
tollerava i ragazzi che osavano alzare dito – o bacchetta – sul gentil sesso. Le donne, di qualsiasi razza, età, ceto, magiche o no, andavano rispettate. “Non dovresti
prendertela con le ragazze.”
“Risparmiami la tua galanteria Zab, è completamente fuori luogo.”
“Non è galanteria, è rispetto.
Perchè le hai tagliato i capelli?!”
“Colpa sua.”
“Io non ho proprio nessuna colpa.
Non ti avevo fatto nulla, stavo semplicemente seguendo la lezione del professor
Ruf.” Replicò la riccia,
piccata.
“Mi coprivi il professore.” Ghignò
lui, ricordandosi la scena.
“Cosa?!”
“Mi coprivi il professore con il
tuo voluminoso e lurido copricapo.”
“Ah no, questa poi...!” Esclamò Hermione adirata,
stringendo la bacchetta saldamente nella destra e dirigendosi con impeto verso
il nemico.
Blaise,
preoccupato per quello che stava per succedere, e anche vagamente scocciato con
l'amico per la sua mania di creare liti ovunque andasse, si frappose fra i due,
pronto a sedare con ogni mezzo qualsivoglia contesa.
Ma probabilmente neanche la sua
presenza sarebbe servita ad evitare qualche spiacevole lancio di incantesimi,
se non fosse arrivata la cavalleria in suo soccorso.
Improvvisamente, la mora Gryffindor si sentì afferrare per un braccio, e voltandosi
trovò due occhi sorridenti ad accoglierla.
Il sorriso della gentile amica ebbe
l'immediato effetto di calmarla.
“Gin...” Disse, sbuffando, e
guardandola con occhioni bonari. “Lo odio, davvero!”
“Suvvia, oramai ti sei vendicata,
adesso torniamo in stanza e vediamo di porre rimedio a questo disastro!”
Consigliò quella, accarezzandole la testa pelata e, lentamente, conducendola
via dalla scena del crimine.
“E' terribile, non è vero?”
“Oh, niente a cui
non si possa porre rimedio con un buon incantesimo di cosmesi!”
Dopo che le ebbero viste scomparire
dietro l'angolo, Blaise e Draco
si fissarono. Il moro pareva seriamente stizzito.
“Sei un animale!”
“Mmmmm...uff!” Brontolò il biondo, ficcandosi le mani in testa e
dirigendosi, con passo celere, verso i loro alloggi. “Invece di proteggere il
nemico, aiuta il tuo caro amico a trovare rimedio a questo scempio!” Disse,
accarezzandosi con rammarico i capelli bicolor.
“Meriteresti di rimanere così! Non
è modo di comportarsi con delle ragazze!”
“Oh, ancora con questa storia! E'
una Gryffindor,
è una Mezzosangue –
anzi, è LA
Mezzosangue -, è la migliore amica di Potty nonché una
fastidiosissima secchiona. Non riesco
a capire come faccia tu a vedere una ragazza in lei!”
“Bene, allora arrangiati!”
“Zab,
questo tuo estremo rispetto per qualsivoglia essere calpesti questo fottutissimo mondo mi sta letteralmente sfasciando i coglioni.” Dichiarò con enfasi,
fermandosi a guardare infastidito l'amico.
“Se fossi un po' più furbo,
capiresti che è molto più conveniente mostrare stima agli altri, piuttosto che
il contrario. Al momento opportuno, potresti ritrovarti improvvisamente con un
asso nella manica!”
“Non mi prendere per culo Zab, non è per questo che tu
lo fai: è perchè credi fermamente che ogni cosa debba essere rispettata.
Diamine, ma dove ti hanno trovato i tuoi, sotto un crocifisso?!”
“Sempre meglio che in un puttanaio come nel tuo caso, Dray.”
Occhi negli occhi, acqua nel fuoco.
E, dopo pochi istanti in cui la tensione era quasi divenuta tangibile, un
sorriso divertito comparve nei loro bei volti.
“Conoscendo papà Lucius, sarebbe anche possibile!” Ridacchiò Malfoy, riprendendo la strada per i dormitori.
“E conoscendo mio padre, lo stesso.
Diamine, quell'uomo è sempre in chiesa!”
“Sicuro che tua madre non fosse una
suora?”
“Non so quanto potesse
essere suora, se s'è fatta mio padre!”
“Vero! Le donne sono tutte troie!”
“Draco...”
“Si si... tranne tua madre!”
“E perchè, tua madre?!”
“Ma se si è fatta mezzo mondo
magico!”
“DRACO!”
“Ho detto solo la verità! Oppure
vorresti divenire ipocrita, pur di mostrare questo tuo amato rispetto?”
Blaise scosse la testa, decidendo di finire lì per il
giorno le lezioni di bon-ton: in fondo, non si potevano pretendere troppi
progressi, e tutti in una volta per giunta, dal suo vecchio demonio...!
E poi, a dirla
tutta, al momento non era proprio in vena di rimproveri. Non dopo essersi trovato
davanti la bellissima fata che dominava le sue notti.
Salve a tutti, gentili lettori!!!!! Mi riaffaccio sulla scena di Efp
con questa piccola storiella... a dire il vero non so ancora se continuarla,
visto soprattutto che ne ho altre in sospeso… per ora, dunque, ho deciso di
aspettare il vostro parere e vedere che fare!!! Fatemi
sapere!!! Ciau!!!!!
Kishal