I hate you, or maybe not... di CharlieMadison1 (/viewuser.php?uid=136483)
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Capitolo
1.
Avevo
sempre pensato di essere una ragazza buona e gentile, che mai e poi mai
avrebbe desiderato il male per un'altra persona.
Invece
per una serie di sfortunati eventi, o forse fortunati, capii di avere
un animo malvagio specialmente nei confronti di Harry Edward Styles.
Io
e lui ci conoscevamo fin dai tempi delle scuole materne; e avevamo
frequentato elementari, medie e pure il liceo insieme. Ma
e poi mai, avrei pensato di odiare qualcuno a tal punto di non volerlo
più vedere.
Non immaginatevi chissà cosa, come fidanzati e poi lui che
mi avesse tradito facendomi un milione di corna; se Harry fosse stato
il mio fidanzato, lo avrei ammazzato se avesse solamente osato guardare
un'altra! Naturalmente questa affermazione non si
verificherà assolutamente nella realtà.
Proseguendo, il mio odio verso di lui non era generato da una delusione
amorosa, ma per una sensazione a pelle.
Sapete quando vedete una persona e subito ci fate un pallino rosso, per
dire che questa persona non diventerà vostra amica? Bene,
questo è ciò che avevo fatto con Styles. Lo so
che era qualcosa di stupido, però qualcosa mi diceva che era
meglio evitare qualsiasi tipo di contatto con quell'individuo. O almeno
il mio subconscio diceva così.
Come avevo già detto, la serie di sfortunati eventi che mi
aveva portato al desiderio di vedere Styles morto, cominciò
quando la professoressa di letteratura inglese Cole decise di assegnare
un progetto da svolgere in coppia, la piccola sottigliezza che poteva
rendere questo compito interessante fu il fatto che la cara donna
scelse le coppie e io finii insieme a Harry.
Quando la professoressa aveva pronunciato il mio nome accanto a quel
donnaiolo, mi sentii mancare l'aria e sentii un enorme peso cadermi
sulle spalle.
Ero già a conoscenza che tutto ciò che sarebbe
accaduto dopo quel fatidico giorno, per me sarebbe stato come vivere
l'inferno.
-
Mi trovavo a casa di quello sciagurato per fare appunto quel lavoro;
inutile dire che Styles continuava a ripetere di sbrigare e concludere,
così poteva andare dalla sua focosa Jolie o Tiffany. Non
stavo affatto ascoltando, anzi annuivo semplicemente con la testa.
Non c'era affatto dialogo, c'erano solo i miei occhi che mandavano
maledizioni al ricciolo.
“Non guardarmi con quella faccia. Mi fai paura.”
Disse con aria di sufficienza il signorino lanciando un'occhiataccia e
poi spostando il proprio sguardo da qualche altra parte; proprio per
sottolineare quanto facessi schifo.
Odioso.
“Non ti preoccupare, guardare anche il tuo muso mi
inquieta.” Gli risposi di rimando. Se lui credeva di avere a
che fare con una scema che se ne sarebbe stata zitta e buona, si
sbagliava.
“Ma sono un animale?” Riportò i suoi
occhi color smeraldo sui miei. Il suo tono di voce sembrava risentito
della mia affermazione.
Non mi inganni, Styles.
“Forse non fisicamente, ma la tua intelligenza è
pari a quella di un animale.” Mi fermai e presi respiro:
“No, sto offendendo anche gli animali, paragonandoti a
loro.” Puntai fissa le mie iridi nelle sue.
Harry sbatté violentemente il palmo della mano sul tavolo e
scattò in piedi, i riccioli gli coprirono il viso, che non
mi permisero di scorgere la sua espressione.
“D'accordo che non mi sopporti, però se ti
comporti come una bambina ci perdi anche tu! Ti devo ricordare che
stiamo lavorando insieme per un lavoro assegnatoci dalla
Cole?”
Sgranai gli occhi incredula.
Le mie orecchie facevano fatica a credere alla prima frase sana di
questo donnaiolo - sì, oramai a scuola era noto proprio
perché faceva il cascamorto con qualsiasi ragazza -.
Sospirai e alzai le spalle.
“Sei tu quello che parla senza pensare. E hai cominciato
tu!”
“Vedi che continui a comportarti come una bambina!”
Rispose Harry.
“Scusami tanto se non sono una ragazza sexy pronta a
concederti tutte le mie grazie!” Mi sentivo offesa in quel
momento.
In pochissimo tempo quel dannato donnaiolo dei miei stivali, mi aveva
detto che ero una bambina!
“Non mi alletti neanche un po'.”
“Ma per fortuna!” Esclamai: “Non voglio
farmi corteggiare da uno come te!”
“Ti darebbe fastidio se ti corteggiassi,
eh?”Domandò con aria strafottente, mentre si
avvicinava alla sottoscritta. E improvvisamente il suo umore era
cambiato, un secondo fa sembrava un toro infuriato e adesso mi
ritrovavo con una specie di criceto voglioso.
“Certo!” Affermai con voce tremante.
Perché non ero così sicura come qualche secondo
fa? Sarà, perché vedevo come i suoi occhi
diventavano sempre più vicini ai miei?
Abbassai il capo e cercai di riprendermi.
Dovevo calmarmi assolutamente non potevo permettere di essere
l'ennesima vittima di quel donnaiolo da strapazzo!
“Sicura?”
Mi misi in piedi davanti a lui e lo affrontai a viso aperto:
“Harry non mi piaci.”
Ci fu una strana atmosfera tra di noi. Non immaginavo affatto che sarei
arrivata a questo punto con lui. Però, era meglio che non ci
fossero stati fraintendimenti tra di noi.
Quel silenzio che c'era fu interrotto da una fragorosa risata da parte
sua.
“Che hai da ridere?!” Domandai imbarazzata! Mi
stava prendendo in giro così sfacciatamente!
“Sei troppo buffa!” Continuò a ridere
sfacciatamente dinnanzi alla sottoscritta. Beh, che facesse.
Da quel momento in poi, cominciai ad odiare seriamente Styles.
Però io essendo una persona matura, accettavo il fatto che
Harry fosse stupido e che Dio non poteva donare un cervello sano a
tutti.
Quindi decisi di fare finta di niente e andare avanti per la mia strada.
Rimasi a braccia incrociate davanti a lui, aspettando che finisse di
fare il deficiente e con uno sgranchirsi di voce da parte mia,
finalmente io e lui potemmo lavorare decentemente.
“Non ti arrabbi?” Domandò mentre io
stavo sistemando le mie cose dentro alla borsa. Si era fatto buio ed
era il caso di rientrare a casa.
“Sarebbe stupido da parte mia, scendere al tuo
livello.” Risposi spiccia, iniziando a dirigermi verso
l'uscio.
“Aspetta!” Gridò prendendomi il polso
del braccio e facendomi voltare verso di lui, costringendomi ad un
ennesimo faccia a faccia.
“Che c'è?” Gridai a mia volta arrabbiata
e lo ero perché lui non mi lasciava andare a casa.
“Sei arrabbiata.” Disse trionfante con un maledetto
sorriso.
Mi staccai con forza dalla presa e mi massaggiai per qualche secondo il
braccio, poi lanciai un'occhiata omicida a Styles: “Allora lo
fai apposta?”
“Forse.”
Ci fissammo intensamente e la voglia di prenderlo seriamente a
schiaffi, ronzava in testa. Però la maturità e la
saggezza mi consigliarono di lasciare stare e di non perdere tempo con
uno come lui.
Lo salutai e me ne andai.
-
C'erano
cose che avrei odiato per sempre e altre che avrei amato per sempre. Un
esempio per ciascuna?
Odiavo
svegliarmi presto la mattina e se poi mi svegliavo a causa di un
individuo nominato Harry, beh le cose cominciavano veramente ad andare
male. Dormivo beata sul mio letto abbracciata al mio orsacchiotto
preferito, quando la voce di un certo qualcuno, invase la mia testa,
ruppe i
miei timpani e come una deficiente urlai!
“Styles!”
“Buongiorno
bella addormentata.” Disse sorridente, accarezzandomi la
guancia. A quel lieve contatto scattai come una molla e mi alzai in
piedi sul letto.
“Non
osarti avvicinare.” Lo minacciai con il cuscino, anche se
sapevo che quella ammassa di piuma non era un'arma valida, purtroppo.
Aspettate
un momento. Perché Styles si trovava a casa mia, a
svegliarmi la mattina presto?
Non
poteva essere vero. Era qualcosa di folle, senza senso.
Con
l'aria che mi mancava per respirare, mi alzai dal letto e aprii gli
occhi di scatto notando come la mia sveglia stesse suonando da
più di cinque minuti. Avevo la gola secca ed ero parecchio
frastornata. Ma
soprattutto scioccata.
Avevo
sognato Styles.
Misi
i piedi sul pavimento freddo e con enorme sforzo mi incamminai per il
bagno. Mi diedi un'occhiata allo specchio e notai quanto fossi stanca.
Ricordai
che quando ero tornata a casa ieri sera, dopo essere stata da Harry e
di quanta fatica avessi fatto per chiudere occhio, cosa che
probabilmente non successe, vedendo le mie occhiaie.
Mi
lavai velocemente, mi preparai per andare a scuola e scesi
giù in sala da pranzo per fare colazione insieme alla mia
famiglia.
Mio
padre era già uscito mentre mia madre aveva appena
apparecchiato per me.
“E'
bello vederti in piedi così presto,”
commentò mia madre sedendosi davanti a me.
“Prima
e ultima volta.” Le risposi prendendo a morsi la fetta
biscottata: “Ho fatto un incubo, ecco perché sono
già sveglia.”
“Racconta,
tesoro.” Mia madre mi incitò e le raccontai del
progetto assegnato da Cole e soprattutto perché dovevo
lavorare insieme a Styles.
“Quindi
il tuo incubo sarebbe il figlio di Michelle Styles?”
Domandò sorpresa.
“Michelle?
Come mai questa confidenza?”
Mia
madre dopo mi raccontò che erano state colleghe di lavoro
per un po' di tempo, ma che poi Michelle andò in
maternità e fu licenziata; ma nonostante ciò
rimasero buone amiche. Di tanto in tanto si scambiavano qualche
chiacchiera, giusto per passare il tempo.
Quando
la mamma finì di parlare rimasi a bocca aperta e non
riuscivo a credere a ciò che avevo appena sentito.
“Per
me non sarebbe un problema che Harry venisse qui. Anzi sarebbe un
grande onore.” Concluse infine.
“Per
me invece sì.” Dissi alzandomi da tavola.
“Io vado a scuola.”
-
Con
molta lentezza cominciai a dirigermi a scuola e fu una delle poche
volte che giunsi a scuola piuttosto anticipatamente.
Decisi
di entrare e aspettare dentro all'edificio piuttosto di starmene fuori
al freddo, così con le cuffie ben sistemate nelle orecchie
mi misi a sedere su una panca nell'atrio.
La
scuola era vuota, ancora non c'era così tanta gente come al
solito. Però era presto da parlare, tanto poi si sarebbe
riempita.
Infatti
non passò neanche così tanto tempo che mi
ritrovai tanti visi noti davanti a me, tra qui anche quello di Harry.
Fu
qualcosa che feci d'istinto quella di abbassare il capo, imbarazzata.
Soprattutto dopo averlo sognato e dopo la meravigliosa figura che avevo
fatto ieri.
In
quel momento mi sentivo agitata, nervosa e le mie gambe continuavano a
tremare come non so cosa. Eppure non avevo freddo e non avevo motivo
né per essere nervosa né per essere agitata.
Tutto ciò non aveva un significato.
“Ma
stai dormendo?” Ecco chi non doveva assolutamente rivolgermi
la parola. Tirai su il viso e incontrai gli occhi di Styles un po'
troppo vicini ai miei. Mi stava sorridendo e notai come i suoi denti
erano bianchi e puliti. Cosa rara da trovare in un ragazzo, dato che la
maggior parte fumava.
“Sì
e per colpa tua mi sono svegliata di mal umore.” Va bene
questa rispostaccia la potevo risparmiare, ma era più forte
di me. Mi facevo troppo trascinare dall'ansia, dalla agitazione che
provavo dentro di me.
Mi
sentivo strana, ecco.
Mi
alzai dalla panca e fui viso contro viso di nuovo con Styles.
“Beh,
scusami se ti ho svegliato brutta addormentata!”
Esclamò, provocandomi naturalmente, facendomi la linguaccia.
“Più
bella di te lo sono.” Risposi senza pensare. Poi mi misi le
mani sulla bocca, da quanto in qua ero così spavalda?
Harry
notò la mia insicurezza e probabilmente sfruttò
questo mio svantaggio, per un suo piano malefico. Lo vedevo dai suoi
occhi che si erano stretti e vedevo quanto era concentrato:
“Se sei così bella, perché non ti ho
mai vista uscire con un ragazzo?”
“E
chi ti ha detto che io non ce l'abbia?” Mi dovevo calmare,
non potevo permettermi di cacciare la sottoscritta nei guai. E sapevo
che se avessi continuato su questa strada, mi sarei ritrovata in una
strada senza via d'uscita.
“Lo
voglio conoscere. E voglio capire chi è quel folle che ti ha
chiesto di uscire.” Continuò poi con aria
strafottente, come se avesse capito che io gli avevo mentito.
“E'
una relazione a distanza.” Aggiunsi poi. In quel momento
l'unica idea che mi balzò in mente, fu proprio dire che io e
il mio presunto moroso era lontano. Tanto questo tipo di coppie
esistevano, no?
“Allora
sei una bugiarda.” Confermò tranquillamente.
“No!
Va bene te lo presenterò!”
La
campanella suonò e io ero in una situazione marrone.
E
adesso dove me lo trovavo un fidanzato?
-
Durante
le lezioni non feci altro che pensare ad un possibile ragazzo a cui
potevo chiedere di reggermi il gioco e la finta. Ma d'altro canto,
nella nostra classe tutti i ragazzi andavano d'accordo con lui, quindi
glielo potevano riferire.
“Ah,
ti odio Styles.” Dissi stanca di pensare, poggiando la fronte
sul banco, in quel momento stavo pensando davvero di cominciarmi a
colpire la testa sulla superficie verde e farla finita.
No.
Non potevo permettere che quel disgraziato alias scellerato potesse
uccidermi. Ne andava seriamente della mia dignità.
“Non
sono neanche passate ventiquattro ore e hai già problemi con
il ricciolo?” Mi domandò la mia migliore amica,
saggia e spalla destra. Anche lei come me, non aveva in simpatia Harry.
Per il semplice motivo che lei lo riteneva un morto di figa.
In
effetti lo era...
“Problemi?”
Ripetei. “Enormi problemi.” Sibilai piatta.
Raccontai
a Sophie, tutta la faccenda e quando conclusi il tutto, presi una
quadernata da parte sua in testa.
“Sei
una deficiente!” Gridò poi. “Non vedi
che lo sta facendo apposta! Vuole provarci quello! Adesso voglio
proprio vedere come fai!”
Vedendo
Sophie mi venne una grande idea. “Potrei chiedere a tuo
fratello, Niall!” Niall era davvero un bravo ragazzo, molto
posato e intelligente. Ed ero certa che se gli avessi chiesto di
aiutarmi lo avrebbe fatto volentieri!
“Non
se ne parla nemmeno.”
L'unico
ostacolo da superare era sua sorella Sophie.
“Dai.
Non voglio perdere la faccia per colpa sua!”
“Ti
sei messa nei guai da sola e da sola ci esci!”
“Ma
come faccio? E' colpa di Styles se sono nei pasticci. Dai Sophie, per
favore!” Cominciai a lagnarmi come una bambina e facendo gli
occhi dolci, degni del gatto degli stivali di Shrek riuscii a strappare
un sì dalla mia amica.
Una
volta concluse le lezioni andai a casa di Sophie. Spiegai la situazione
a Niall che prima mi rise in faccia, ma poi, anche lui disse le stesse
parole della sorella: “Ti sei cacciata nei guai da sola, e da
sola ne esci.”
“Dai
per favore! Dobbiamo solo fingere di essere fidanzati. Se questo causa
dei problemi alla tua ragazza, le parlerò personalmente.
Però per favore!” Mi misi in ginocchio e giunsi le
mani come se stessi pregando.
“Perché
dobbiamo fingere? Per me non sarebbe un problema uscire con te,
Charlie.”
Una
cosa che amo?
Sentirmi
dire delle parole dolci da un bravo ragazzo come Niall.
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#Note
Finali.
La
storia era stata pubblicata tempo fa, ma avevo deciso di cancellarla.
Ho deciso dunque di ripostarla. Spero vi piaccia.
Grazie
a chi ha letto il capitolo.
Alla
prossima.
PS.(Prima
il mio nick era PiccoloKoala, l'ho cambiato in LisaJWolfe)
Lisa.
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