( Disclaimer
- L'immagine, così come i personaggi trattati nelle seguente
fiction, non mi appartiene, ma è tratta da un'artista di
DevianArt.)
'' Damn it! Non
di nuovo!'' imprecò a mezza voce Inghilterra, mentre dal
forno toglieva una teglia di biscotti che, nelle sue intenzioni,
dovevano essere al cioccolato fondente ma che, invece, erano anneriti e
bruciati. Come avesse fatto, in soli due minuti, a ridurli in quello
stato, era un mistero anche per Arthur. Eppure lui aveva seguito
fedelmente la ricetta che gli aveva prestato Italia...
Posò,
senza delicatezza, i biscotti sul tavolo della cucina, e
ringhiò, esasperato. Il tempo era scaduto, San Valentino era
arrivato, e lui non era riuscito a preparare nemmeno dei biscotti
commestibili o che, almeno, non fossero un colpo all'occhio di chi li
guardava, come le mostruose torte di America. Non che gli importasse
tanto di una festa sciocca e superficiale come San Valentino, ma giorni
prima, all'inaugurazione delle Olimpiadi Invernali, a cui tutte le
Nazioni avevano dovuto partecipare, se non volevano provare sulla
propria pelle il disappunto e il dispiacere di Russia, aveva fatto una
scommessa con Francia.
Una scommessa
sciocca, fatta per orgoglio e amor proprio. La rana credeva che lui non
sarebbe riuscito a preparare dei cioccolatini per San Valentino che non
dessero il voltastomaco? Ebbene, lui gli avrebbe dimostrato quanto si
sbagliava! Nessuno, nemmeno una rana pervertita, poteva permettersi di
insultare la sua cucina!
Guardò
l'orologio sulla parete. Le 11.30. Mancava ancora una buona mezz'ora
prima dell'arrivo di Francis. Poteva ancora farcela a vincere la sua
scommessa, doveva solo...
''
Bonjour, Angleterre - lo
salutò solare la Nazione francese, entrando, senza
preavviso, nella cucina di Inghilterra, che lo fissò, a
metà tra lo stupore e la rabbia.
'' Frog! Che ci fai qui?!''
'' Che domande,
cherì, sono venuto per
vincere la nostra scommessa, naturalmente.''
''
Intendevo... come diavolo hai fatto ad entrare?''
Francis
ammiccò, malizioso, e disse:'' Ho i miei metodi, Angleterre.''
'' Metodi che ti farebbero finire diritto in prigione, immagino.''
'' Se ad ammanettarmi sei tu...''
A quell'ultima affermazione, l'inglese arrossì fino alla
punta dei capelli, e biascicò un pervert poco
convinto.
'' Comunque mi hai colto di sorpresa... stavo giusto per metterli in
forno '' mentì, non accettando ancora la sconfitta. Lui ce
la poteva fare, ne era certo! Doveva solo stare un pò
più attento ai tempi di cottura, tutto qui.
'' Vraiment?
Allors, mon Angleterre,
quelli lì sul tavolo cosa sarebbero?''
L'inglese, che solo in quel momento si ricordò dei
cioccolatini bruciati appoggiati sul tavolo, li tolse immediatamente
alla vista del rivale, e borbottò:'' Questi? Questi sono
solo un esperimento mal riuscito. Ma vedrai che quelli che sto
preparando adesso...''
'' Saranno sicuramente peggio di questi - lo interruppe
Francia, con il mento tra due dita - Admets, Angleterre.
Tu, ai fornelli, non ci puoi stare.''
'' Così come tu non potresti mai stare su un campo
di battaglia senza farti sparare addosso per le assurde divise che ti
ritrovi '' ribattè secco l'inglese, irritato.
'' Come sei ostile, mon
amie... oggi è San Valentino, non dovresti
passarlo con qualcuno? Qualcuno di reale, tanto per cambiare.''
'' Non festeggio San Valentino - rispose Arthur, ignorando la
frecciatina sui suoi amici folletti - Non vedo poi con chi lo dovrei
festeggiare, dato che io non rientro certo nella categoria dei
festeggiati.''
'' Allors,
tu e Amerique...''
'' What?
Che assurdità! Io e America non siamo proprio un bel niente
'' disse Inghilterra, e a quel niente si rabbuiò, abbassando
gli occhi sui cioccolatini bruciati.
Forse, ma solo forse, ricordando come ad Alfred, quando era ancora una
colonia, piaceva mangiare il cibo preparato da lui, gli sarebbe
piaciuto darglieli.
Perso com'era in quei pensieri, non si era accorto che Francis aveva
preso uno dei cioccolatini bruciati e, senza batter ciglio, l'aveva
mangiato. La sorpresa che si dipinse sul volto dell'inglese fu tale che
quasi fece cadere la teglia che aveva in mano.
'' Mhm... veramente ècurant
'' commentò dopo un pò, con un espressione
disgutata sul viso.
'' Damn...
e allora perchè li avresti mangiati, se ti facevano tanto
schifo, frog?''
'' Per due ragioni molto semplici - spiegò il francese,
tenendosi una mano sullo stomaco - Primo, volevo accertarmi di aver
vinto la scommessa. Sai, anche se l'aspetto era orribile... Secondo,
visto che non festeggi San Valentino con nessuno, ho pensato di
approffittarne. Dato che sei libero, per stasera vorresti venire a
cena? A casa mia, ovviamente.''
La reazione di Inghilterra? Impagabile.
'' Stupid frog!''
'' Allora, accetti?''
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