La maschera di Gen

di Vad
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Fra le macerie e le fiamme di una città ormai distrutta si notano due ombre, la più grande sta inseguendo la più piccola.
Guardando più da vicino si nota che l'ombra più grande è un agente,vestito con la tipica divisa degli agenti: Quella stretta armatura nera, e quel casco blu scuro simile a quello di un motociclista, con in mano le solite due pistole.
Invece l'ombra più piccola è di un semplice ragazzo, di circa 14 anni, vestito con una felpa nera e dei jeans, ha dei capelli lisci di uno strano colorito blu, questi gli coprono in parte l'occhio destro, anche lui armato di un pistola.
Fermati ragazzo! se non lo fai apro il fuoco!
Fai pure!

L'agente comiciò a sparare contro il ragazzo, che riusci con una velocità disumana a schivare i colpi, per poi contrattaccare sparandolo in testa.
Il proiettile trapassò il casco e colpi il cervello dell'agente, che cadde a terra senza vita.
Il ragazzo continuò a camminare fino ad arrivvare ad un garage nascosto dalle macerie, dopo essere entrato salutò i due ragazzi che trovò all'interno.
Ciao Luca, ciao Riccardo.
Entrambi risposero dicendo Bentornato Edivad!
I due erano vestiti come Edivad, Luca aveva dei capelli castani corti, invece Riccardo indossava degli occhiali e i suoi capelli erano lunghi e biondi.
Dopo pochi secondi entrò anche una ragazza vestita esattamente come gli altri.
Edivad si avvicinò a lei Allora Lucy, come è andata la missione?
Bene, non ho ancora capito perche stanno apparendo quegli strani mostri neri, ma ho scoperto perche stanno arrivando cosi tanti agenti in questa zona, pare che stiano cercando un'oggetto che in qualche modo centra con i mostri.
Se hanno mandato davvero cosi tanta gente a cercarlo deve essere qualcosa di importante, che ne dite se andiamo a cercarlo prima che lo trovino gli agenti?

Tutti assecondarono, per poi partire verso la zona protetta dagli agenti, ma non riuscirono a trovare niente, perciò decisero di tornare a casa.
Stavano per tornare quando davanti a loro apparvero dei piccoli omini neri, muniti di lunghi artigli, senza volto.
Cazzo sono i mostri!
I ragazzi cominciarono a sparargli contro, ma i loro colpi non gli facevano niente.
Edivad e Riccardo riuscirono a scappare, ma gli altri furono squartati dagli artigli di quei mostri.
I due correvano più velocemente possibile, ma Riccardo cadde a terra e fu trapassato dagli artigli di quei mostri, il suo sangue arrivò perfino sulle scarpe di Edivad, che stava facendo di tutto per scappare.
Ormai stava per essere preso, ma un pezzo di strada poco stabile sul quale lui stava camminando crollò, facendolo cadere in uno strano luogo sotterraneo, che lui non aveva mai visto.
Edivad era impaurito, ma decise comunque di esplorare quello strano luogo, fino ad arrivvare ad una stanza contenete qualcosa di piùttosto strano




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