Il leone

di BarbaraGherman
(/viewuser.php?uid=635752)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Oltre le sbarre, tra fieno e sabbia,
molte fiere stan dentro la gabbia;
sbadigliano pigre stese in massa,
vivendo ignave la vita lassa.

Attendono parche l'ora del pasto
(lo stomaco dice che sarà presto),
attorno alla rossa cruda carne
l'una all'altra vorranno rubarne.

E' solo, il leone, lo sguardo fiero,
e l'animo antico del guerriero
risalta gli occhi ricchi di rabbia,
mai saprà viver dentro la gabbia.

Guarda le altre contender il pasto,
sogna le lotte in un altro posto,
le notti calde e piene di stelle,
l'odor di paura delle gazzelle.

Mai più ritornerà in quel suo mondo,
lo sente già nell'animo profondo,
ma non sarà lunga questa agonia:
l'istinto libero gli da' astenia.

Per bestie e uomini la libertà
è un bene unico, è una necessità.
Al leone penso ed alla prigionia:
ha molte forme ed una in casa mia.

Il volto fiero, lo sguardo arguto
di mio padre, che ha combattuto
come un guerriero contro la vita,
non accetta una guerra finita.

E' sempre irato ed insofferente,
è pronto allo scatto anche per niente,
vive scorrendo tutto il passato
di uomo forte ed assai rispettato.

Già da ragazzo, senz'alcun aiuto,
per fame e sete ha combattuto
fino a raggiungere pieno successo,
per poi lasciarlo, si, e proprio adesso.

D'orgoglio è schiavo, e della gente,
di frasi di chi non conta niente,
di apprezzamenti che fanno rabbia:
di questa casa ha fatto una gabbia.




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2469161