Ballerine di Carta

di Alicecream
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Caro Tom, mi manchi.
 Non so, sentivo il bisogno di scriverti, ma le mie parole non sono fluide. Sono forzate, sbagliate, ho bisogno di stare troppo tempo a pensare che tasti occorre che il dito sfiori, leggero come un battito d'ali di una farfalla. Che sta annegando. Battute premeditate, nessuna forza mi da l'impulso per scrivere magiche parole che mi incanteranno.  Sono vuota: né amore, né odio, né felicità, né tristezza. Tutto a farsi fottere. E mentre le palpebre, piccole e stupide creaturine senza senso del tempo,  vogliono chiudere quella barriera inesplicabile che è il mondo, io mi rialzo e canto, e stavolta le parole fluiscono in un mare d'argento, danzano puntini neri su una pista, si liberano dalle loro catene e spiccano il volo. Ecco, io le vedo: fate, fate nere che si librano da questo oggetto insulso che è la realtà  e volano via dal mondo, dal rumore.
 E le palpebre si chiudono, inesorabilmente, si chiudono le palpebre.




SPAZIO MIO:
Salve gente! Allora, questa riflessione la scrissi un sacco di tempo fa, perché i miei pensieri si rifiutavano di collaborare. Perciò, se non trovate senso in questa ‘cosa’ non stupitevi troppo. Comunque, mi farebbe piacere se qualcuno lasciasse una piccola recensione. “Non c’è limite alla perfezione.” Ciao ciao :)





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