Vedo gente tutt'attorno

di Nakurisch
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Vedo gente tutt'attorno

 


Vedo gente tutt’attorno,
s’alza presto d’ogni giorno,
corre svelta verso sera,
verso fine a primavera.
 
Una donna alta e snella.
Una donna luce e bella.
Una donna che ha perduto,
nel mio sguardo un suo minuto.
 
Un bambino con la palla
e l’amica che saltella,
con la corda tra le mani,
con i piedi nel domani.
 
Un anziano lì che arranca,
col bastone che rintocca,
la sua eco sulla sabbia
della strada della vita.
 
Io lì fermo sulla panca,
vedo gente tutt’attorno,
tutt’attorno alle mie scelte,
mai ne ho prese, mai ne ho perse.
 
Un uomo duro ed impettito,
viso austero e sguardo ardito.
E’ solo un orfano di guerra,
troppe lacrime per terra.
 
Una vecchia mai sposata.
Una vecchia mai amata.
Un solo amore aspetta ormai.
E’ la Morte e tu lo sai.
 
Una coppia spensierata
che si gode la serata,
con il cuore nella mano,
col mistero dell’arcano.
 
Un angioletto sorridente,
con la nonna alla sinistra,
con il nonno alla sua destra,
col futuro che s’appresta.
 
Ora il cielo un po’ s’inquieta
e la nebbia s’alza lesta.
Ogni anima è fuggiasca
e solo mia la panca resta.

Quella gente tutt’attorno
è sparita in un secondo.
Forse non è mai esistita,
ed ho già perso questa vita.
 
Già, che stupido e vigliacco,
era ieri che son morto,
e tutto quello che ho veduto,
son ricordi che ho perduto.



Nakurisch




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