L'odiava, l'odiava profondamente. Tutto di lui lo irritava. I suoi
modi, la sua voce. Odiava il suo potere -che razza di potere, poi!-. E
odiava, detestava il modo in cui gli sorrideva. Il modo in cui piegava
le labbra solo per lui, con quel fare che non riusciva mai a capire se
fosse di sfida o di paura, mascherando ciò che davvero
pensava. Sempre che fosse capace di pensare a qualcosa, quell'odioso
imbecile!
L'Invidia digrignò i denti in una smorfia infastidita,
passando le dita fra le ciocche scure di capelli, rifiutando il
pensiero sin troppo umano che spiegava tanto accanimento. Il davanzale
era un buon posto per certi pensieri, il tetto era persino migliore. La
notte chiara lo aiutava a far chiarezza, a riordinare i pensieri che
frullavano furiosamente nella sua testa.
Imprecò a bassa voce, in un sibilare gracchiante.
Tanta pena, e per cosa poi? Per un uomo che disprezzava, che gli
procurava il nervoso solo a guardarlo.
Rifiuta, Envy. Rifiuta
il pensiero e la consapevolezza. Tu non sei umano, è di odio
che ti nutri. Non puoi davvero provare attrazione per qualcosa di
tanto... disgustoso!
Però, per quanto cocciuto, per quanto iracondo, per quanto
folle, l'homunculus non era stupido. E in quasi 400 anni di nuova vita
aveva imparato a conoscersi, a conoscere il proprio spirito sempre
identico racchiuso fra le fattezze cangianti.
E lo sapeva. C'era poco da fare, poco da dire.
Envy provava odio, Envy provava attrazione, due cose che coincidevano
pur restando opposte. Envy forse provava addirittura amore, un amore
distorto come lui.
Si.
Envy si era innamorato.
Di Gluttony.
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Post Scriptum:
Ora capite perchè fra gli avvertimenti c'era "non per stomaci delicati"? :D Lo ammetto, l'unico intento era quello di generare tanti sani "ma che cazzo...?!" e magari qualche risata. O perlomeno, io
ridacchiavo come una creatina mentre la scrivevo. E chi se l'aspettava
alzi la mano. XD Però non mi dispiace come inizio per qualcosa di più serio... magari riciclerò. <3
Someone
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