TITOLO: Every other time
AUTORE: Marty.
SERIE: Harry Potter
PARTE: 1/1
PERSONAGGI: Draco Malfoy, Harry
Potter
RATING: Songfic (nel mio solito
modo ^_^), PG.
DEDICHE unt RINGRAZIAMENTI: la
dedico con tutto il cuore alla mia Lal, che è da troppo che non vedo!
E poi a Riley, Sanzina, Feddy,
Valeria, Mel Kaine, Nikla e tutte le altre Harry Potter’s writers dell’Erika
site!!! Grazie di avermi fatto appassionare a questo genere…
DISCLAIMERS: i personaggi sono
tutti della fantasciccosa Rowling, le idee malsane sono le mie e la canzone che
ispira tutto l’ambaradan è degli LFO!
NOTE 01: tra gli asterischi i flash
back, in corsivo il testo delle canzoni/poesie, i cambi di POV sono
segnalati...tutto come sempre insomma!
NOTE 02: come sempre è tutto
buttato a caso, non cercate riferimenti né temporali né di luogo né di nessun
altro tipo!!!
NOTE 03: visto che oggi mi sento
buona...lieto fine per tutti!!!! FORSE… ARCHIVIO: se Ria o Erika o Benni (o chi
per loro) la vogliono...la
pubblichino pure! Mi faranno solo
felice!
Spero vi piaccia!
Marty
Every other time
di
Marty
“L’ha fatto di nuovo!!!
Dannatissimo Malfoy!!!
Grrr quanto è idiota!!!”
Harry entrò come un tornado nella
stanza da letto di Ron, con gli occhi che mandavano lampi e i pugni stretti.
“Volevo solo parlare un momento
invece di lasciarmi spogliare subito, e lui si è allontanato di scatto
gelandomi con un’occhiata per poi uscire sbattendo la porta così forte che mi è
caduto un pezzo di stucco in testa dal soffitto…”
Ron lo guardò un momento e poi
scoppiò a ridere.
Dapprima l’amico si infuriò, perché
pensava che non lo stesse prendendo sul serio, ma poi pian piano si lasciò
coinvolgere e rise con lui, perché ormai lo conosceva bene e sapeva quanto
piacesse a Draco fare questo genere di cose.
Giocava con lui, a modo suo.
E poi era così timido che quando si
andava a toccare il lato sentimentale delle questioni si ritraeva subito nel
suo guscio!
Quando i due si furono calmati, Ron
gli mise una mano sulla spalla.
“Ci sono abituato” disse ad Harry
per spiegargli la sua reazione “da quando è iniziata la vostra relazione l’ha
fatto un milione di volte. Ma lo sai che ti ama, no?
“Mooolto in fondo…” rispose il moro
con un sospiro sconsolato “e soprattutto ha un modo piuttosto divertente per
dimostrarmi che ci tiene; ad esempio si è tatuato una H delle dimensioni di una
lenticchia dietro l’orecchio, roba che per farmelo vedere ha dovuto usare una
lente di ingrandimento, ma se poi se ci incontriamo in corridoio guarda
dall’altra parte diventando rosso come un peperone.”
“E perché?” domandò Ron sorpreso.
“Dopo quello che hai combinato
l’anno scorso, sanno tutti quanti che siete una coppia!”
Harry arrossì imbarazzato.
Quante volte ancora qualcuno gli
avrebbe ricordato quella storia?!
“Prendi ad esempio l’ultima volta
che abbiamo litigato” prese a raccontare, per cambiare argomento “per convincermi a fare pace è venuto sotto
casa mia con la sua macchina e si è prodotto in un testacoda a tutto gas nel
prato di mia zia con le mani giunte mentre mi pregava di perdonarlo e io gli urlavo
di metterle sul volante!!!”
Questa volta il rosso sbarrò gli
occhi, figurandosi le peonie dell’odiosa zia di Harry ridotte ad una poltiglia
violacea sotto le ruote della rombante fuoriserie di Draco.
“Con lui è tutto bianco o nero”
aggiunse pensoso Harry sedendosi sull’intelaiatura della finestra. “Non ci sono
mezze misure.
Infatti siamo passati da nemici
mortali ad amanti appassionati, dall’odio all’amore, dalla repulsione
all’attrazione più devastante che abbia mai provato…
Certo, io non ho un carattere
facile e spesso sbaglio con lui, ma lo faccio anche perché non ho mai avuto un
ragazzo!” si lamentò.
“Non so come prenderlo, non so come
farlo felice, non so come affrontare tante emozioni che mi suscita dentro.”
“Ti capisco, l’ho avuto anch’io
questo problema all’inizio lo sai” gli sorrise Ron comprensivo.
“E poi non è che invece Draco abbia
tutta questa esperienza anche se gli piacerebbe!” aggiunse sghignazzando.
“Ha avuto così tanti problemi ad
accettare quello che provava con te…ti ha fatto penare parecchio! Quindi io
credo che più o meno siate alla pari!”
Mettendosi poi a cavalcioni della
sedia accanto alla scrivania, il rosso domandò “ma non avete provato a parlarne
per chiarire la situazione? Magari se vi confrontaste…”
“È proprio quello che ho cercato di
fare oggi!
Ma è sempre così. Un momento sembra
che sia tutto a posto, che non ci sono più problemi o motivi di discussione…
Poi semplicemente cambia idea e
rimette tutto in discussione!
La verità, comunque è che con lui è
SEMPRE tutto in discussione. Le sciocchezze come chi deve telefonare prima, le
cose serie su come considerare la nostra relazione anche in termini temporali,
che importanza darle, addirittura” rivelò mentre gli si imporporavano appena le
guance “chi di noi due sia la parte attiva…neanche questo è stabilito tra noi!
La nostra vita insieme è fatta da tanti piccoli tasselli che si incastrano a
sorpresa quando pare a loro.
Il resto del tempo mi sembra che la
mia testa stia per esplodere, e spesso non ce la faccio più e sono tentato di
mollare tutto, poi però…” e assunse un’aria sognante che gli stava
maledettamente bene “ci penso e mi rendo conto ogni volta di più che sono
innamorato perso di quel teppistello biondo…almeno fino al litigio seguente!”
concluse ridendo.
*************************************************************
“L’ha fatto di nuovo!!!
Maledetto Potter!!!
È un dannato imbecille!!!”
Draco colpì con un pugno il muro di
fronte a lui.
Dalla stanza da bagno uscì una
ragazza asciugandosi le mani.
“Draco! Cosa diavolo fai?” gridò
preoccupata accorgendosi che il biondo Slytherin si contorceva saltellando in
cerchio come seguendo un’antica danza tribale tenendosi la mano tra le gambe e
digrignando i denti.
“N-niente, Granger, non
preoccuparti” rispose lui più pallido del solito.
“Avanti, signor Malfoy, venga qui e
mi faccia vedere!” gli intimò Ginny spuntando da dietro l’amica.
Sbuffando Draco le porse la mano
offesa e le ragazze capirono al volo.
“Problemi con Harry?” chiese la
rossa con dolcezza.
“Se vuoi chiamarli problemi…” rispose
il biondo scrollando le spalle con aria rassegnata.
“DRACO!” lo redarguì aspramente
Hermione con gli occhi ridotti a due fessure.
Nonostante fosse molto più grosso
di lei, il ragazzo fu percorso da un brivido.
La ragazza era diventata un mostro
con la magia, era meglio non farla arrabbiare o si sarebbe ritrovato nei guai,
come quella volta che Ron era arrivato in ritardo ad un appuntamento e per
vendicarsi lei gli aveva tramutato il naso in un’enorme proboscide.
Il rosso l’aveva scampata solo
perché lei stessa si vergognava a farsi vedere con lui in quelle condizioni.
“Ok, ok, ho capito…vi racconto
tutto” si arrese quindi.
“Perché deve sempre farmi domande
complicate?
Come può pretendere che io gli dia
sicurezze che non possiedo neppure per me?
Non posso dirgli che staremo
insieme per sempre, o che non smetterò mai di amarlo.
Se qualche anno fa qualcuno mi
fosse venuto a dire che un giorno sarei stato il suo felice compagno, lo avrei
disintegrato e guardateci adesso!
Ma non può semplicemente accontentarsi
di vivere quello che abbiamo senza tormentarsi con quello che ci potrebbe
accadere un domani?
Insieme siamo felici, e per me
questa è l’unica cosa che conta.
Non ho amato nessuno prima di lui,
e adesso io posso credere che questo non cambierà, ma non posso esserne SICURO!
Capite?” le ragazze annuirono.
“Ecco, lui NO! ‘Dici così perché
vuoi lasciarmi, Draco’ mi ha risposto ‘Non sai come dirmelo e ci giri intorno…’
è testardo e cocciuto! Non so più che fare…
Eppure quando ce ne stiamo
abbracciati sotto le stelle su una panchina nel parco, io e lui da soli, o
quando andiamo al mare tutti insieme, io sento che non c’è altro al mondo che
vorrei e che tutto quello che di brutto ho avuto dalla vita serviva per farci
incontrare e quindi non rinnego niente!”
“Proprio niente?”Hermione gli
sorrise sorniona, facendo notevoli sforzi per non mettersi a ridere.
E Draco allora si corresse “Beh,
niente tranne QUELLO.”
“QUELLO cosa?” domandò curiosa
Ginny.
“Vuoi dire che non sai niente?”
Hermione non ci poteva credere.
“Ehm…forse potremmo lasciare che
continui a non sap…ok” Draco aveva tentato di evitare l’ennesima figuraccia con
la sorella del migliore amico di Harry, ma l’occhiataccia di Hermione gli
bloccò la frase a metà.
Con gli occhi che le brillavano, la
ragazza si accinse a raccontare all’amica quanto era accaduto il Natale
dell’anno precedente al suo arrivo nella scuola.
*************************FLASHBACK********************************
Draco entrò nella sala da pranzo di
Hogwarts, guardandosi intorno con il solito superbo sussiego.
In realtà aveva il cuore a pezzi.
La sera prima aveva litigato
pesantemente con Harry, e alla fine gli aveva vomitato addosso un sacco di
cattiverie che in realtà non pensava.
Il fatto era che il moro aveva
avuto tempo per capire cosa sentisse per lui, e quando si era dichiarato lo
aveva fatto con la sicurezza dei propri sentimenti, lui invece si era sentito
travolto dalle sue emozioni e non era stato semplice accettare che quello che
era stato catalogato come smania di primeggiare in realtà era solo desiderio di
attirare la sua attenzione.
Non era stato semplice accettare
che il desiderio di mettergli le mani addosso poco avesse a che vedere con
l’odio.
E soprattutto non era stato
semplice ritrovarselo di colpo nella vita senza sapere come e perché e rendersi
conto terrorizzato di non poterne più fare a meno.
Harry pretendeva che lui fosse più
partecipe, affettuoso, spontaneo, che gli dicesse di amarlo, che gli concedesse
attenzioni e il biondo non sapeva neppure se era in grado di farlo.
Così alla fine erano arrivati ad
una dura lite, in cui Harry piantandogli in viso i suoi grandi occhi verdi lo
aveva accusato di volersi solo divertire.
E a questo punto Draco,
accorgendosi che tutti gli sforzi che faceva per cambiare erano passati inosservati,
e sentendosi profondamente ferito dall’attacco del ragazzo, aveva reagito
urlando che sì, voleva solo usarlo e non lo aveva (né avrebbe mai) amato, anzi
gli dava anche fastidio averlo sempre intorno.
Dandogli uno spintone il moro era
scappato via, ma Draco aveva visto una lacrima scendere lungo la sua pelle
abbronzata.
Non aveva dormito e voleva fare
pace, ma non era riuscito a trovarlo da nessuna parte.
Così si era rassegnato a doversi
scusare davanti agli altri, perdendo una fetta della sua reputazione da duro.
Ma il suo amore valeva un
sacrificio tanto piccolo no?
La sala era praticamente deserta,
eccezion fatta per due figure sedute a giocare agli scacchi dei maghi.
Si sfregò gli occhi incredulo:
erano Harry e Ron!
Non credendo a tanta fortuna, corse
fino al tavolo e disse tutto d’un fiato:
“Perdonamiharryhosbagliatononvolevodirequellochehodettoinrealtàtiamoeccolhodettotipregotorniamoinsiemesenzatenoncipossostare”
poi riprendendo a respirare lo guardò in attesa di una reazione.
In effetti una reazione ci fu ma
non era quella che si era aspettato.
Il rosso guardò Harry come a dire
“Visto che avevo ragione?” e il moretto sbiancò saltando in piedi e
afferrandogli una manica.
“Dra-Draco…forse è meglio se vieni
fuori con me…”
Ma il biondo sorrise.
“Immaginavo ne avessi parlato con
Ron, è il tuo migliore amico, non preoccuparti non sono arrabbiato”
“Per questo magari no, ma aspetta
di sapere…” iniziò Ron con un ghigno inquietante.
Draco guardò interrogativamente il
suo ragazzo che torceva nervosamente un angolo del suo maglione.
“Cosa è successo Harry?”chiese
quindi iniziando a preoccuparsi.
“Ehm…ecco, io…ero molto arrabbiato
con te…pensavo che mi avessi preso in giro, volevo vendicarmi e così…ho…”
Improvvisamente si sentì un grido
risuonare nei corridoi.
“Direi che l’hanno letto” argomentò
serafico Ron.
“Chi ha letto cosa?”
Dei passi veloci si avvicinavano, e
poi un nugolo di ragazze di tutte le case corsero intorno a lui piangendo
disperate.
“Non è possibile!”
“Non è giusto!”
“Dimmi che non è vero!”
“Io ti amo, non puoi farmi questo!”
“INSOMMA QUALCUNO MI SPIEGA COSA
STA SUCCEDENDO?!” strillò esasperato il ragazzo.
Pansy gli si avvicinò col viso
bagnato ma la sua solita aria risoluta.
“Draco…è vero che sei gay?”
********
“Aspetta, amore, non fare così!” gridava
Harry rincorrendolo nel corridoio, mentre Draco furibondo si allontanava a
grandi passi mormorando ogni genere di insulto, babbano e non.
“Ero fuori di me! Dai, perdonami!
Non lo faccio più!”
Fermandosi di botto il biondo si
voltò.
“Ma come hai potuto affiggere un
manifesto con scritto che sono gay?!
Sei impazzito?!
Non ti hanno insegnato a pensare
prima di agire?!”
“E a te non hanno insegnato a
mettere in funzione il cervello prima della lingua?” rispose Harry.
“Ti ricordo che se non fossi stato
così perfido con me ieri, tutto questo non sarebbe accaduto!”
Draco chinò il capo.
Poi gli sorrise.
“Ok, tanto prima o poi qualcuno lo
avrebbe saputo comunque.”
“Vediamo almeno di non mettere in
piazza la nostra relazione, non vorrei che quelle pazze mi scotennassero per
ripicca…” aggiunse il moro tirandolo a sé per baciarlo e riassaporare così la
sua bocca che aveva temuto di aver perso, mentre si scambiavano con lo sguardo
tutto l’amore che li legava.
Uno starnuto.
I due si guardarono sorpresi.
Poi contemporaneamente girarono la
testa.
L’intera scolaresca, richiamata dai
loro strilli, li guardava estasiata.
In mezzo a loro spiccavano, per via
dell’altezza, il preside Silente, Piton, la McGranitt e Hagrid, che sorridevano
soddisfatti.
Quest’ultimo, salutandoli con la
mano, disse: “Oh, non badate a noi, fate come se non ci fossimo!” facendo
cadere i due in un baratro di vergogna.
***************FINE
FLASHBACK****************************
Mentre ancora risuonavano le risate
di Ginny, Draco uscì nel cortile.
Doveva stare un po’ da solo per
poter capire cosa voleva davvero.
Non voleva tornare da lui con la
paura che poi avrebbero finito col ferirsi di nuovo.
Se avesse deciso di ricominciare,
avrebbe dovuto farlo con la certezza di poter superare le difficoltà e di voler
cambiare sul serio. Per una volta i dubbi dovevano sparire.
Guardò la striscia di prato di
fronte a sé, ricordando la loro prima lezione di volo, in cui aveva sfidato
Harry e per la prima volta era stato sconfitto. Doppiamente sconfitto, perché
con quella sfida gli aveva permesso senza saperlo di farsi notare e di
guadagnare un posto in squadra.
Lui, per averlo, aveva dovuto
comprarselo.
Ma dopo aver conosciuto Harry ed
aver iniziato a vedere le cose con altri occhi, aveva capito che non era così
che voleva vivere.
Così aveva lasciato la squadra, e
poi aveva voluto fare un provino come gli altri aspiranti.
Si era allenato duramente, con
l’aiuto di Harry che non aveva smesso un momento di sostenerlo ed
incoraggiarlo, e alla fine ce l’aveva fatta. Era diventato cercatore per
Slytherin, solo con le sue forze.
Quel giorno per lui era stata una
rinascita.
Ed era solo merito di Harry.
Si alzò, deciso.
“È questo che voglio” si disse a
bassa voce “è questo che mi piace.
Con lui le cose sono sempre chiare,
bianche o nere, non c’è posto per l’indecisione.
Sa che io sbaglio, ma è sempre
pronto a perdonarmi e devo imparare anch’io a farlo.
Forse se parlassimo di più, se ci
confidassimo, se lui sapesse di tutti i dubbi e le insicurezze che mi
attanagliano mi capirebbe meglio.
E se poi dovessi cambiare idea e non avere più la forza di lottare
per restare con lui?” per un attimo vacillò.
Ma poi sentì dentro di sé il calore
inondargli l’anima al pensiero del sorriso di Harry, e capì che ogni volta che
si allontanavano, lui lo amava di più.
E questo non sarebbe cambiato.
Quindi si alzò per correre a
cercarlo, pregando silenziosamente che fosse cresciuto abbastanza da non rifare
qualcosa di stupido.
Però qualcosa lo trattenne.
Draco si guardò intorno, ma non
vide nessuno.
Una folata di vento improvvisa fece
volare via il mantello dalle spalle del moretto, e le sue braccia tornarono
visibili allacciate al petto del ragazzo che sentiva il cuore battere sempre
più forte.
La testa era appoggiata sulla
spalla muscolosa di Draco, e il suo corpo aderiva alla schiena del biondo
Slytherin.
“Torna con me, Draco…” gli sussurrò
nell’orecchio accarezzandoglielo con il suo respiro “non lasciarmi…io
finalmente ho capito che il tuo modo di arrabbiarti e discutere è solo
l’ennesimo modo in cui mi dimostri il tuo amore.
Sei diverso da me, questo lo so, e
sono stato un idiota a cercare di cambiarti.
Non mi sarei innamorato di te se
fossi stato un modello di virtù e affetto! Sei la cosa più importante che
abbia, e vorrei crescere con te…”
Le dita pallide s’intrecciarono a
quelle abbronzate, mentre Draco si alzava lentamente tenendolo ancora stretto.
Si voltò nell’abbraccio e
guardandolo negli occhi gli sorrise.
“La prossima volta che me ne vado”
disse “aspetta due minuti e poi vieni a cercarmi: non avrò neanche girato
l’angolo…”
POV RON
Certo, con lui è tutto bianco o
nero…
Spesso si feriscono l’un l’altro
perché non sanno come affrontare il sentimento che li unisce…
Quando sembra che tutto vada bene,
uno dei due (o entrambi) scatenano un putiferio…
A seconda di come vanno le cose,
chi si sente più forte sostiene l’altro…
Capita che vadano fuori di testa e
abbiano voglia di ammazzarsi a vicenda…
Ma basta vedere come si guardano,
per capire che ogni volta si amano di più…
“Dannatissimo Malfoy!!!”
…almeno, fino al litigio
successivo!!!
* OWARI *
Ed ecco qua la mia prima fic su
Harry Potter!
Spero vi piaccia!
Fatemi sapere e non lesinate sui
commenti!!!
Alla prossima!
Marty