Per arrivare a te

di Francine
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Per arrivare a te



Il Rinnegato risale la collina, mentre la luna piena splende nel cielo nero. I peccati che gli appesantivano le spalle sono sanati, rimossi, cancellati. Come se non fossero mai esistiti.
Posa le mani negli anfratti tra le rocce, l’ortica fiorita che gli stuzzica la pelle, la sottile paura che gli altri lo scoprano, lo acciuffino e lo impicchino al ramo più alto. O lo affoghino, tenendogli la testa sotto il pelo di quell’acqua azzurra che ben conosce, in quel mare che non vuole saperne di lui, che l’ha rigettato a riva due volte, perché non appartiene alla quiete degli abissi, ma agli occhi scintillanti della fanciulla che l’ha salvato, dalle onde e da se stesso. Con un sorriso. Con una canzone. Con una preghiera. Sfondando con la grazia del fiore di tarassaco la prigione in cui marciva la sua anima. Senza chiedere permesso o conto delle sue azioni. Chi salva una vita, salva il mondo intero; ma perché salvare proprio lui, che il mondo intero voleva calpestarlo sotto i propri piedi?

 Cosa ci vedi in me, di buono?, si domanda il Rinnegato risalendo il crinale, mentre la roccia si sbriciola sotto le sue dita e il vento che spira nel crepaccio gli scompiglia i capelli. C’è qualcosa, in me, che possa essere salvato?
Vuole chiederlo ai suoi occhi di stelle, che scrutano l’animo più a fondo di quanto avrebbero fatto quelli di una madre, più a fondo di quanto non abbia visto lui, scandagliando i marosi che s’agitavano nell’animo di suo fratello. Potrebbe andarsene per la sua strada. Lei l’ha lasciato libero. Ma lei l’ha anche salvato. E non si salva una vita, se non si è pronti ad assumersene la totale responsabilità.

Il Rinnegato avanza. Come il naufrago che ha avvistato la costa sabbiosa di un’isola dopo giorni passati in mare. Raccoglie le ultime, residue forze, e si aggrappa ancora più in alto, e più in alto ancora. È stanco, le braccia dolgono e il desiderio di fermarsi a riposare è forte, ma la salvezza è a portata di mano. Non può morire lì, non adesso che ha trovato uno scopo nella sua vita. Non adesso che la terraferma è a meno di due bracciate di distanza.
Un piccolo sforzo. Un piccolo sforzo, per arrivare a te. E poi, sia quel che sia, Athena.




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