Nightmare

di Mrs_Hutcherson
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Nightmare

E’ una notte come tutte le altre sul treno del Tour della Vittoria. Sto dormendo affianco a Peeta, da quando ho avuto dei continui incubi lui mi sta sempre accanto la notte. Dormo serenamente, poi la mia testa si fa confusa all’improvviso: ci risiamo, un altro brutto sogno.

Mi trovo nell’arena dei 74esimi Hunger Games, Cato è appena morto e siamo rimasti solo io e Peeta in gara. Claudius Templesmith, il leggendario annunciatore dei giochi, informa che il vincitore potrà essere solo uno e non due, come speravamo io e Peeta. L’idea delle bacche non mi viene in mente perché la reputo troppo rischiosa. Lui è mio nemico, adesso. Mi ritrovo con l’ultima freccia della mia preziosa faretra incoccata nell’arco e la punto verso Peeta. La scocco senza pensare, il tutto accade al rallentatore. La freccia d’argento colpisce il centro del suo petto, Peeta cade a terra e comincia a gemere e a tossire. “Cosa ho fatto? Perché l’ho fatto?” urlo nella mia mente. Corro verso di lui e mi ci metto affianco, nei suoi spenti occhi azzurri c’è sofferenza e nemmeno poca. Non so cosa fare: ho segnato il suo destino. Lo stringo forte a me e afferro la sua mano destra, piango e vorrei urlare, ma mi rendo conto che non dovrei essere io a stare male, è a Peeta che dovrei pensare adesso. I suoi occhi cominciano a chiudersi poco a poco.
-Ti prego Peeta, ti prego… non abbandonarmi! Non morire!- urlo tra le lacrime, gettate violentemente dai miei occhi arrossati.
Lui ansima forte un’ultima volta e i suoi occhi si chiudono definitivamente. Un colpo di cannone mi rimbomba nelle orecchie. E’ morto. Peeta se n’è andato. Non posso credere di aver ucciso proprio lui, il ragazzo del pane. La persona più gentile che abbia mai conosciuto.


Mi sveglio di soprassalto, urlando forte. Peeta si sveglia di colpo accanto a me.
-Katniss! Katniss! Stai tranquilla, va tutto bene! Ci sono io con te!- mi dice con il suo tono rassicurante, cercando di circondarmi con le braccia.
Mi lascio andare nel suo forte e caldo abbraccio, metto le mie braccia dietro il suo collo: Peeta mi stringe forte a sé. Appoggio la testa sul suo petto, nel punto in cui l’ho colpito nell’incubo e inizio a piangere.
-Shh…- mi tranquillizza lui, accarezzandomi piano i capelli.
Mi calmo un po’, pensando che lui è vivo, qui con me e non brutalmente morto per mano mia. Respiro profondamente e sento il suo odore invadermi le narici: è un odore diverso dagli altri, profuma di cannella, esprime la sua dolcezza e innocenza. Lui è buono: il ragazzo più buono che abbia mai incontrato. Lui è Peeta Mellark. Avvicino una mano sulla sua guancia, passandola prima per i suoi capelli. Lui me la stringe e appoggia la sua fronte contro la mia. Non è un gesto che mi dispiace, al contrario, mi rende più tranquilla. Per qualche momento ci siamo solo noi e i nostri respiri che si susseguono regolari.
-Cosa hai sognato?- mi chiede Peeta preoccupato.
-Nel mio incubo ho avuto paura di perdere te- confesso- Adesso sto bene, mi sono accorta che ci sei.-.
Sorride: sa di aver detto una frase simile alla mia, prima di adesso. Mi abbandono tra le sue braccia e lascio la testa appoggiata sul suo petto. Mi addormento con lui: quella notte nessun altro incubo invase la mia testa.

 

FINE


*Angolo autrice*
Ciao a tutti i lettori di questa schif… emh, one shot :) Spero vivamente che vi sia piaciuta, è solo una semplice idea che mi è balenata in testa. Vi prego, se potete, di recensire. Ci terrei tantissimo! Un grande abbraccio,
Mrs_Hutcherson





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