L'accademia dei vampiri

di TheBigWingsOfFantasy
(/viewuser.php?uid=492647)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


L’ Accademia dei Vampiri
Il giovane vampiro stava correndo. O meglio, stava scappando. Stava scappando dall’ orribile creatura, ma era tutto inutile, ogni suo passo valeva sei passi del mostro, sentiva l’ alito fetido sul collo, e, sperando che fosse solo un immaginazione dovuta alla paura, sentì qualcosa di viscido e rugoso passargli sulla nuca.
Il latteo pallore lunare mutava l’ uniformità oscura della notte, il contrario succedeva sul cadaverico volto del vampiro, dove due ebano neri misteriosamente brillavano allo stesso modo del celeste satellite.
I vampiri non si stancano facilmente, ma lui aveva un bisogno disperato di prendere tempo, di trovare un rifugio ed il coraggio. Se quel mostro era soltanto l’ esame d’ ammissione non sarebbe andato lontano. Forse non sarebbe neanche riuscito a superarlo.
Saltando verso un basso ramo di un albero si ricordò di tutti gli sforzi fatti per arrivare fino a lì e di tutti i suoi sogni di grandezza.
Gli scherni dei familiari e un balzo più in alto. “ Un buono a nulla come te non diventerà mai un Vampire King, fa qualcosa di buono e pulisci la casa”. Quel giorno una furia cieca ed un tremendo senso di terrore si impadronirono di lui. E se suo padre avesse avuto ragione?
Il ramo si spezzò. Gliel’avrebbe fatta vedere.  Si aggrappò saldamente ad un ramo vicino, si diede la carica e si lanciò verso un’ altro ricordo.
Il glorioso giorno in cui vide la sfilata degli studenti dell’ Accademia dei Vampiri, capitanati dagli otto Vampire Master. Saltò ancora, ed un’ incontrollabile tristezza si impadronì di lui. Non era una parata qualsiasi, era una parata funebre. Il Vampire King era caduto in battaglia. Si fermò, sapendo che il mostro era troppo grande per poter salire fin lassù.
Ripensò al discorso in suo onore, decantavano le lodi del King, morto per proteggerci dall’ malvagio esercito dei Volturni. “Ora siamo senza un King, e questo ci lascia alla mercè degli avversari. Non abbiate timore però, l’Accademia è pronta a proteggervi, finchè il nostro defunto King non si presenterà ai Master, indicando il successore.”
Era la sua occasione, avrebbe dimostrato agli altri che si sbagliavano. Sarebbe diventato King ed ora aveva l’occasione per provarlo.
Sfilò la spada. Ce l’avrebbe fatta? Sarebbe morto? L’unica certezza che aveva era che fare qualcosa era meglio che la morte da codardo.
Il mostro era sei metri sotto di lui, era il momento. Si lanciò verso di lui con la spada fra le mani, ed il mostro, caricandosi sulle zampe posteriori, saltò in alto, con la bocca aperta.
Il benevole lunare riflesso sulla spada era come un sicuro lume che il viandante previdente si portava appresso nei tenebrosi e oscuri boschi, l’ allegorico rimando alla divina luce del crudo trapasso, nero come lo stomaco di un mostro.
E poi come svegliati da un coma, la luce della luna illuminava il sangue per terra, che sgorgava dall’ ormai straziato corpo del mostro. Il vampiro sorrise e cadde a terra, stremato dalla sua avventura.
Prima di addormentarsi sparò un colpo in cielo, il segnale per dire che aveva compiuto la missione, per poi girarsi su un fianco e cadere in un sonno profondo.

 




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2486348