~Incapace di dire

di Princess Kurenai
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AUGURI CHIARA

AUGURI CHIARA!
Ti conosco da poco, ma ti voglio tanto tanto bene!
Abbiamo poche cose in comunque e ancora mi chiedo come riusciamo ad andare d'accordo! XD
Questo mio piccolo dono non sarà sulla tua coppia preferita, che io detesto^^, ma spero veramente che sia di tuo gradimento!
Ti voglio bene e ancora auguri!
 
~ Incapace di dire "Ti Amo" ~

 
Incapace.
Jiraya si era sempre sentito un incapace di fronte a Orochimaru e a Tsunade.
Loro così intelligenti e forti.
Loro che non si piegavano mai a nulla.
Loro... così perfetti insieme.
E lui, l'errore. La pecora nera del team.
Colui che era rimasto 'al palo'.
Sbruffone e sicuro di sé in ogni secondo e situazione rischiando, spesso e volentieri, di sembrare un pallone gonfiato ma se quello era l'unico modo per attirare la 'sua' attenzione l'avrebbe fatto all'infinito.
Perché Jiraya aveva sempre nutrito un 'affetto speciale' per Tsunade, la ragazzina piatta, dal caratteraccio quasi maschile con un'ossessione per le scommesse.
Lui aveva sempre provato qualcosa per la bionda ma, forse per vergogna o per paura di non essere alla sua altezza, non le aveva mai detto nulla.
Era sempre rimasto in disparte.
Aveva taciuto quando Nawaki era morto.
Aveva trattenuto la gelosia quando Tsunade aveva iniziato la sua relazione con Dan, e aveva nascosto il dolore nel vederla soffrire alla sua morte, senza riuscire a consolarla.
L'unica sua azione 'eclatante' era stato inseguire Orochimaru ma non era stato in grado di riportarlo indietro così come non era riuscito a fermare Tsunade quando anche lei aveva deciso di lasciare Konoha.
Perché lui era un vigliacco, un innetto.
Era solo in grado di guardare la vita scorrere senza muovere un dito, senza cercare di cambiare quello che poteva farlo soffrire o far soffrire le persone che amava.
Era bravo solo nello scrivere romanzi, misti tra romanticheria e erotismo, riversando in essi tutta la sua frustrazione e il suo amore.
Perché Jiraya amava Tsunade, da sempre, ma non era mai riuscito a dirle quel maledetto: " Ti amo."
Due insignificanti paroline che si sarebbe portato dietro anche nella tomba perché lui... era un incapace.





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