27.
Un appuntamento e le sue conseguenze
Blaine uscì dalla sala prove per inerzia, spinto dai
movimenti naturali delle sue gambe che seguivano una strada ormai familiare.
Non era la prima volta che gli succedeva una cosa del
genere. Da quando aveva conosciuto Kurt si era trovato spesso, troppo spesso a
non capire quello che stava succedendo dentro di lui, ma stavolta era diverso.
Tutto era così intenso, così coinvolgente e… lo confondeva.
Non esisteva un altro termine. Da giovedì qualcosa era
scattato dentro di lui, qualcosa che era indiscutibilmente collegato a Kurt.
Qualcosa nel suo petto sembrava scaldarsi ogni volta che pensava a lui, ma
quando Kurt o qualcun altro aveva parlato di quel tizio, Sebastian… si era
aggiunto qualcosa. Il calore nel petto non era più l’unica cosa che provava,
c’era anche una sensazione assurdamente fastidiosa più in basso, all’altezza
dello stomaco.
Non sapeva come fosse avere un serpente nella pancia, ma
qualcosa gli diceva che assomigliava molto allo strisciante fastidio che
provava ogni volta che qualcuno associava il nome di Kurt a quello di quel
tizio spuntato così all’improvviso.
Sapeva di aver sbagliato, di essersi comportato con Kurt in modo
a dir poco vergognoso. Gli aveva promesso di non ferirlo ancora, quando avevano
litigato, e dopo pochi mesi Kurt era scappato da lui quasi in lacrime, di nuovo.
Non capiva cosa c’era che non andava in lui. Non riusciva a
controllare il proprio comportamento, a capire i suoi stessi pensieri.
-Ehi, Blaine!-
Il ragazzo a stento si rese conto che qualcuno lo stava
chiamando. Si fermò, senza aver riconosciuto la voce, e guardandosi attorno si
trovò davanti Hanna. Se non fosse stato così deconcentrato, l’avrebbe trovato
divertente: non si erano parlati per gran parte dell’anno e in un giorno
iniziava a trovarsela attorno ogni volta che faceva un passo da solo.
Sembrava quasi che lo facesse apposta.
-Oh, Hanna… ehi.- si sforzò di sorridere –Mi cercavi?-
-In realtà sì. Che ne dici di venire a casa mia oggi
pomeriggio? Potremmo iniziare il nostro programma studiando insieme.- trillò la
ragazza, prendendolo a braccetto mentre si avviavano verso l’uscita.
Blaine esitò per un istante, ma poi annuì –Perché no? Non ho
programmi oggi.- sorrise, decidendo che gli avrebbe fatto bene tenere la mente
impegnata.
-Oh! Perfetto!- saltellò la giovane –Io non ho la macchina.
Possiamo andare in pullman.-
-Ho la mia macchina, tranquilla.-
-Davvero? L’ho vista spesso nel parcheggio, è veramente
bellissima! Ha un colore incredibile, così originale, speravo proprio di farci
un giro un…-
Uscirono dalla scuola mentre Hanna continuava a parlare, ma
Blaine non riuscì a mantenere l’attenzione quando il suo sguardo trovò Kurt in
mezzo agli studenti.
Lo seguì con gli occhi mentre si avvicinava a un ragazzo
alto, con i capelli castano chiaro e gli occhi verdi ben visibili anche a
quella distanza.
Sebastian.
-Tutto ok?- domandò Hanna, accigliandosi –Sembri pallido.
Vuoi prendere un caffè prima di andare da me? Forse hai bisogno di un po’ di
zucchero. Magari una cioccolata o…-
-Io non… no.- esalò Blaine prima di rendersene conto,
osservando Kurt mentre Sebastian lo salutava con un bacio sulla guancia e poi
salivano a bordo di un’auto sportiva rossa che decisamente non passava
inosservata.
-No? No cosa?-
-Non… posso. Non posso venire da te. Ho dimenticato di avere
un impegno, scusa.- si affrettò a spiegare Blaine, liberando gentilmente ma con
decisione il braccio dalla stretta della ragazza –Ci vediamo un’altra volta,
eh?-
-Oh ma… pensavo che… ok. Va bene, se vuoi… domani?- propose
Hanna.
-Non lo so.- rispose il ragazzo ascoltandola a stento,
troppo concentrato a seguire con lo sguardo l’auto che si allontanava verso
chissà dove –Ciao, ci vediamo.- salutò sovrappensiero, affrettandosi verso la
macchina senza sapere cosa fare.
In realtà non sapeva perché aveva cancellato il pomeriggio
con Hanna: non aveva nulla da fare e l’unica cosa che avrebbe voluto in quel
momento sarebbe stata poter seguire Kurt, controllare che fosse… che… cosa? Non sapeva nemmeno lui cosa voleva
controllare, sapeva solo che l’idea che in quel momento Kurt fosse da solo con
quell’idiota francese lo faceva letteralmente impazzire.
Raggiunse la sua auto quasi correndo e lanciò la sacca
all’interno prima di seguirla, lasciandosi cadere sul sedile e portando la
testa tra le mani.
Aveva bisogno di parlare con qualcuno e in quel momento gli
veniva in mente solo una possibilità. Non avrebbe potuto essere troppo sincero,
fare il nome di Kurt era fuori questione, ma forse avrebbe potuto essergli
utile comunque.
Doveva vederci più chiaro, ne aveva bisogno o sarebbe
impazzito, lo sentiva.
Prese un respiro profondo e mise in moto, abbassando il
finestrino e sperando che l’aria fresca l’avrebbe aiutato a rinfrescarsi le
idee.
***
Kurt si sedette al tavolino del Lima
Bean mentre Sebastian faceva la coda al bancone per ordinare un caffè per
entrambi. Il ragazzo indossava ancora la divisa della sua scuola che, a parere
di Kurt, gli donava molto. Era un po’ troppo magro, ma era alto e con delle
belle spalle, per non parlare dei suoi occhi che sembravano due zaffiri.
È molto più attraente di Blaine, quindi perché stai continuando a
pensare a lui?
Kurt si lasciò sprofondare nella
poltroncina, esasperato. Perché quella stupida vocina nella sua testa non
voleva saperne di stare zitta? Ok, va bene: forse, ma solo forse, una piccola
parte di lui era rimasta per tutto il viaggio concentrata su Blaine.
E con questo? Aveva fatto anche
conversazione con Sebastian, l’aveva fatto ridere e si erano punzecchiati un
po’ a vicenda. Era ovvio che ci volesse un po’, ma Sebastian era molto meglio di Blaine per lui.
Era gay, tanto per cominciare,
particolare che in quel caso faceva decisamente la differenza.
Aveva solo bisogno che la sua
testa riuscisse a convincere il suo cuore.
-Ecco il tuo Non-fat Mocha, Principessa. È
abbastanza per farti tornare alla realtà?-
-Oh… grazie…- sorrise Kurt
prendendo la tazza che Sebastian gli stava porgendo –In che senso tornare alla
realtà?-
-Stavi galoppando sul tuo
unicorno rosa verso il magico mondo di Fantasilandia.-
spiegò il ragazzo sedendosi di fronte a lui –Ma ti assicuro che quaggiù ci sono
cose molto più interessanti a cui pensare.-
-Oh, davvero?-
-Non c’è nessun gran figo che ti
offre ottimi caffè a Fantasilandia.-
-A questo non avevo pensato!- gli
resse il gioco Kurt –Come ho potuto non tener conto di questo particolare?-
-Male, malissimo. Dovrò pensare a
come punirti per questo.-
-Sto già tremando.- rise il
controtenore, sorseggiando il suo caffè –Spero che avrai pietà di me.-
-Non saprei, vedremo come saprai
contrattare.- scherzò Sebastian –Ora, scherzi a parte. Tutto bene? Perché mi
sembri davvero distratto e devo ammetterlo, mi piace che le attenzioni dei bei
ragazzi con cui esco siano rivolte a me.-
-Credo che tu sia la persona più
egocentrica che abbia mai conosciuto.- gli fece notare Kurt, tutto sommato divertito
dal carattere sicuro e spigliato del ragazzo.
-Oh, mi dispiace, al nostro primo
appuntamento ti porterò uno specchio invece che un mazzo di fiori, così potrai
notare la Diva Frustrata che si nasconde dietro la tua faccina da angioletto.-
-Non sono una Diva Frustrata!-
protestò Kurt, ridendo.
-Certo che lo sei. È questo che
mi ha colpito di te. Dopo il tuo sedere, ovviamente.-
-Ovviamente.- mormorò Kurt, non
potendo fare a meno di arrossire a quel complimento così poco sottile –E perché
vorresti uscire con una Diva?-
-Beh, forse non te lo aspettavi,
ma esco con parecchi ragazzi.-
-Non mi dire.-
-Sbalorditivo, vero?- commentò
Sebastian con lo stesso sarcasmo di Kurt –Comunque, non mi capita spesso di
uscire con qualcuno che riesca a tenere il mio ritmo.-
-Il tuo ritmo di sfacciata
stronzaggine?-
-Come volevasi dimostrare.-
sottolineò il ragazzo –Quindi, credi che adesso riuscirò ad avere tutta la tua
attenzione?-
Kurt ridacchiò, decidendo che in
fondo quel giochino non gli dispiaceva affatto –Dipende da quanto saprai essere
interessante.-
***
Entrato in casa, Blaine si
diresse direttamente in cucina. Aveva visto l’auto di sua madre parcheggiata
nel vialetto, quindi sapeva di trovarla, e in effetti le sue aspettative non
furono deluse: la donna era seduta al grande tavolo della cucina, una tazza di
tisana fumante tra le mani mentre sfogliava una rivista d’arredamento.
-Ehi mamma.-
-Ehi tesoro! Non hai idea delle
idiozie che dice questa rivista. Degli abbinamenti di colori assurdi… e i
tessuti! Mi domando chi abbia approvato di pubblicare una cosa simile.-
-Mh-mh.- disse Blaine, senza
sapere cosa rispondere.
-Tutto bene, amore?-
-Sì, io… ho solo… hai qualche
minuto?-
-Certo! Vieni, siediti, vuoi una
tazza di tisana? O una cioccolata?-
-Prendo un po’ di tisana… faccio
io.- aggiunse, fermando la donna che era pronta ad alzarsi –Ecco io dovrei…
parlarti di una cosa che è successa a scuola.- disse mentre versava in una
tazza una sostanziosa quantità di liquido profumato.
-Qualcuno ti sta dando fastidio?-
si preoccupò immediatamente lei, ma il figlio la interruppe rapidamente –No,
non è… non riguarda esattamente questo. Ecco… c’è quest…
questa persona.- iniziò sedendosi al tavolo –Con cui ho passato parecchio tempo
ultimamente. Noi… stiamo molto bene insieme, io sento di… poter essere me
stesso, ecco. Capisci cosa intendo?-
La donna sorrise dolcemente
–Credo di sì, tesoro.-
-Ecco. Solo che… ultimamente
quando sono con… questa persona mi sento strano. C’è qualcosa che non capisco,
soprattutto… beh.- giocherellò con il cucchiaino e prese un sorso di tisana,
tanto per prendere tempo in modo da trovare le parole migliori –Ha conosciuto
un ragazzo venerdì sera e sono usciti insieme oggi pomeriggio. Io… non lo so,
davvero, non riesco a dare un nome a queste… cose che sento. È normale che un amicizia ti faccia sentire così
strano? Non mi era mai successo prima… non so come gestirlo.-
-Blaine… tesoro.- sorrise la
madre, sfiorandogli la mano con una carezza leggera –Non si chiama amicizia.-
Il ragazzo si accigliò, confuso
–Cosa?-
-Caro, è ovvio che questa ragazza
non è solo un’amica per te. Hai una cotta, mi sembra molto evidente.- spiegò in
tono intenerito.
Blaine sbarrò gli occhi mentre
nella sua mente calava all’improvviso il buio più totale –Ma… ma no, non…-
-Prova a rifletterci un secondo,
tesoro: hai molti amici e amiche. Per qualcuno di loro ti sei mai sentito come
ti senti per questa ragazza?-
Blaine abbassò lo sguardo mentre
all’improvviso ogni cosa assumeva una piega diversa. La risposta era no,
decisamente. Aveva sempre saputo che Kurt aveva qualcosa di diverso, per lui.
L’aveva cambiato, aveva aperto delle parti di sé che nemmeno sapeva di
possedere. Stare vicino a lui era diverso, scatenava dentro di lui cose che non
aveva mai conosciuto e… giovedì, quando avevano provato quel pezzo insieme era
stato… incredibile.
Oh Dio…
-E ora questo ragazzo che è
spuntato venerdì. Non lo conosci, giusto? Eppure ti infastidisce. È ovvio che
sei geloso.- continuò la madre mentre sorrideva come se sapesse tutto.
Ma non era così, non sapeva
tutto.
Grazie al cielo non sapeva tutto.
-Io… io credo… devo fare dei
compiti.- disse, abbandonando la tisana a metà e balzando in piedi.
-Blaine.- lo fermò la donna –Non
devi preoccuparti. È una cosa normale, sai?-
Normale. Normale. Normale, normale, normalenormalenormalenormale.
Blaine annuì rapidamente e uscì
dalla cucina, dirigendosi verso la sua stanza quasi di corsa. Non appena fu
solo, al sicuro tra quelle quattro mura, si appoggiò con le spalle alla porta e
si lasciò scivolare finché non fu seduto sul pavimento.
Chiuse gli occhi che, senza che
se ne rendesse conto, si erano colmati di lacrime, ma non funzionò. Non appena
lo fece gli comparve davanti un’immagine di Kurt, bellissimo con quel sorriso
un po’ timido e gli occhi luminosi e…
Bellissimo. Bellissimo.
È normale pensare che un amico
sia bellissimo? Attraente… perfetto?
Strinse le mani in due pugni,
fino a che non sentì le unghie penetrare nella carne morbida del palmo -Oddio.-
esalò debolmente, dopodiché lasciò che le lacrime scorressero libere lungo le
sue guance arrossate.
Era possibile? Poteva davvero
avere una… cotta per un ragazzo… per Kurt?
______________________L’angolo di
Jane
Ed eccoci quiiiii!!
Sono riuscita a riscrivere il capitolo con puntualità, viva me! Non credevo
di farcela ma eccoci qui… tecnicamente è ancora domenica, ma domani è una
giornata totalmente occupata quindi vi lascio il capitolo ora!
Così… Kurt è uscito con Bas. Che ve ne pare?
Lo so, Sebastian è molto più stronzo, ma ho pensato che visto che dopotutto ci
sta provando con Kurt sarebbe stato un po’ più morbido con lui. E Blaine… a
volte è chi meno ce lo aspettiamo, inconsapevolmente, ad aprirci gli occhi!
Detto ciò… niente. Mi aspetta una settimana impegnativa quindi spero di
riuscire a essere puntuale anche col prossimo aggiornamento! Aspetto di sentire
cosa ne pensate di Bas, della mamma di Blaine e di
tutto ciò :P
Un bacione, cupcakes!!
Jane