Ringrazio anche solo chi legge.
Partecipa alla fanfiction challenge II:
Personaggi:Goku, Vegeta.
Prompt: darsi il cambio
Remake di Draghi e fenici.
Non è una song-fic, ma mi sono ispirata a My
funny friend and me (Italian). La colonna sonora delle follie
dell'imperatore.
Ringrazio: Ka93, St Jimmy, laolga e Vale_93 che l'avevano recensita.
Notte di ricordi
Vegeta
supersaiyan quattro uscì dal lago, gocce
d’acqua gocciolavano dalla sua peluria rossastra e
dimenò la coda. I lunghi
capelli neri a fiamma gli ricadevano di lato. Raggiunse la fiamma
vermiglia del
falò e fece cadere per terra la pila di pesci che teneva tra
le braccia. Li
guardò dibattersi sul terreno sporcandosi di terra, le
branchie si alzavano e
abbassavano a ritmo irregolare. Allungò il braccio e
lanciò un attacco
energetico, arse i loro corpi trasformandoli in corpi anneriti.
“Quindi
ti sei allenato per mesi finché non sei
riuscito a raggiungere il quarto livello in modo naturale?”
domandò Goku. Montò
la tenda, si passò la mano tra i capelli a cespuglio e si
leccò le labbra.
“Esatto.
Dopo il combattimento con Bill-sama non c’è
voluto molto prima che arrivassi al terzo livello, ma non riuscivo a
regolarlo.
Mi è bastata una settimana di pura vita selvaggia qui, anche
se Bulma dopo la
mia fuga ha tornato a fidarsi poco di me anche se mi sono
rammollito” rispose
il principe dei saiyan. Infilò la mano nella tasca dei jeans
strappati e umidi
che indossava, ne tirò fuori una capsula e la
lanciò. Con una nuvoletta di fumo
e un pof comparve una casa.
“Almeno
quella gallina ci dà il meglio”
borbottò. Il
son si sedette accanto a lui, prese tre pesci e se li portò
al viso. Spalancò
la bocca, ve li mise dentro, li masticò due volte facendo
volare resti
tutt’intorno e li ingoiò con un unico boccone. Si
passò la mano sulla bocca e
osservò Vegeta addentare rumorosamente un altro pesce.
“Perciò
la tua proposta è allenarci qui tutte le
domeniche?” chiese. Vegeta annuì più
volte e incrociò le gambe.
“Se
il supersaiyan God ha bisogno di tutti quei saiyan
per crearsi, evidentemente ci sono ancora tantissimi livelli che non
abbiamo
scoperto prima di poterci arrivare con le nostre sole forze. Da
Baby-Vegeta
inoltre ho fallito, quindi se non ci sono due divinità
ancora più potenti nei
paraggi funziona male, segno che anche le loro energie avevano influito
quel
giorno” rispose. Goku sbatté un paio di volte gli
occhi, si grattò il petto
peloso e sbuffò. Osservò la rugiada sui petali
delle rose, appoggiò le mani sul
terreno e alzò il capo.
“Continuerai
a cercare di superarmi, vero?” domandò.
Vegeta tentò di colpirlo con un pugno al viso, il Son lo
parò e ghignò. Cercò
di spingere in avanti il braccio dell’amico e il Briefs
spinse nella direzione
contraria.
“La
prossima volta sarò io il Supersaiyan God” disse
Vegeta indurendo il tono. Le braccia di entrambi scricchiolarono, il
sudore
colò sui loro visi arrossati ed entrambi ghignarono, le loro
pupille nere
brillarono, le occhiaie erano spesse intorno ad essi e i cerchi gialli
intorno
alle iridi si scurirono diventando dorate e liquide.
“Mi
pare giusto darsi il cambio”
rispose
Goku. Lasciò andare la mano di Vegeta ed entrambi
abbassarono lentamente il
braccio.
-Iniziamo
a diventare sempre pari di potenza- pensarono
all’unisono. Goku si voltò, guardò gli
alberi tremare e sentì le fronde mosse.
In lontananza vedeva le luci di un paese sulla montagna,
abbassò lo sguardo e
vide un fumo biancastro alzarsi dalle cupole bianche di casa sua e di
quelle
dei suoi figli.
“Finalmente
hai scoperto fino a che punto la potenza
di una giusta causa possa motivare” sussurrò con
voce rauca.
“Non
farmi più santo di quanto io non sia.
Semplicemente non voglio toccate le mie cose, come la mia famiglia,
lamia Bulma o i miei marmocchi”
ringhiò Vegeta. Strinse il pugno e
conficcò le unghie nel palmo, assottigliando gli occhi. Goku
si voltò e seguì
la direzione del suo sguardo, alzò la testa e vide due
stelle rossastre
brillare e deglutì.
“Quella
era la nostra casa?”
domandò e la
voce gli tremò. Si passò la mano tra i capelli e
si leccò le labbra.
“Ci
sono solo rocce, ci sono andato con la navicella
spesso quando me ne andavo dalla Terra. E’ lì, tra
gli asteroidi che ne sono
rimasti, che mi sono ricoperto dell’oro del
supersaiyan” spiegò Vegeta. Infilzò
con un bastone l’ultimo pesce e se lo portò alle
labbra. Ne divorò metà e offrì
l’altra parte a Goku.
“Vegeta,
io e te non siamo tanto diversi” disse il
Son. Si portò alle labbra il pesce e lo ingoiò in
un sol boccone.
“Scherzi?
Tu sei un folle che crede in questo sasso.
Io vorrei che il mondo, anzi l’intero universo, giri intorno
a me” borbottò il
principe dei saiyan. Batté il piede sul terreno,
guardò la stoffa delle tende
tremare e accese un ki blast dorato nella mano. Goku gli diede una
pacca sulle
spalle e lo sentì ringhiare.
“Io
sono al tuo fianco, quando ti senti confuso sulla
strada da intraprendere, ma se fossi veramente certo sarei il cretino
che tutti
credono” disse gentilmente. Vegeta si scostò e si
girò di scatto.
“Tsk!
Quegli idioti credono che davvero si possa avere
quella faccia da ebete al naturale quando si è saiyan.
E’ divertente vedere
come li prendi in giro” ringhiò. Goku
ridacchiò e scosse il capo. Rialzò la
testa e guardò le stelle dorate illuminare lo sfondo
blu-notte.
“Ho
ucciso mio nonno sotto un cielo come questo. Mi
sono sempre chiesto, come hai potuto eliminare Nappa a sangue
freddo?” domandò.
“Ho
cercato di uccidere anche te. Sono bravo a tentare
di eliminare proprio coloro che mi fanno provare un’illusione
di sentimento, ma
con la donna è diverso” bisbigliò il
principe dei saiyan. Goku spezzò a metà il
bastoncino e lo lanciò, Vegeta lo raggiunse con
un’onda lanciata dall’indice
dell’altra mano, i resti carbonizzati brillanti di alcuni
punti rossi caddero
per terra.
“Amici?”
domandò Goku.
“Fratelli”
rispose secco Vegeta.
|