UCL
Capitolo
1
Zeta
Golubovci vs
Salisburgo
È
l’8 agosto e
il clima a Podgorica è caldissimo; ma ciò che fa
alzare
ancora di più la temperatura è
l’atmosfera agonistica
che coinvolge tutti i presenti allo stadio Tresnjica .
Tutti
sono consapevoli
che ciò a cui assistono potrà entrare nella
storia del
calcio non solo della loro squadra, ma anche per la loro storia
internazionale. La Zeta, vincendo la partita contro il Salisburgo
supererebbe il secondo turno preliminare di UEFA Champions League, ed
accederebbe alla terza e ultima fase. La partita è ai tempi
supplementari, dopo che i tempi regolamentari della partita di
ritorno, come ovviamente anche quella d’andata, sono
terminati
sullo 0 – 0. 115’ e il Salisburgo ora che cerca di
trovare il gol
con il numero 10 Johan Vonlanthen, ma il suo tiro va fuori di molto
sopra la traversa.
Nonostante
la calda
atmosfera che coinvolge i calciatori la partita è stata
molto
movimentata da entrambe le due formazioni; innumerevoli le occasioni
sia per i montenegrini che per gli austriaci. Anche dal punto di
vista del fair-play è stata una bella partita, e
l’arbitro
non ha dovuto in nessuna occasione estrarre il cartellino giallo dal
suo taschino.
118’
il numero 9 Ivan
Knezevic della Zeta decide di usufruire delle ultime forze che gli
rimangono; opta allora di dribblare in velocità il suo
avversario, notando che quest’ultimo è
più stanco di
lui. Con un doppio passo che non gli era mai uscito in tutta la
partita lo salta, e poi in velocità lo lascia dietro, con
questo che per la stanchezza cerca addirittura di fare fallo per
fermarlo, ma inciampa nell’essere superato. Ora Knezevic che
prima
era in una posizione centrale del campo decide di defilarsi sulla
fascia destra, dove trova una prateria libera davanti a se; nessun
avversario ad ostacolarlo.
Con
le ultime forze
giunge a fondo campo, dove nel frattempo però arrivano due
difensori avversari a contrastarlo. In quel momento vede che in area
di rigore due suoi compagni che lo avevano seguito
nell’azione;
sono il numero 30 Blazo Igumanovic e il 17 Vladimir Boljevic. Allora
Knezevic si ferma e vede gli avversari avanzare incontro a lui.
Tenendo il piede sinistro sul pallone, lo calcia un po’ in
avanti,
e poi senza indugiare più del dovuto, prima che arrivassero
i
due difensori, con il destro fa partire un cross potentissimo
mandando il pallone in area. La sfera giunta in loco attraversa la
zona del primo palo dove appostato vi è Igumanovic, che
però
essendo marcato da un avversario non riesce a raggiungere la palla.
Nemmeno il portiere austriaco non aggancia il pallone dopo una brutta
uscita a farfalla. Allora la sfera giunge sul secondo palo dove tutto
solo senza nessuna marcature vi è appostato Boljevic che al
volo colpisce con il piede destro, marcando la rete del 1 –
0, a un
minuto dalla fine dei supplementari.
A
vedere il pallore
entrare in porta, s’innalza in tutto lo stadio Tresnjica un
grande
boato di esultanza da parte dei tifosi montenegrini. Anche i cronisti
esultano elogiando la grande giocata dei calciatori della Zeta.
.
Nel
frattempo Boljevic si
mette a correre verso la bandierina sotto la zona dello stadio che
è
riservata ai tifosi ultrà della Zeta. Essendo raggiunto dai
compagni, però, viene scaraventato a terra durante gli
abbracci di festeggiamento.
La
gioia è
intrattenibile per tutti quanti; se non fosse stato per
l’arbitro
israelita Asaf Kenan, questi avrebbero continuato
all’infinito
l’esultanza. Infatti il direttore di gara è
costretto a
raggiungere il gruppetto di calciatori per interrompere i
festeggiamenti e fare ripartire il gioco.
Anche
dalla panchina
subito dopo il gol del centrocampista numero 17, si erano alzati
tutti quanti tra calciatori e componenti dello staff tecnico per
festeggiare. Tutti quanti si abbracciarono e l’allenatore
Slobodan
Halilovic per la gioia si mise a correre entrando perfino in campo.
In seguito venne richiamato dal quarto uomo.
Rientrato
dentro il
perimetro delimitato per la panchina, il mister dice ai propri
giocatori: . Ma si
sbagliava.
Appena il pallone viene battuto dai calciatori austriaci a centro
campo, l’arbitro Kenan decreta la fine
dell’incontro.
La
Zeta Golubovci ha
vinto. E dopo aver eliminato il Marsaxlokk, squadra maltese nel primo
turno preliminare, ora era toccato al Salisburgo, una formazione
molto più forte della prima.
La
gioia in campo e sugli
spalti è indescrivibile; tutti tra componenti dello staff e
calciatori si abbracciano per la gioia. Gli austriaci per la
sconfitta maturata negli ultimi minuti si allontanano dal campo di
gioco a testa bassa. In particolare il portiere Timo Ochs si getta a
terra per la disperazione davanti alla porta e sconsolato fissa gli
avversari festeggiare, mentre col mente rimugina all’uscita a
farfalla che aveva fatto in occasione del gol.
Il
mister Halilovic si
avvicina a Knezevic che abbracciandolo lo ringrazia per
l’ottima
giocata che aveva fatto in occasione del gol. Dopo
l’abbraccio con
il mister, Ivan viene chiamato dai compagni, che prendendosi per mano
tutti quanti corrono sotto la curva dei tifosi, per ringraziarli
dell’incitamento che li aveva sostenuti per tutti i
120’. A loro
volta i calciatori, però, vengono esaltati dai tifosi, con
cori degni di tifoserie campioni del mondo.
Con
questa vittoria la
Zeta Golubovci, aveva raggiunto il suo più grande traguardo
della sua breve storia calcistica di squadra montenegrina, dopo la
divisione della Serbia: il terzo turno preliminare di UEFA Champions
League. Il prossimo passo, ora, era quello di superare anche la
quest’altra fase, per entrare a far parte delle 32 formazioni
più
forti d’Europa.
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