Quiete?
A Konoha era una splendida giornata, erano già un paio di
settimane che i vari team erano rientrati dalla loro missione alla
ricerca di Sasuke, ed al momento la situazione era tranquilla: nessuna
guerra imminente, nessuna missioniea dir poco suicida, nessun evento da
dover preparare…niente di niente insomma. E così, sotto
ad un bel sole di inizio estate, il villaggio era animato da tutti i
suoi cittadini, felici di poter trascorrere giornate serene come quelle
senza alcuna preoccupazione.
Per quanto riguarda i ninja, ognuno tentava di ingannare il tempo
a suo modo. Izumo e Kotetsu, come al solito di turno alle porte del
villaggio, passavano il tempo giocando a carte, distratti di tanto in
tanto solo dal maestro Gai e da Rock Lee intenti nel compiere uno dei
loro pazzi allenamenti: cinquanta giri intorno al villaggio saltellando
su un piede solo…tutto questo naturalmente in nome della loro
famosa “forza della giovinezza”, che faceva rabbrividire
ogni volta Neji e Ten Ten e sogghignare chiunque altro li vedesse
coinvolti in quegli strambi esercizi.
Il Team 8 era come sempre intento ad allenarsi(o forse più
semplicemente a far venire sera)nel bosco limitrofo. Shino cercava di
ritagliarsi un angolo di pace alla ricerca di insetti rari da
aggiungere alla folta schiera che già possedeva, Hinata provava
a perfezionare la tecnica della rotazione suprema, anche se con scarsi
risultati, dato che non faceva altro che pensare al povero Naruto,
ancora sotto shock dopo aver ricevuto la notizia della morte di
Jiraya-Sama, mentre Kiba scorrazzava allegramente con Akamaru,
disturbando come loro solito tutti i presenti, con la scusa che stavano
cercando di mettere in pratica una nuova tecnica, anche perché
viste le dimensioni a dir poco “eccessive” di Akamaru, la
marcatura dinamica cominciava ad essere davvero scomoda da effettuare!
Naruto, trascinato fuori casa da Sakura e da un Sai che, fedele libro
alla mano, cercava di capire i sentimenti provati dal suo compagno in
quel momento, era finito ad allenarsi come ai vecchi tempi col maestro
Kakashi coadiuvato dal capitano Yamato, che con la scusa di aiutarlo a
perfezionare il rasenshuriken(e di offrirgli una porzione maxi del
ramen di Teuchi), erano riusciti a rinvigorire un po’ il ragazzo
tirandogli su il morale.
A qualche centinaio di metri di distanza intanto qualcuno si stava
godendo un meritato(?) riposo, rannicchiato sotto le coperte e con le
serrande ben chiuse, onde evitare di potersi svegliare anche solo per
sbaglio. Peccato per lui che quell’idillio si stava apprestando a
finire in una maniera alquanto brusca ed improvvisa…
- SHIKAMARU NARA! RAZZA DI SCANSAFATICHE! SOTTOSPECIE DI UOMO DALLA
PIGRIZIA INUMANA! TI VUOI ALZARE??? – si fece sentire fin dal
piano inferiore di casa Nara Yoshino, col suo solito “savoir
faire”.
- Hhm…dai mamma, è presto, lasciami dormire un altro
po’…- rispose la voce sonnacchiosa che pareva provenire
dall’oltretomba di uno Shikamaru che si trovava ancora ben
stretto tra le braccia di Morfeo.
Per qualche istante non si sentì più alcun rumore, e solo
allora il genio della Foglia, in un istante di lucidità,
capì che doveva trattarsi della famosa “quiete prima della
tempesta”.
Non fece in tempo ad aprire entrambi gli occhi che la porta si
spalancò, rivelando sulla soglia, in penombra, la figura di una
persona armata di qualcosa di non ben indefinito…qualcosa che
gli fu scagliato violentemente in fronte, costringendolo ad aprire
entrambi gli occhi e massaggiarsi la parte colpita.
- RAZZA DI PELANDRONE! MA LO SAI CHE ORE SONO! LE 11.30! DIMMI, VUOI
PER CASO ANDARE IN LETARGO COME FANNO GLI ORSI? ED ORA MUOVITI A
SCENDERE, CHE CI SONO VISITE – urlò la “dolce”
Yoshino mentre toglieva le lenzuola dal letto e spalancava le imposte,
riappropriandosi poi mentre tornava indietro della sua arma, ovvero la
ciabatta con cui poco prima aveva colpito Shikamaru.
Dopo circa dieci minuti il ragazzo scese dalle scale, la tuta da Chunin
infilata alla bell’e meglio, il codino sfatto ed un enorme
sbadiglio non coperto dalla mano.
- Ce ne hai messo di tempo eh? – fece una voce cristallina ed
anche un po’ troppo acuta – ma si può sapere come
fai a dormire così tanto? –
- Mpf…abitudine – disse Shikamaru lanciando
un’occhiata ancora parecchio assonnata ad Ino – sai,
dovresti provare anche tu. Aiuta a rilassarsi e ad essere meno
nevrotiche e petulanti…-
Choji non riuscì a trattenere una risatina, mentre ad Ino iniziava a pulsare una vena in fronte.
- Comunque, mio caro “bello addormentato”, Tsunade-Sama ha
richiesto la tua presenza a palazzo – continuò Ino dopo
aver sbollito la rabbia – immediatamente. – aggiunse con un
sorrisino.
- E ti pareva – sentenziò Shikamaru, la solita aria
annoiata – per una volta che potevo dormire in santa pace,
figurati se quella maledetta vecchiaccia non poteva non lasciarmi
stare…faccio colazione e poi mi incammino con calma. -
- No mio caro signorino, non hai proprio capito – lo fece
rabbrividire Yoshino alle sue spalle, armata di matterello – tu
parti subito, ed anche di corsa! Guai a te se fai aspettare
l’Hokage! –
- Pff…va bene, va bene, ora vado – disse Shikamaru
infilandosi i sandali, portandosi una sigaretta alle labbra ed aprendo
la porta di casa, per poi aggiungere sottovoce: - che seccatura -.
- Guarda che ti ho sentito! Ed ora muoviti, se non vuoi che ti ci
accompagni direttamente io a palazzo!- lo minacciò Yoshino
brandendo minacciosa il matterello.
- Shikamaru non se lo fece ripetere due volte e cominciò ad
incamminarsi, sguardo verso il cielo e mani in tasca come suo solito,
mentre sua madre continuava ad inveire contro la dinastia dei Nara ed i
suoi compagni di team se la ridevano osservando la scenetta.
Ripetitiva, ma pur sempre divertente.
- Credi davvero di riuscire a distruggere Konoha da solo? - chiese Madara Uchiha.
- Non sottovalutarmi – disse Sasuke - d’altronde se nemmeno
tu sei riuscito ad avvicinarti a me, grazie al “regalino”
lasciatomi da mio fratello, chi credi che sia in grado di contrastarmi?
Una vecchia ed un manipolo di stupidi ninja? Non farmi ridere! -
- L’amaterasu, seppur potentissimo, non è incontrastabile,
ricorda che dalla loro hanno Kyubi…- gli ricordò Madara.
- Allora mio caro antenato cosa proporresti per ovviare a questo
inconveniente? – chiese scettico Sasuke, la consueta arroganza
nella voce.
- Il tuo problema è che sei troppo giovane, e fin troppo
arrogante anche solo per comprendere certe situazioni. Cosa credi di
poter fare da solo, ragazzino? Per non parlare poi dei membri del tuo
gruppo…un branco di pivelli! Il piano di Pain era geniale,
avrebbe dato agli uomini tutto quello che hanno sempre desiderato:
denaro, potere e vendetta! – disse Madara, un brillio
d’ambizione nell’unico occhio visibile attraverso la
maschera. – Peccato che al momento l’Akatsuki conti solo
quattro membri, me compreso, e debba ancora mettere le mani sulle
ultime due code…prima di poter sferrare un attacco diretto alla
Foglia, occorre come minimo riformare l’organizzazione e
catturare l’ottavo jinchuuriki.-
Sasuke, a quelle parole voltò di scatto la testa, risentito.
“Questo maledetto vecchio non ha ancora capito con chi ha a che
fare”, pensò.
Karin si limitò ad imprecare mentalmente contro Madara, mentre Juugo non diede peso a quelle parole.
Ben meno paziente fu invece Suigetsu, che aveva già portato mano
alla “Taglia teste” appartenuta al defunto Zabusa,
sguainandola in direzione di Madara.
A quella mossa Kisame, che fino ad allora era rimasto in silenzio
annuendo alle parole pronunciate da Madara, scoppiò in una
fragorosa risata, per poi aggiungere: - Hey, Sasuke, dì al tuo
amichetto qua di stare tranquillo se non vuole incontrare presto il
legittimo proprietario della spada che brandisce!-
- Ride bene chi ride ultimo Hoshigaki, e ricordati che sarò io a
ridere sul tuo cadavere, sottraendoti la tua tanto amata Samehada!
– gli ruggì Suigetsu in risposta, prima di essere
ammutolito da una feroce occhiata scoccatagli da Sasuke, che poi,
indirizzato a Madara disse: - Allora, quale è il tuo piano?-
- Vedi ragazzo, per estrarre gli ultimi due bijuu, c’è
bisogno di dieci membri in grado di svolgere il rituale, e come ti ho
detto un momento fa, al momento siamo parecchio rimaneggiati…tu
potresti benissimo prendere il posto di tuo fratello, il potenziale ce
l’hai, devi solo imparare a prendere più confidenza con le
tue abilità – disse schiettamente Madara – ma
mancano ancora cinque membri. La mia idea è quella di aiutare
Pain a cercare nuovi elementi per riformare il gruppo, così
potremo ripartire da dove eravamo arrivati…-
- E col jinchuuriki di Kyubi come facciamo?- chiese Kisame – ora
che ha scoperto che il suo caro maestro è stato ucciso,
farà di tutto per cercare Pain e cercare di vendicarsi.-
- Ottima osservazione amico mio, ma vedi… - disse Madara
lasciandosi sfuggire una leggera risatina - ho già pensato
anche a questo. Mentre noi cercheremo i nuovi membri
dell’Akatsuki, il Paese della Pioggia, guidato silenziosamente da
quello che ritengono la loro divinità, ovvero Pain,
attaccherà improvvisamente la Foglia, così che noi saremo
lasciati liberi di agire. -
Detto questo osservò un po’ i presenti, poi, dato che
nessuno aveva niente da aggiungere, soprattutto Sasuke, a cui sembrava
andasse bene prendere il posto del fratello, disse risoluto: -
Partiamo? Il primo papabile per entrare a far parte dell'organizzazione
è qua vicino, non dovrebbe essere difficile convincerlo.- E
detto questo si alzò dalla roccia sulla quale era seduto e si
incamminò verso la nuova meta, seguito a ruota da Kisame e
più indietro da Sasuke(con l’aria stranamente assorta ed
un'inquietante luce negli occhi)col suo gruppo.
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