Quello che provava in quel momento era
amore, amore puro.
Vedere il suo uomo giocare con i loro
bambini gli provocava sempre quella fitta al cuore e una gran voglia di piangere
e più di una volta si era lasciato andare a quelle emozioni.
Lui l'avrebbe sicuramente preso in giro se
l'avesse visto..
Ma era più forte di lui, perchè insieme alle
emozioni piacevoli che poteva provocare una tale visione, sopraggiungevano le
emozioni spiacevoli, a volte dilanianti..
La consapevolezza di non poterli toccare,
nessuno dei tre, di poterli vedere ma non essere visto, il dolore che nasceva al
pensiero che quella sarebbe stata l'ultima volta, l'ultima "visita".
"E' ora ormai" gli avevano detto, ma lui non
l'accettava, non poteva.
Cosa importava a loro, bastava dire che era
ora e tutti eseguivano. Ma lui non era tutti.
Lui lì aveva una famiglia, un marito da
amare, due bambini da accudire, veder crescere.
Non voleva perdersi la loro prima parola, il
loro primo giorno di scuola, il loro primo amore, il loro primo pianto da cuore
infranto, il giorno in cui avrebbero trovato la persona giusta, quando si
sarebbero sposati ed infine la gioia nei loro occhi quando gli avrebbero
annunciato che sarebbe diventato nonno.
Ed invece era lì, invisibile ai loro occhi,
con un orologio nella testa pronto a suonare una melodia di
morte...
Il tempo è giunto alla fine
Eccola, la voce che sperava arrivasse il più
tardi possibile.
Si alzò dalla sedia e si avvicinò a loro,
che erano intenti a giocare nel giardino della loro casa.
Passò una mano sui capelli dei sui
gemellini, dando un bacio in fronte ad ognuno, mentre le lacrime scendevano
sempre più copiose.
Lentamente, si avvicinò a lui, lui che era
stato il suo grande amore, lui che l'aveva sorretto sempre, lui che glia aveva
tenuto la mano quando il mondo sembrava precipitare o gli si rivoltava contro,
lui con il quale aveva fatto l'amore la prima volta.
Lo stesso lui che, rosso come un peperone,
gli aveva chiesto la mano davanti ai suoi genitori, lui che per il loro quinto
anniversario gli aveva presentato le pratiche di adozione.
Era sempre lui quello che gli aveva offerto
la spalla quando i medici gli avevano detto che aveva più due mesi da
vivere.
Con la vista appannata gli si avvicinò
sempre più, posandogli un delicato bacio a fior di labbra, prima che una forza
misteriosa lo trascinasse via con sè.
Prenditi cura di loro, io sarò comunque qui
con voi. Ti amo e per sempre ti amerò. Addio.
-Perchè sorridi papà?-
-Perchè proprio ora un angelo ha messo le
ali- rispose lui, volgendo lo sguardo verso l'azzurro.
Arrivederci amore mio.
*.*.*.*
Salve..Non chiedetemi come
mi sia uscita, si è formata nella mia
testa mentre stavo studiando la tesina e ascoltando 'Romeo and Juliet' dei Dire Straits. Non
potevo non trasciverla. E' triste, lo so, ma non posso farci niente, è uscita
così, è stata lei a muovere le mie dita sulla tastiera, ha preso possesso del
mio corpo.
Dedicata a te, perchè non vi succeda mia una cosa del genere, ma
la vostra vita sia sempre illuminata da un raggio di
sole.
*.*.*.*