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your eyes
Avevo
passato tutta la settimana
ad immaginare questo giorno, in ogni minimo dettaglio… come
sarebbe stato il
tempo, chi sarebbe venuto, come ci saremmo vestiti… e
finalmente il giorno è
arrivato. Ho passato la notte insonne, ero troppo agitato, come sempre
d’altronde, guardavo il cielo, le stelle, la luna e ad un
certo punto, senza
preavviso, tutto fu coperto dalle nuvole… era come se
l’universo mi stesse
parlando, come se volesse comunicarmi qualcosa di importante, ma io ero
troppo
felice, o troppo stanco per capire… così crollai
poche ore prima dell’alba…
Quando
mi svegliai il sole era
finalmente sorto, e le nuvolacce della sera prima scomparse nel nulla,
misi la
solita tuta arancione, d’altronde avevo solo quella -ma ormai
sia le maniche che
i pantaloni mi venivano un po’ corti-
e
mi incamminai verso il luogo dell’appuntamento… un
ampia distesa verde appena
fuori il paese… Erano già tutti li…
“Naruto,
tu non cambierai mai
vero? Sei sempre l’ultimo” nonostante fosse un
po’ che non ci vedevamo,
riconobbi la voce di Kiba…
Diedi
un’occhiata veloce intorno…
eravamo cresciuti tutti parecchio… alcuni erano rimasti
uguale, ma solo
fisicamente, dentro portavano esperienze indimenticabili, altri invece,
erano
quasi irriconoscibili… c’erano tutti…
tutti tranne…
“No,
ti sbagli, questa volta non
lo sono… manca ancora Hinata.”
Neji
mi corresse. “No, Hinata non
può venire… Mi ha chiesto di dare a tutti i suoi
saluti…”
“Come
non viene!?!?!”
“Calmo
Naruto… Sei sempre il
solito… Non voleva saltare gli allenamenti con suo
padre… credimi, era davvero
dispiaciuta di non poter venire.”
“Ok,
va bene, ho capito… Dille
che la saluto.”
“Certo”
Le
ore passarono velocemente…
così i anche i giorni… fino a quando…
Ero
andato a mangiare del ramen,
quando vidi Sakura correre verso l’ospedale… mi
accorsi solo in quel momento
che nel villaggio c’era una strana confusione…
“Ehiiiii!
Sakuraaaaa!!!”
“Naruto
scusa ma non ho tempo…
l’Hokage mi ha convocata urgentemente… mi ha detto
di dirigermi in ospedale,
pare ci siano stati problemi con l’ultima
missione..”
“Vengo
con te…”
Sakura
ormai era diventata
talmente veloce che faticavo persino a starle dietro e peraltro era
diventata
anche un ottimo medico. Arrivati davanti l’ingresso
dell’edificio vidi Hinata
distesa per terra, priva di sensi. Ci avvicinammo. I medici la
sollevarono e la
portarono in un’ampia sala vuota, tranne che per un lettino
posto al centro, ma
quando feci per seguirli, Sakura mi impedì di entrare e
scomparì velocemente
dietro le grandi porte bianche…
Mi
sedetti per terra, le braccia
intorno alle gambe strette al petto, la testa china…
Avevo
completamente perso la
cognizione del tempo… erano passati minuti…
ore… giorni? Improvvisamente sentii
dei passi leggeri avvicinarsi sempre di più, sollevai la
testa quel poco che
bastava per vedere chi fosse, ed eccola, il quinto hokage. Chinai
nuovamente la
testa, non avevo voglia di parlare con lei, non avevo voglia di parlare
con
nessuno… se avessi potuto, sarei scappato anche da me
stesso… dai miei
pensieri… dalle mie paure…
Eppure
resistetti all’istinto di
alzarmi e correre via… dovevo… volevo restare li,
nel caso in cui Sakura avesse
portato sue notizie… o forse, semplicemente non avevo la
forza di muovermi…
Tsunade
mi si fermò davanti…
“Naruto,
ci sono notizie della
piccola Hinata?”
Non
mi andava di risponderle.
“Naruto
sto parlando con te.
Anch’io sono preoccupata, d’altronde è
colpa mia se è successo tutto questo, ma
non puoi…” Non finì la frase, la sua
espressione cambiò, sull’impaurito e il
confuso… Mi chiedevo il perché di
quell’espressione, e perchè avesse smesso di
parlare. Ci misi qualche secondo più del dovuto, ma alla
fine capii. Le sue
parole erano arrivate come una pugnalata e il mio corpo aveva reagito
d’istinto. Mi ero alzato… ormai ero diventato
più alto di lei… la mia faccia
era una maschera di rabbia, disgusto, paura, non sapevo quale fosse
l’emozione
predominante in quel masso che sentivo al petto… la mia voce
usci senza
preavviso.
“Cosa
vuol dire che è colpa
sua!?” Era più un accusa… un
urlo… che una domanda…
“C’era
arrivata una richiesta
d’aiuto da un altro paese, abbiamo accettato. Ho convocato
Hinata il giorno
stesso e ne ho parlato con lei… sembrava una missione
alquanto difficile, ma
niente che lei non avesse già affrontato e poi, hai visto
anche tu quanto è
diventata forte... Ha accettato di andare da sola… non
potevo immaginare che
fossero delle spie… si erano spacciati per mercanti, avevo
parlato io stessa
con loro e ti giuro che se avessi sospettato minimamente di loro, non
avrei
permesso che succedesse niente… Hinata ha capito tutto
durante il viaggio…
avevano intenzione di prenderla in ostaggio per poter ricattare il
paese o
forse per poterle estorcere informazioni importanti… non
abbiamo ancora tutto
chiaro… comunque Hinata è riuscita a tenergli
testa e grazie a lei li abbiamo
catturati… ma guarda a che prezzo. Non sai quanto mi
dispiaccia.”
Rimasi
impietrito… la bocca
spalancata… Quindi era davvero colpa sua se ora la mia amica
era a combattere
tra la vita e la morte… l’ennesima battaglia, ed
ero sicuro che avrebbe vinto
ancora, tla l’altro non era neanche la più
difficile della sua vita… O per lo
meno volevo crederci… con tutto me stesso…
“Le
sue scuse non servono a
niente!! Hinata sta rischiando tutto e lei non è neanche li
dentro a dare una
mano agli altri!? Ma che razza di medico è? Che razza di
Hokage è?!” Di
nuovo avevo agito d’istinto.
“Naruto
cerca di capirmi… ho un
sacco di pratiche da sbrigare, non posso occuparmi di tutto…
i dottori che sono
dentro sanno già cosa fare, e poi tra loro
c’è anche Sakura…”
“A
lei non importa niente di noi
vero? Per lei siamo come dei burattini… Ad ogni suo ordine
dobbiamo scattare,
ma quando qualcuno di noi ha bisogno d’aiuto…
antepone le pratiche alla nostra
vita… Non so come ho potuto fidarmi di
lei…!” Sentivo gli occhi lucidi e sapevo
che ormai non avrei resistito ancora per molto… Mi girai e
cominciai a correre…
non mi importava dove sarei andato… volevo solo fare quello
che in tanti anni
non avevo mai fatto… scappare…
Avevo
il respiro affannato… non
sapevo per quanto avessi corto… Mi guardai intorno, senza
volerlo ero tornato
al luogo dell’appuntamento dove, qualche giorno prima, con
tutti noi, avrebbe
dovuto esserci anche lei… Mi lasciai cadere
sull’erba, sfinito. In cielo
brillavano le stelle, le stesse che avevo visto dalla finestra della
mia
camera… Non potevo sapere se quello che vedevo corrispondeva
alla realtà…
magari quella stella li, in fondo, una piccola luce, la più
piccola, in mezzo
alle tenebre più profonde, realmente aveva smesso di
brillare già da molto
tempo… ma io ero lontano, e non potevo sapere…
nessuno poteva, tranne lei…
quella luce, così perfetta, era come Hinata… lo
era sempre stata, piccola,
tenue, perfetta… ma soprattutto lontana… ora
più che mai… proprio come quella
stella, non potevo sapere se lei fosse ancora qui, ad aspettarmi come
sempre,
pronta a sorridere ancora una volta… Non avrei dovuto
allontanarmi … dovevo
tornare indietro.
Percorsi
per la terza volta in
quel giorno lo stesso lungo corridoio, fino ad arrivare alla grande
porta
bianca, ma lo
scenario che mi si parò
davanti, non era lo stesso che avevo lasciato io… Tutti i
nostri amici erano
riuniti li. Chi parlava, chi piangeva, chi era seduto o sdraiato a
terra…
nessuno mi rivolse la parola quando arrivai… alcuni non si
erano neanche
accorti di me… Mi ero appena avvicinato a Neji quando la
porta si aprì… La
prima ad uscire fu quella brutta vecchiaccia dell’hokage,
sembrava molto seria
ma, mentre mi sorpassava, vidi le sue labbra piegarsi in un sorriso,
dopodiché,
scomparì alla fine del corridoio… dietro di lei
c’era un lettino, sul quale era
sdraiata Hinata, ancora priva di sensi, spinto da alcuni
medici… a chiudere la
fila c’era Sakura, col viso sudato ma con
un’espressione felice e rilassata…
Stavo per chiedere come stesse Hinata ma i miei compagni mi
precedettero. Dopo
che Sakura ebbe detto che la ragazza stava bene, non feci
più caso alle sue parole
o ai commenti degli altri. Era passato solo qualche minuto quando ci
incamminammo versa la stanza nella quale i medici di poco prima avevano
portato
e sistemato Hinata. Eravamo in troppi e la stanza cominciava ad essere
stretta
ma nessuno di noi aveva la minima intenzione di tornare a
casa… Tuttavia le ore
passarono silenziosamente, senza che da Hinata provenisse un debole
suono o
movimento e ormai era talmente buio che in strada non si vedeva quasi
più
niente e i miei compagni cominciarono ad andare via… uno
alla volta… fino a
quando non rimasi solo io… io e Sakura fuori dalla porta che
parlava con
Tsunade, era tornata per sapere come andava… Non facevo
molto caso alle loro
parole, ma una frase colse la mia attenzione… se Hinata non
si fosse svegliata
al più presto, sarebbe potuto non andare tutto bene come
pensavano… Era come se
tutte le mie certezze, le mie speranze, i miei sogni, fossero svaniti
come un
illusione.. d’altronde, Hinata era brava nell’arte
illusoria… Sentii una mano
sulla spalla e solo allora mi accorsi che l’hokage era andata
via, ora li
accanto a me c’era Sakura…
“Naruto,
non puoi stare qui… mi
dispiace ma… vai a casa a riposarti un po’, domani
potrai stare qui quanto
vorrai…”
Provai
in diversi modi a
convincerla di farmi restare, ma niente…
Ero di nuovo da solo, fuori,
al buio sotto le
stelle… Poggiai la schiena contro un albero e, ancora una
volta, sollevai lo
sguardo verso il cielo… la stella di prima era ancora
li… piccola, su quel
manto scuro… ripensai a quanto fosse distante…
irraggiungibile… e capii qual
era l’unica importante differenza tra lei e
Hinata… Anche se avessi voluto
avvicinarmi a lei, non avrei potuto, se avessi voluto toccarla, se
avessi
camminato anni e anni per raggiungerla, se fosse stato lo scopo della
mia vita…
non ci sarei comunque riuscito… non perché non lo
desiderassi abbastanza o non
avessi il coraggio di provarci, ma perché lei era li, in una
parte indefinita
dell’universo, e io qui… nessuno dei due poteva
avvicinarsi all’altro… non so
dire il perché… forse perché era
semplicemente stato deciso così… Invece Hinata
era poco distante da me e l’unica cosa che mi teneva lontano
da lei era la mia
ragione… o forse no, era una follia… io potevo ma
soprattutto volevo andare la
lei… perché allora non avrei dovuto…
ci sarebbe stato un tempo in saremmo stati
costretti a stare lontani… ma solo quando anche lei avesse
smesso di brillare…
Fortunatamente
la stanza di
Hinata era al primo piano e Sakura aveva lasciato la finestra
aperta…
Sgattaiolai dentro e mi inginocchiai accanto al letto…
poggiai il viso sul
cuscino, accanto al suo, e rimasi immobile a guardarla… per
la prima volta così
pallida nonostante fossi vicino a lei… la luce della luna
che le illuminava il
viso… persi la cognizione del tempo… le sfiorai
il viso e… non so dire cosa
provai o se addirittura l’abbia immaginato ma… la
sentii pronunciare il mio nome,
tranquillamente, come se fosse la cosa più naturale di
questo mondo… Cominciai
a parlarle… a sussurrarle di svegliarsi… e ad un
tratto voltò il suo viso verso
il mio… così vicina, eppure così
lontana… continuai a fissarla fino a quando…
senza preavviso, dolcemente, socchiuse gli occhi… non s a
cosa stesse pensando
o se non avesse ancora realizzato di essere sveglia, ma rimase ferma a
guardarmi per un po’, fino a quando, felice come non mai, non
riuscii più a
trattenermi…
“Piccola
Hinata… ti senti
bene?...”
Improvvisamente
le sue guance si
accesero di un colorito troppo scuro rispetto a quello del resto del
viso,
tentò di mettersi a sedere, ma ancora troppo stanca,
scivolò nuovamente sul
cuscino ma questa volta il suo viso era ancora più vicino al
mio… la vidi
richiudere gli occhi e tornare pallida… io ero rimasto
immobile… era successo
tutto troppo velocemente… Sollevai la testa dal cuscino e mi
avvicinai a lei…
“Hinata…
tranquilla, sono io… ti
prego apri gli occhi, mi sono mancati tanto…” Mi
guardò… ero ancora
inginocchiato per terra e cominciavano a farmi male le
gambe…Non appena mi
alzai, lei si mosse sotto le coperte per farmi spazio, ma le
sfuggì un gemito
di dolore… Mi sedetti sul bordo del materasso continuando a
fissarla… i capelli
che ormai le sfioravano le spalle… lei restava
ferma… quasi come se non ci
fossi… il suo respiro non era ancora del tutto
regolare… non so se per lo
svenimento di prima o per l’operazione…Non so dire
quanto tempo restammo in
quel modo e neanche quando o come ci mossimo, ma ci ritrovammo entrambi
seduti
sul letto con la schiena poggiata alla parete. Sembrava che stesse
meglio
quando ad un certo punto chinò il capo, si portò
una mano al petto e con
l’altra cercò la mia. Forse non avrei dovuto
essere li… sarei dovuto andare a
chiamare qualcuno, non sopportavo vederla soffrire, e poco mi importava
se dopo
mi avrebbero buttato fuori. Ma, quando feci per alzarmi,
cominciò a tremare e
strinse la mia mano con più forza. Le passai una mano
intorno alla vita e la
strinsi forte a me. Restammo così fin quando non si
calmò… Sembrava davvero un
angelo ed era strano vederla dopo tutto questo tempo… come
se la vedessi
davvero per la prima volta… aveva chiuso di nuovo gli occhi.
Le sfiorai il
collo con le dita e, facendo una leggera pressione sotto il mento, le
alzai
delicatamente il viso… Sentivo il suo respiro sfiorarmi la
pelle…Mi avvicinai a
lei… “ti prego… fai la
brava…” Mi chinai ancora di più, fino a
sfiorare le sue
labbra con le mie… E a quel punto, quello che nessuno dei
due avrebbe potuto
immaginare… si strinse forte a me, e cominciò a
muovere le sue labbra contro le
mie con una tale
forza e determinazione
che non avevo mai visto in lei… era come se in quel totale
silenzio stessimo
rispondendo a tutte le domande che a voce non avremmo mai avuto il
coraggio di
dire… Hinata però stava ancora male e presto si
staccò dall’abbraccio…
Mi
distesi sul letto e lei fece
lo stesso… le sollevai la testa dal cuscino e scivolai sotto
in modo che
poggiasse sul mio petto… La coprii con il lenzuolo e la
cinsi con le braccia…le
spostai una ciocca ribelle di capelli dagli occhi, che tornò
subito al suo
posto non appena la lasciai…Le baciai la fronte e chiudemmo
entrambi gli occhi…
Sarebbe
stato in quel modo che il
sole ci avrebbe sorpreso la mattina seguente…
…e
sfortunatamente anche qualcun
altro…
Grazie
a tutti coloro che hanno
letto questa storia ^_^ vi prego di lasciare un commento con le vostre
opinioni
:)
(fatemi
anche sapere se ci sono
errori di ogni tipo) Ancora grazie e ciao a tutti -^_^-
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