Fiori Bianchi

di La Mutaforma
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...E ha l’odore dei fiori bianchi tra i tuoi capelli. 

 
Ho parlato allo specchio.
L’ho giustificato dicendo che quel riflesso non ero io. E non riconoscendomi, ho pensato di avere ragione.
Forse non mi sbagliavo.
Non completamente.  
 
Il movimento delle labbra mi fa sentire meno solo.
Andiamo d’accordo, essenzialmente.
Ci sono parole che echeggiano in questa stanza.
Altre nella mia testa.
Forse le conosce già.
Non ho mai chiesto.
 
Mi sono ritirato in un angolo, ed è rassicurante sapere dove mi trovo.
Tra due muri.
Dove, non si sa.
Dove poggiano? Dove sono? Di che colore sono le pareti?
 
Ma il dolore cresce e cresce, come un rampicante; un gelsomino profumato che avevi piantato in me e a cui avevi fatto crescere le spine.
E i tuoi rovi mi stringono alla gola, e potrei soffocare.
E ha l’odore dei fiori bianchi tra i tuoi capelli.
 
 
Questo male non ha senso. Non ha direzione.
Cammina bendato, e non sa se calpesta chiodi o petali di rosa.
Sono chiuso, come una foglia vecchia, e non so dove sono, né in che direzione guardo.
È tutto buio.
Qualcuno ha spento la luce, e anche tutto il mondo intorno. 




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