Cammino con lo sguardo al suolo davanti a me, fissando la mia ombra, la bacchetta stretta in pungo con le nocche ormai bianche.
Alle mie spalle un sole brillante mi riscalda la schiena e, anche senza voltarmi a guardarlo, so che è orlato di soffici e sporadiche nuvole bianche.
Mentre avanzo l'unica domanda che riesco a formulare nella mia testa, ormai un rullio inacquietabile, è quale sia la malefica ragione per la quale questo giorno, il dannato giorno dello scontro finale, sia annunciato da un sole radioso e una mattinata limpida anziché dai tuoni di una notte piovosa.
Come ho scritto sono poche righe senza un introspezione realmente studiata o frutto di una lunga gestazione, me ne dispiaccio e spero che l'averla scritta di getto non porti particolari errori di forma o logistica.
Ho segnalato Harry Potter come protagonista, in realtà, anche se è effettivamente lui il soggetto con cui è stata concepita, quanto ho scritto può essere attribuito a più personaggi, non è esattamente un punto di vista "personale".
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