Passiamo
tanto tempo a cercare la nostra strada, a capire cosa vogliamo dallo
vita.
Ci
chiediamo spesso cosa ci riserva il destino, ovviamente non potendo
mai avere risposta.
Ci
chiediamo se il disegno della dea bendata coincida con il nostro e ci
chiediamo se la strada che stiamo percorrendo sia quella giusta, o se
invece stiamo sbagliando tutto, se mai la vita andrà come
noi
vorremo.
Passiamo
tanto tempo a cercare uno scopo, un qualcosa, che spesso pensiamo non
troveremo mai.
Ma,
a volte, quando meno ce lo aspettiamo, è proprio quel
qualcosa a
trovare noi.
Magari
non è come ce lo aspettavamo, magari pensavamo di prendere
una
strada completamente diversa, ma alla fine, capiamo che forse quel
qualcosa così inaspettato, è proprio quello di
cui abbiamo sempre
avuto bisogno, è proprio quello che stavamo cercando ed
è tutto
quello che abbiamo sempre sognato.
Un
violento temporale si stava abbattendo sulla città di New
York.
Aveva scelto il momento sbagliato per iniziare a piovere. Pioggia,
più che altro sembrava di stare sotto le cascate del
Niagara.
Ero
qui da poche settimane e ancora non mi ero abituata ai ritmi e al
caos di questa città, che con il cattivo tempo non faceva
altro che
aumentare. Le strade erano tutte bloccate, file e file di auto ferme
sulle corsie per via del decongestionamento.
Mi
sembrava ancora tutto così strano, forse perchè
la mia vita era
stata completamente stravolta e in così poco tempo.
Era
già stato programmato da tempo il mio trasferimento a New
York,
avrei frequentato qui l'università d'arte, ma purtroppo come
spesso
accade, le cose non andarono secondo i piani.
La
giornata come al solito è stata piena di impegni. Avevo
già
accompagnato mia sorella all'asilo, ed ero andata a fare la spesa,
dopo di chè mi sono diretta in centro, dove ho affrontato
due
colloqui di lavoro.
Il
primo era per un posto da segretaria, ma c'erano almeno altre trenta
ragazze in fila con i loro curriculum in mano e, dopo averne fatte
entrare una decina, mandarono via tutte le altre, senza nemmeno farci
entrare.
Il
secondo invece, era per una grafica pubblicitaria, cercavano qualcuno
che sapesse disegnare, avrei fatto volentieri questo lavoro, e
all'inizio sembravano propensi ad assumermi, ma cambiarono del tutto
idea quando scoprirono che non avevo ancora finito
l'università,
purtroppo non assumevano nessuno senza una laurea universitaria, che
io ho dovuto lasciare ancora prima di iniziare, e così sono
stata
scartata.
Quindi
la mattinata è stata un fiasco totale, per ora dovevo
accontentarmi
del mio schifoso lavoro serale, ma non sarei andata avanti molto solo
con quello, la paga era pessima.
Corro
a prendere l'autobus, sperando di non fare troppo tardi, visto che
l'ultimo colloquio si è tirato per le lunghe, ma ovviamente
è
rimasto imbottigliato nel traffico. Non ho tempo di stare bloccata
qui in mezzo, sono già in super ritardo per andare a
prendere mia
sorella all'asilo, si preoccupa se non mi vede arrivare.
Perciò
scendo dall'autobus e mi avvio a piedi, di corsa e sotto la pioggia
incessante.
Ormai
sono zuppa, e mentre corro mi metto a pensare a tutto quello che devo
ancora fare, preparare la cena, aspettare la baby sitter e dirigermi
a lavoro... arrivo a un incrocio e persa nei miei pensieri non faccio
caso alla strada.
Attraverso
di fretta senza guardare e, solo all'ultimo secondo, mi accorgo di
una macchina che mi sta per investire.
La
vettura frena bruscamente, ma l'asfalto bagnato non favorisce di
certo la frenata, le gomme slittano e la macchina mi viene addosso
facendomi finire a terra.
Fortunatamente
non mi faccio male, la frenata, anche se non abbastanza da evitarla,
aveva rallentato la macchina.
Sento
qualcuno scendere dalla macchina e avvicinarsi -Accidenti, ma sei
impazzita a buttarti così in mezzo alla strada!! ti sei
fatta male?-
chiede preoccupato, io cerco di mettermi seduta, lui mi aiuta, poi lo
osservo. E' un ragazzo giovane, probabilmente mio coetaneo, capelli
verdi e occhi scuri, devo riconoscere che è proprio un bel
ragazzo.
Ci
metto qualche secondo a rispondere e lui pensa che stia male -Forse
è
il caso che chiamo l'ambulanza- dice e a quel punto mi affretto a
dire qualcosa e a rassicurarlo -No, non ti preoccupare, non mi sono
fatta niente, anzi scusa andavo di fretta e non ho guardato la
strada- dico, poi lui mi aiuta ad alzarmi
-Sicura
di stare bene?-
-Si
davvero non preoccuparti! Scusa ma ora devo proprio andare!- dico
facendo già per andarmene, ma lui mi ferma
-Aspetta
ti accompagno io, dove devi andare?-
-Non
ce n'è bisogno, grazie lo stesso!-
-Insisto...non
mi costa niente e non vorrei ti sentissi male! e poi sta diluviando,
ti prenderai un raffreddore!-
-Per
quello forse è già tardi, ma va bene accetto il
passaggio, grazie!-
mi lascio convincere alla fine , quel ragazzo è
così gentile, e poi
sono veramente in ritardo.
Una
volta in macchina mi dice -Non mi sono presentato, mi chiamo Zoro!-
-Nami-
dico sorridendo
-Bene
Nami qual è la destinazione?-
-L'asilo...-
dico senza pensarci
-Come?-
mi chiede lui un po' confuso
-Devo
correre all'asilo a prendere mia sorella!-
-Ah
va bene, saremo lì in due minuti!-
Arriviamo
all'asilo, lo ringrazio e salto giù dalla macchina. Nojiko
è già
fuori che mi aspetta, e non appena mi vede mi corre incontro e mi
salta in braccio -Namiii!!-
-Ciao
tesoro! Scusami se ho fatto tardi, andiamo a casa che fa freddo qui
fuori!- faccio per andarmene, quando mi accorgo che la macchina di
Zoro è ancora lì. Sul momento non avevo fatto
caso alla sua auto,
ora però che l'osservo noto che è molto bella e
sembra anche molto
costosa. E' grigio metallizzata, non mi intendo molto di auto, ma
credo che sia una Porsche.
Mi
avvicino al finestrino, lui lo abbassa -Salta su, vi accompagno a
casa!- gli sorrido e salgo in macchina con mia sorella in braccio
-Tu
chi sei?- chiede Nojiko un po' sospettosa, non gli piacciono gli
estranei
-E'
un amico- rispondo io, sperando che Zoro non dica che invece l'avevo
appena conosciuto, ma lui si limita a sorridere e a dirle gentilmente
-Piacere io mi chiamo Zoro tu come ti chiami?-
-Nojiko-
risponde lei, sembra che le stia simpatico
Lungo
il tragitto chiacchieriamo un po', e scopro così che Zoro ha
quasi
ventun anni e che anche lui, come me, si è trasferito qui
dal
Giappone con la sua famiglia quando era bambino, finché non
arriviamo sotto casa mia. Nojiko si è addormentata.
-Ti inviterei per
un caffè ma vado proprio di fretta!- dico cercando di non
sembrare
una maleducata
-Non
ti preoccupare, sarà per un'altra volta!- risponde lui,
tranquillamente, non sembra offeso
-Bè
grazie di tutto allora!-
-Figurati!
Mi ha fatto piacere conoscerti!- mi dice sorridendo, gli sorrido a
mia volta salutandolo, poi sfreccia via con la sua macchina.
Rimango
lì a fissarlo finché non sparisce dietro
l'angolo, chissà se
l'avrei rincontrato mi ritrovo a pensare, poi mi affretto ad entrare
in casa, la giornata non è ancora finita.
ANGOLO
AUTRICE
Ciao
a tutti!!!^^ Questo è il primo capitolo della mia nuova
long!! Spero
che vi piaccia e che vi abbia incuriosito!!!:) Se vi va fatemi sapere
cosa ne pensate!!:)
A
presto!
Baci
miyuki90
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