Quando per l’ultima volta posasti
il tuo famelico sguardo sui fiori?
Ti tenne caldo l’inverno,
e torpido,
nutrendo i tuoi occhi addormentati
di neve immemore.
Ed incurante
velò la sposa sua terra di bianco,
un’illusione di seta gelata,
finché non fu memoria di quel bacio.
Ma guarda, figlio cieco di Gennaio:
ancora si vede il volto della Madre!
Ti nutre ora una lieve pioggia,
che ti sveglia a sorridere dei salici
ora non più piangenti,
e disseta
di radici i tuoi sguardi affamati.
E lei, rinata, ora ride con te. |