Lo Specchio

di La Mutaforma
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Lo specchio non mente. Mai.
È tornato a guardarsi, e non si riconosce. Non può.
“Ciao”
Muove le labbra al suo stesso modo. Ha risposto. “Ciao”. E non sa cos’altro si aspettasse.
Ha gli occhi infossati, velati di sonno.
Accarezza lo specchio.
“Hai sonno, Nanaki?”
Gli tocca la guancia. Lo specchio è freddo. Ma lui lo è di più.
 “Sei sempre rimasto qui. Anch’io sono rimasto, vedi? Non potrei andare altrove. Ci sarò sempre per te. E tu per me. Come avevo promesso”
Sorride. Ed è storto. È tutto storto.
“Ora non sei più arrabbiato, vero?”
Piange lo specchio. E pensa di piangere anche lui.
 
Ha preso la sua vita e ha detto “stop”.
È una lieve discesa, nelle acque più calde e torbide dell’oceano.  
Tutto il resto non sa dove sia rimasto.
Né se ci sia mai stato un “resto”.
Non c’è un posto in questo terribile mondo in cui avrebbe voluto rifugiarsi.  
Ma se doveva cercarlo, sapeva dove lo avrebbe trovato.
Lì. Nel'altro lato dello specchio.  

 

 

 

 

 

 

 

E wooo! Davvero l'ho fatto? 

Erano dei giorni che volevo farlo. E l'ho fatto. Anche se non è un granché. 

Ah, sto di nuovo parlando come se qualcuno stesse leggendo. 

Ciao, quella che stai leggendo è la mia duecentesima fanfic. Ciao. 





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