Era una notte di settembre, si sentiva quella leggera brezza di fine estate poggiarsi delicatamente sulla pelle. Dalla finestra aperta traspariva il riflesso della luna, e ogni dettaglio nella mia stanza baciato da quella luce appariva uno spettacolo. La città al di là del vetro sembrava una cartolina, e osservando mi resi conto che per quante volte avevo guardato fuori da quella finestra, ogni sera c'era un particolare che rendeva il panorama sempre nuovo e meraviglioso. Rimasi sveglio tutta la notte a fissare fuori, perché il sonno più che tardare ad arrivare quella notte decise di non voler proprio venirmi a cercare. La mattina, mentre sorseggiavo una tazza di caffè, il telefono squillò. |