Noi siamo le città italiane~

di PandaLovers
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Trieste


 
10 febbraio
Pioggia.

Camminando veloce, si sentiva come un fantasma.
Non aveva né ombrelli né impermeabili, i biondi capelli zuppi sembravano un macigno,  gli stivali sporchi di fango continuavano a muoversi incessantemente, anche contro la sua volontà.
Non le era mai piaciuto l’inverno, ma febbraio le faceva un effetto ancor peggiore del normale.
Durante febbraio ricordava tutto ciò che era successo nel dopoguerra, tutto ciò a cui aveva assistito.
Le foibe erano ancora nei suoi ricordi, non volevano uscire nonostante fosse passato così tanto tempo.
Il dolore che aveva provato, era inciso a fuoco nel suo cuore.

Durante il mese di febbraio, Trieste ricordava, lasciava che la pioggia lavasse via le lacrime che aveva versato, si sedeva su una panchina dimenticata e ricordava.
Ricordava perché non poteva fare nulla di diverso, perché solo ricordando avrebbe potuto dimenticare.

La pioggia diminuì.

«Tra poco… verrà l’arcobaleno.»

 


 

_Note COSMICHE!_ dell'innominata
Ehi o_o'' I-io non so che dire... Insomma, mi ripresento dopo qualche secolo come se nulla fosse -_-'', seriamente, mi faccio pena da sola :'D
Btw! In questo capitolo non volevo dare una descrizione fisica di Trieste (infatti ho scritto solo che i suoi capelli son biondi =_= immaginatevela come volete ^^), bensì volevo descriverla interiormente, volevo descrivere ciò che prova quando ricorda ciò che è successo. Ed è complicato farlo in una drabble ç_ç
Tutto qui, spero che vi piaccia :B
Io vadooo :*
Pace, Amore & Manga
Micchan, il panda sclerato





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