Hurt
If
I could start again
A
million miles away
I
would keep myself
I
would find a way.
Hurt
- Nine Inch Nails
“Oggi
mi sono fatta male.”
Non
si sta riferendo a nessuno in particolare Mami, mentre sorseggia il suo
tè. Non che ci sia qualcuno in grado di risponderle al
momento.
“Mi
sono fatta male” sussurra di nuovo, “e ho fatto
male a tutte voi…” dice, guardandosi attorno.
Quello
che un tempo era stato il suo salotto somiglia più a un campo di
battaglia: oggetti sparsi ovunque, mobili rovesciati, fori di
proiettili.
E
sangue. Tanto, tantissimo sangue.
“Non
volevo” sussurra ancora, “ma era per il vostro
bene…”
La
prima a cadere è stata Homura.
Mami
aveva avuto fortuna: aveva approfittato di un attimo di distrazione per
bloccarla con un nastro prima che la Puella dai capelli viola fermasse
il tempo, e puntare il fucile verso la sua Soul Gem. Premere il
grilletto era stato facile, tutto sommato. In fondo Homura non
le era mai piaciuta più di tanto.
Versa
ancora del tè nella tazza mentre ricorda le urla delle
altre, le loro facce sconvolte, i tentativi disperati di fermarla.
L’ho
fatto per voi si
ripete, l’ho
fatto per voi… per non diventare streghe…
Stringe il manico della tazzina, ricacciando indietro le lacrime.
“Era necessario” sussurra, e le mani le tremano
appena.
Ricorda
ancora il tentativo inutile di Sayaka e Kyouko di fermarla, le loro
espressioni di puro terrore nel ritrovarsi legate dai nastri. Non hanno
nemmeno avuto il tempo di urlare quando ha puntato loro contro il
fucile e distrutto le loro gemme.
Sorseggia
il suo tè, aggiungendo una zolletta di zucchero con mano
tremante.
Non
aveva mai ucciso nessun’altra Puella prima di allora. Loro
cinque erano sempre state unite fin dal primo incontro, tante battaglie
vinte una dopo l’altra… finché la
realtà non le aveva colpite in pieno stomaco come un pugno.
“Io
non volevo diventare una strega…” dice, fissando
un punto a caso di fronte a lei.
Le
streghe non sono altro che Puellae le
aveva detto Kyuubey, agitando la coda. È
quello che succede quando la vostra gemma viene corrotta
dall’energia delle streghe. A cosa credete che servano i
Grief Seed?
“Mesi
passati a caccia di streghe e famigli, convinta di fare del
bene” dice, “e la ricompensa per tutto questo
è…” non finisce la frase, lasciandosi
sfuggire un singulto.
...diventare
anche io una strega.
Per
questo aveva invitato le ragazze a casa sua, quel giorno; era
un’abitudine andare a casa di Mami dopo una notte di caccia,
nessuna si sarebbe insospettita.
Non
sapevano ancora nulla…
Sulle
prime avevano pensato a uno scherzo, commentando che non faceva
assolutamente ridere. Ma quando avevano visto l’espressione
serissima di Mami il panico aveva cominciato a diffondersi.
Ed era stato in quel momento che aveva deciso di intervenire.
“Dovevo
salvarle…” si ripete, cercando di convincere se
stessa della bontà delle sue azioni.
Madoka
era stata l’ultima.
L'aveva
guardata con gli occhi sgranati, incredula e terrorizzata; aveva
disperatamente cercato di farla ragionare, che così non
avrebbe risolto nulla…
“Perdonami,
Kaname-san” le aveva detto. Poi aveva premuto il grilletto,
ed un’altra gemma era esplosa. Madoka si era accasciata sul
pavimento, sotto di lei una piccola macchia di sangue che sgorgava dal
punto in cui c’era stata la sua Soul Gem.
Aveva
urlato per diverso tempo, dopo.
Aveva
urlato per le sue amiche, per se stessa, per quel destino crudele.
Aveva urlato contro Kyuubey, che dal giorno della confessione era
sparito nel nulla. Aveva provato a ucciderlo, ma quel maledetto
sembrava dotato di infiniti corpi di ricambio.
Quando
aveva smesso di urlare, aveva deciso di farsi un tè: si
era diretta in cucina e, come se nulla fosse successo, aveva preparato
il bollitore, cinque tazze e la zuccheriera. Purtroppo quel giorno non
aveva dolci in casa.
Era tornata in
in salotto, aveva posato tutto sul tavolino e versato il
tè a tutte prima di servirsi.
“Perdonatemi”
sussurra, mentre le dita tremano attorno alla tazza. Aveva sperato che
un ultimo tè avrebbe potuto calmarla, ma si era rivelato
troppo amaro da bere. Nemmeno lo zucchero l’aveva addolcito,
ma forse non era la mancanza di zucchero la causa.
Sente
un suono provenire dall’orologio, che ha appena scoccato le
sei. È tardi, pensa: poggia la tazza e afferra il fucile.
Manco
solo io.
Inspira
e si punta il fucile alla tempia, dove tiene la sua gemma, il dito
pronto a premere il grilletto.
Un
singulto le sfugge: “Se solo potessi ricominciare, a un
milione di miglia da qui… cercherei di fermarmi. Troverei un
altro modo…”
***
Stamattina mi sono svegliata con Hurt dei Nine Inch Nails in testa. E complici loro, più la nuova iniziativa di Piscina di prompt, il Limitaprompt, è nata questa storiella: è un enorme AU/What if? ambientato in una differente timeline dove le Puellae combattono tutte insieme, come le prime in cui Homura contratta con Kyuubey e che ci vengono mostrate nell'episodio 11. Allegria a palate, insomma. Ma si sa che being meguca is suffering. Il prompt scelto era Puella Magi Madoka Magica, Mami, Un tè amaro, con la limitazione Una storia che inizi con la prima riga di una canzone e finisca con l'ultima riga della stessa canzone (nel mio caso, la già citata Hurt dei NIN).
Comunque, tornare a scrivere su Madoka Magica è sempre un piacere, e spero che questa cosina breve vi piaccia; se volete potete trovarmi su Ask.fm, su Facebook e nel gruppo per le mie fanfiction, dove chiacchierare e ciarlare (se fate richiesta ditemi il vostro nick Efp :>).
Alla prossima!
Mana Sputachu
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