I
morti...
..ritornano?
Valle della Fine.
Chidori contro
rasengan. Rasengan contro chidori.
E questa volta, fu la
fine di tutto.
Sasuke si
inginocchiò di fronte a Naruto. Era preoccupato,
lo si vedeva dallo sguardo contrito. Non aveva tutta questa intenzione
di
ucciderlo in realtà. Affatto. Si accucciò con le
sue ultime forze verso di lui
e ascoltò il suo respiro.
Nulla. Gli prese il panico. Sbarrò gli occhi,
tentò un
fiacco massaggio cardiaco che, purtroppo, non ebbe alcun effetto.
Non poteva essere.
Non doveva essere.
E poi,d’
improvviso, il potere: immenso, sconosciuto, un
lampo di energia che, partendo dagli occhi, si diffondeva per tutto il
corpo.
D’ un tratto non era più debole. Era forte. Molto
forte. E nei suoi occhi
apparve una spirale a forma di shuriken. Il Mangekyou.
Non era come si immaginava. Alla fine aveva ceduto a suo
fratello. Aveva seguito le sue orme. Aveva fallito. Era un mostro.
Dopo pochi minuti
arrivò Kakashi preceduto dal fedele
Pakkun.
E fu il momento delle spiegazioni. Non potè fare altro che
mentire.
“É stato Orochimaru. non avevo più
intenzione di seguirlo,
perchè Naruto era riuscito a...” la voce mancava
“a farmi cambiare idea.. Così
si è presentato di persona
e lo ha
eliminato. Io ho cercato di “ bugia ancora più
dolorosa “..difenderlo e per
poco non uccideva anche me. Ma ha detto che gli servivo e mi ha
risparmiato”
“Perchè non ti ha portato con se?”
Kakashi sembrava
sospettoso. E come dargli torto?
“Non lo so” la prima volta in tutta la storia che
un
Uchiha non sapeva la risposta ad una domanda. ma il primato
passò in secondo
piano.
“Pakkun?”
questa sarebbe stata la prova più ardua. Il
piccolo cagnolino annusò in torno e asserì che
c’ era stata la presenza di
Orochimaru, ma se n’ era andata. Il sigillo lo aveva
protetto. Essendogli stato
dato proprio dal serpente quando lo aveva rilasciato, un pò
della sua essenza,
e del suo odore, si era sparso nella foresta, scomparendo quando il
segno
maledetto era stato ritirato.
Kakashi lo fissò a lungo
e poi lo portò in spalla, mentre una sua copia
portava Naruto. No, non
Naruto, il suo corpo. Naruto non c’era più. La
scoperta arrivò in pieno stomaco
mozzandogli il respiro, come se non lo avesse saputo fino a quel
momento.
“K-Kakashi?” l’ uomo dai capelli
d’argento lo fissò con
quel solo penetrante occhio.
“Si” non suonava come una domanda. Forse aveva
già capito
cosa intendeva chiedere.
“Non si può fare nulla quindi?”
“No”. Male, molto più male
di quello che necessitava essere sentito per un amico. Si
abbandonò nelle
braccia del suo maestro che guardava avanti senza più badare
a lui. E Sasuke,
sfinito, cedette al
mondo dei sogni,
lasciando che la sua ultima immagine fosse quella di Naruto.
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Si svegliò
dopo un tempo che parve un eternità in un letto
d’ospedale. Per la prima volta aveva desiderato di essere
morto. E gli incubi
che avevano preceduto il risveglio non erano certo serviti a migliorare
la
situazione. Ma non serviva a nulla indorare la pillola.
Allungò un braccio e subito lo ritrasse perchè
era
collegato a dei tubi che finivano sotto la sua pelle. Naruto, o meglio
Orochimaru, doveva averlo ridotto malissimo, nonostante il suo nuovo
occhio gli
avesse fatto recuperare le forze. Voltò la testa di lato e
si accorse che sul
comodino c’erano dei grossi tulipani rosa e gialli,
probabilmente regalo di
quelle due fanatiche di Ino e.... Sakura. Sarebbe riuscito a mentire a
lei? Lei
di cui poteva vedere la fiducia negli occhi color speranza? Lei che
diceva di
amarlo, che aveva cercato di trattenerlo per quanto le fosse possibile?
Lei
che.. era amica di Naruto. Naruto, il suo Naruto, il suo baka, il suo
Usuratonkachi la sua fonte d’ ispirazione primaria, il suo
miglior amico.
Finito. Tutto finito.
La porta si aprì silenziosamente e Tsunade entrò
a passi
furtivi, credendolo addormentato.
“Tsunade?”
la chiamò incerto.
Lei si
voltò, lo guardò per un istante e poi
uscì di corsa
dalla stanza. Poco dopo entrò Sakura, con un misto di paura,
sollievo e
tristezza negli occhi.
“S-Sei
sveglio..” sussurrò mentre neanche una sola
lacrima
le solcava il volto. Dov’era finita la solita Sakura
piagnucolona?
“Dov’è..?” non riusciva a
pronunciarne il nome, come non
riusciva a impedire al suo cervello e, ne era certo, alla sua anima di
sperare.
“Non ce l’ ha fatta” neanche a quelle
parole i lucciconi
che di solito apparivano in quei momenti fecero capolino.
“Fra una settimana si celebreranno i funerali”
scandì le
parole tranquilla, ma i suoi occhi inariditi tradivano la sua
espressione
composta.
Una domanda le
sfiorò le labbra, ma sembrò ricacciarla
dentro per una più semplice:
“Verrai?!”
la proposta era assurda quanto seria.
“Si”
non doveva dirlo, non si sarebbe presentato. O lo
avrebbe fatto? Forse, ma in ogni caso il dado era tratto e non ci si
poteva
tirare indietro.
Lei lo
guardò un ‘ altra volta. la stessa domanda di
prima
negli occhi –che cos’è successo?- si
spense ancora prima di raggiungere la
gola. Lo abbracciò sussurrando: “Almeno
tu” e poi se ne andò. Forse, dopotutto,
non aveva ancora esaurito le lacrime. Ma si sbagliava. Non era lui. Era
solo
mezzo lui. L’ altra metà se ne stava da qualche
parte insieme a Naruto. Mezzo
me. Quasi quasi li veniva da ridere. Quasi.
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Le urla si sentivano
fino alla sua stanza, mentre prendeva
le sue ultime cose per andarsene, finalmente, da quel luogo
d’ inferno dove
chiunque a Konoha era venuto, seppur solo per curiosare, nella sua
stanza.
Tsunade urlava quasi
tutte le sere ormai.
“É
stata colpa mia! Non dovevo regalargli quel ciondolo!
Non dovevo lasciarlo andare! non dovevo lasciarlo inseguire quel... da
solo!”
qualcuno, di cui non poteva sentire la voce le diceva qualcosa,
perchè lei
rispondeva:
“E allora perchè non è lui in quella
bara eh? Perchè non è
stato lui a morire? Perchè non è al posto
suo!” si riferiva indubbiamente a
lui.
E poi.. già perchè? Perchè non era lui
un freddo e pallido
pezzo di carne? Perchè con ogni probabilità lo
era già. L’ unica cosa che lo
differenziava da quella salma era che respirava, nient’ altro.
Appoggiò
la sacca alla sedia e si avviò a passo deciso
verso...dove?
Senza neanche
rendersene conto andò verso la casa di...
Non riusciva ancora a pronunciarne il nome. Semplicemente verso casa
sua.
Aprì una
finestra come faceva sempre ed entrò. Di solito
la sera era aperta, sempre aperta, perchè sapeva che lui
ogni tanto gli veniva
a far visita. Ed era convinto che, una volta o due, si fosse accorto
che aveva
dormito a lato della sua finestra tutta la notte. A volte villa Uchiha
era
troppo solitaria persino per lui. Solo per questo?
Una vocina si fece
largo nella sua testa, ma lui le chiuse la porta in faccia.
Si guardò
attorno.
Anche la casa
sembrava spenta, senza vita. Morta. Naruto
era morto. E con lui la sua casa. E con lui Sasuke. O almeno una parte
di
Sasuke.
Si sedette sul letto a lato del muro. Tutto era come
sempre. Prese fra le mani il cappello a forma di tricheco. Non sorrise,
non
pianse. Semplicemente si addormentò.
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Un profumo gli fece
storcere il naso. Era salto,
dolciastro e pungente.
Ramen.
Chi era quello
stupido che alle sette del mattino
cucinava...
Si alzò di scatto, voltandosi verso il cucinino. Qualcuno
era alle prese coi fornelli in casa sua. Lo sapeva benissimo che non
era casa
sua, ma ora gli apparteneva. Punto.
Si alzò
piano, attento a non far rumore. Chi era l
‘intruso? Prese un kunai dalla sua sacca e lo
impugnò con la punta rivolta
verso il basso, pronto a colpire. Si avvicinò a passi lenti
all’ ombra che
intravedeva dall’ altro lato della stanza. Calcolò
le varie possibilità che si
trattasse di una trappola.
Uno. Due.. Balzo.
Al centro esatto
della stanza. Al centro esatto dell’
inferno.
Perchè la figura che si trovava alle prese coi fornelli
alti non era che Naruto Uzumaki.
“Ohaiyo,
teme, ne vuoi un pò?”
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Ok, l
‘ennesimo sclero mattutino, l’ ennesima fanfiction
nata per caso e, mio malgrado l’ ennesima SasuNaru. O forse
NaruSasu, ancora
non lo so. É ancora tutto molto nebuloso al riguardo, ma la
trama c’e l’ ho già
bene in mente... Perciò che vi piaccia o no commentate anche
solo per dirmi che
invece di scrivere cavolate dovrei
darmi
a hobby più rilassanti come il lancio senza paracadute.
Però la
volete sapere tutta? A me piace. Questo giudizio
sarà un pò di parte perchè lo scritta
io ma mi piace e spero piacerà anche a
voi.
Un bacione
Pollon138
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