Egao no kage~

di Hakai Chinmoku
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Era una giornata grigia. Il vento freddo scuoteva le chiome degli alberi e per le strade poche macchine isolate passavano. Le persone preferivano rimanere chiuse in casa al calduccio, sotto una coperta, magari, data anche la lieve e fastidiosa pioggerellina che aveva cominciato a scendere.
Solo, in un campo di calcio non lontano dalla Raimon Junior High, un ragazzo si allenava, o, per meglio dire, si sfogava. Il ragazzo infatti, non curandosi della pioggia che gli inzuppava la tuta e gli bagnava i capelli, calciava il pallone con tutte le sue forze, spesso sbagliando traiettoria e mancando la porta.
Yamino Kageto, questo era il suo nome, sentiva il bisogno di diventare più forte, per proteggere da eventuali pericoli se stesso e.. no, nessun altro. Perché, Shadow, di amici non ne aveva. E non aveva neanche una famiglia.
Dopo che la sua scuola era stata distrutta dalla Aliea, si era trasferito alla Raimon, sperando di poter fare qualcosa. Ma no, era troppo debole, e alla fine si era lasciato affascinare dal potere dell'Aliea meteorite, tradendo anche la sua stessa scuola e squadra.
Dopo, era stato convocato per entrare nella nazionale, la Inazuma Japan, ma non aveva passato il provino.
E ora si allenava, Kageto, per diventare più forte. Chiuse gli occhi, fermandosi e lasciando la palla rotolare sul terreno. Si lasciò cadere a terra, e, riaprendo gli occhi, guardò il cielo, la pioggierella che gli cadeva in quelle pozze scure che aveva come occhi.
Yamino sentì un rumore, e una voce disse:'Se resti lì così ti prenderai un malanno, Shadow'. Il ragazzino girò la testa: davanti a lui, in piedi, c'era Gouenji Shuuya, colui che Kageto ammirava per la sua forza. 'A te cosa interessa?' Domandò Yamino. 'Non auguro a nessuno di stare male, ma fa come vuoi' Shuuya, che aveva preso in mano la palla, la riappoggiò a terra e la calciò, mandandola dritta in porta.
Kageto strinse i denti: perché Gouenji era così forte? Perché non lui? Shadow si rialzò, e prese la palla. 'Cosa facevi qui da solo, Kageto?' 'Niente che possa interessarti, e ora puoi anche andare' Shadow si voltò, e si trovò gli occhi nocciola di Shuuya a pochi centimetri dai suoi.
'Non è vero, Yamino Kageto. Non conosco il tuo passato e non so il perché di questo tuo atteggiamento, ma non puoi vivere così, attaccandoti disperatamente al passato. Vivi il tuo presente, Shadow, perché potresti pentirti in seguito di aver sprecato questa parte della tua vita. Il passato è passato, Kageto.' Detto questo, Shuuya girò sui tacchi e si allontanò, alzando una mano in segno di saluto.
Kageto lo guardò allontanarsi, pensieroso.
E se era per quello, che non riusciva a diventare forte?
'Gouenji-senpai' chiamò. Il ragazzo si voltò: 'Si?'
'Ci proverò' sussurò.
'Parla più forte, non sento' rispose Gouenji, ma sorrideva.
'Ho detto che ci proverò.' Disse alzando il tono di voce 'Mi staccherò dal mio passato e vivrò il presente. Senza rimpianti'. 'Così si fa' sorrise il senpai.
Poi si allontanò.
Shadow si girò verso la porta.
'DARK TORNADO' Esclamò.
Guardò la palla. Tracciò una traiettoria circolare e finì in rete, bucandola e schiantandosi sulla parete dietro.
E per la prima volta dopo tanto tempo, sul volto di Kageto comparve un sorriso.




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