Night

di Dinde
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-prologo
(questa è la parte noiosa scritta un po’ alla cazzo lal ma se volete sapere i personaggi leggete, quello maschile per adesso non c’è perché… perché sì! Scoprirete poi J Andate leggere la parte noiosa. Auguri!)

Lei parlava, lei parlava e nessuno l’ascoltava, così si era nascosta dietro a una falsa identità, dietro ai social network, troppo legata, troppo dipendente che non aveva più una vita. Non sapeva cosa fosse uscire con gli amici non sapeva cosa voleva dire divertirsi. Summer non sapeva niente di tutto questo, lei non era l’estate come diceva il suo nome, lei era l’inverno, aveva l’inverno dentro. Era fredda, distaccata, grigia come l’inverno e non solare, calda, amichevole come l’estate. Non lo era più. Non ricorda quando era stata l’ultima volta che aveva riso di gusto e non facendo finta di essere divertita dalle battute squallide del padre.
Era una ragazza sola, fino  a quando non lo incontrò, incontrò i suoi occhi marroni, non erano di un marrone qualsiasi erano diversi, erano dolci e amichevoli erano unici come lui. Lui che la salvò, da tutto e da tutti, soprattutto da quell’uomo che la usò per mesi. Lui era la sua salvezza, la sua ancora, la sua estate e lei era l’inverno.
Lui troppo crudele,troppo caldo, troppo forte.
Lei troppo dolce, troppo fredda, troppo debole.
Erano uno l’opposto dell’altro
L’estate e l’inverno
Ma insieme formano la primavera, la stagione migliore di tutte, dove tutto sembra nuovo, dove tutto sboccia e dove tutto rinasce e forse loro erano la primavera, dovevano solo rinascere, solo sbocciare solo rivivere, provare nuove emozioni al mondo sconosciute, dovevano amare come non avevano mai fatto prima, e dovevano essere capaci di farlo.
Ma come sempre la primavera è anche la stagione delle piogge degli acquazzoni cioè dei litigi ma dopo la pioggia c’è l’arcobaleno e dove c’è l’arcobaleno tutto ritorna alla normalità tutto ritorna alla pace, forse è così che deve andare forse è così che si ameranno o forse sparirà, come la primavera perché ormai non esistono più le mezze stagioni, si passa dal gelo dell’inverno al caldo atroce dell’estate, dalle nevicate, dolci e morbide ai temporali, crudeli e feroci. e forse si passa dall’essere come Summer ad essere come Calum il suo salvatore.
 




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