tomxhal (1)
And all I want is the taste
that your lips allow
Ti amo.
Ti amo.
Glielo aveva sussurrato sulla pelle tutta la notte.
Ti amo.
Tra lenzuola umide e odore di rum.
Ti amo.
Si era addormentato alle prime luci dell'alba, in un intreccio di gambe
e braccia, la testa di Hal nascosta contro la sua schiena nuda.
Era sicuro di aver continuato a mormorarlo anche nel sonno.
Ti amo.
Aveva sognato di lui e Macnair, a pesca, poi in una notte senza luna a
guardare le stelle, poi suo padre che gli insegnava a costruire una
bomba. I suoi ricordi felici.
Ti amo.
Si era svegliato di colpo, nel bel mezzo di un ricordo particolarmente
vivido (lui e Macnair stavano correndo per i boschi, la mattina dopo
una trasformazione, completamente disorientati -e nudi-, perché erano
usciti dal territorio da loro prefissato di circa una ventina di
chilometri, e Tom correva ridendo).
Hal era ancora dove lo aveva lasciato, dormiente e beato.
Ti amo.
Poi lo raggiunsero i sensi di colpa. Macnair non avrebbe mai approvato
-era per quello che lo aveva sognato: per ricordarsi le regole di vita
che si era autoimposto.
(Ti amo. Ma stavolta va nascosto, va messo da parte, come un segreto vergognoso)
Tutto quello che faceva, lo faceva come pensava avrebbe voluto suo
padre, se fosse stato ancora vivo. Se i vampiri non lo avessero ucciso.
Se non fossero mai andati nel Galles.
(Ti amo)
Tom si alzò e cercò i propri vestiti rovistando in giro.
I suoi passi erano così rumorosi che risuonarono per tutta la
casa. Durante questa operazione non aveva lanciato nemmeno mezza
occhiata al vampiro nel suo letto -lui prima li uccideva in tanti modi
orrendi e fantasiosi, i vampiri, non se ne innamorava. Tirò su
col naso.
(Ti amo)
(Puoi rendermi felice?)
Si rivestì pigramente e guardò il suo vampiro -'non
fidarti mai di uno di loro, figliolo', ma in questo aveva già
fallito un paio di volte. Hal aprì gli occhi e subito lo
cercò con una mano, facendoglio venire voglia di sorridere e,
santo cielo, baciarlo fino a consumarsi le labbra a vicenda.
Ti amo.
Oh, Dio, ti amo.
"Buongiorno" disse questo, issandosi sui gomiti, lo sguardo annebbiato, non propriamente sveglio.
Tiamotiamotiamotiamotiamotiamotiamotiamotiamotiamotiamotiamotiamotiamotiamotia-
"Giorno, Hal" la sua stessa voce lo riportò sulla Terra, nel
Galles, in camera sua, mezzo nudo, con in testa uno strano mantra che
si ripeteva all'infinito.
Hal gli aveva sorriso, causandogli una piacevole stretta allo stomaco,
e aveva allungato una mano verso di lui, in un chiaro invito a tornare
sotto le coperte.
Tom si mordicchiò il labbro inferiore e cincischiò con
l'orlo della canotta verde, indeciso sul da farsi. Sospirò con
un sorriso, e tornò al suo fianco gattonando sul materasso, con
lo sguardo basso.
Ti amo.
Fu così semplice sentire ogni dubbio scivolare via -per circa
cinque minuti-, quando Hal lo strinse tra le braccia come fosse la cosa
più semplice e ovvia da fare.
Ti amo.
Ti amo.
Ti. Amo.
Il suo vampiro gli lasciò un bacio tra i capelli corti ed ispidi
e sistemò premurosamente le coperte sulle sue spalle.
(Tra quanto mi deluderai, Hal? Oggi, la settimana prossima, tra vent'anni?)
Ti prego.
"Che ne dici di prendere una giornata di permesso?"
Tom non rispose, preferendo nascondere il viso nell'incavo del suo
collo. Ricordò la sera prima, quando era tornato a casa, lo
aveva abbracciato e aveva respirato il suo odore.
Disifettante e pino. Così Hal.
Ora era completamente differente. Sudore, rum e sesso.
Ti amo?
Ti amo, ti amo, ti amo.
"Tom"
Il mio nome è mille volte più bello quando lo dici tu.
Gli sussurrò un 'che c'è' che nella sua testa suonò come un 'ti amo' urlato al mondo.
"Dicevi sul serio?"
Viso alzato di scatto, così vicino al suo. Espressione perplessa -quale pezzo della conversazione aveva perso?
"Eh?"
Sapeva di avere una faccia davvero stupida in quel momento.
Ti amo.
Hal distolse lo sguardo, quasi imbarazzato.
(Hal, non farmi del male)
Non riusciva a dirlo ad alta voce, ma cosa?
(Oh, Hal, per favore)
Il suo coinquilino gli prese il volto tra le mani -sorprendendolo con
una lunga occhiata decisa -niente imbarazzo, niente
dubbi, nessuna speranza, solo decisa, decisa, decisa.
"Stanotte. Hai detto più volte di amarmi"
Dio, Hal, certo che ti amo.
Tiamotiamotiamotiamo.
(Per. Favore.)
Ridacchiò come se proprio non riuscisse a farne a meno e lo
baciò -com'era sua intenzione fare fin dal risveglio. Piano,
brevemente, con timore.
"Come se non ci fosse un domani" aggiunse poi.
(Ti prego)
(Harry Yorke, non spezzarmi il cuore)
(O potrei spezzarti il collo)
Ti amo.
Ti amo.
Di nuovo glielo sussurrò sulla pelle, di nuovo fu incastrato tra
Hal e il materasso, di nuovo fu suo e suo soltanto -come amava gli aggettivi possessivi-, di nuovo ogni dubbio svanì con un puff, magia.
Ti amo.
Lenzuola attorcigliate, respiri spezzati e mai finiti, parole smozzicate, graffi, morsi, carezze, baci.
Ti amo (ma tu non farmi male).
Il titolo è una citazione
di Give me love di Ed Sheeran, (bless you, Eddie), e ho scritto tutto
questo all'incirca quando ho finito la quinta stagione, e semplicemente
avevo carenze d'affetto.
Non mi sembra che ci sia qualcosa
da spiegare, quindi, con la speranza di non essere caduta nell'OOC, vi
saluto con un bel BOOHYA. ^-^
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