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SONIC THE HEDGEHOG:
FULL SPEED AHEAD
#24
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PIECES OF ETERNITY Saga
Scritto e ideato da: Knuckster
“Dall’alto dei cieli oggi
continua a guardarci, splendendo come esempio di amore e sacrificio sul
mondo per cui ha dato la vita nell’ultima ora della distruzione
totale!”
Dagli
scritti dello Storico
EPILOGO
a.k.a.
Vivi o lascia morire
La creatura ruggiva incollerita. Guizzi di luce violetta si stavano raccogliendo nella sua gola.
- Qualche suggerimento, vendicatore? -
replicò Super Sonic, la mente che volava verso i suoi amici.
- Prendi la mia mano e stringila forte! -
- E’ proprio necessario? Se devo andarmene preferirei farlo con più dignità! -
- Io preferirei non farlo affatto! Dammi la
mano, idiota! Uniamo le nostre forze! Chaos Control alla massima
potenza! -
Super Sonic afferrò il palmo aperto di
Super Shadow. Poteva sentire la propria energia scorrere attraverso il
corpo per fondersi con quella del suo compagno. Magorian stringeva tra
i denti un’enorme sfera di luce viola, pronto a soffiarla contro
gli avversari.
- E’ stato un piacere combattere con te, Shadow the hedgehog! - disse Super Sonic.
- Lo stesso vale per me! -
Erano pronti. Tenendosi ben saldi l’uno
all’altro cominciarono a ruotare sul posto, sempre più
veloce, diventando un vortice dorato che produceva un’energia
inimmaginabile.
- Per la nostra specie… per Maria… -
- E per il nostro mondo… -
- CHAOS CONTROL!!! -
La creatura sputò un raggio viola di
energia vibrante… i due ricci divennero un lampo giallo
supersonico… e i due attacchi entrarono in collisione…
producendo un’onda d’urto mastodontica… che si
propagò per tutto l’universo…
Poi ci fu il nulla.
Un attimo prima il suo cuore batteva come un
gigantesco tamburo, pompando litri di sangue nel suo corpo imponente e
invincibile. Un attimo dopo era una flebile vibrazione in un fragile
involucro di carne e ossa. Un attimo prima avrebbe potuto polverizzare
con lo sguardo i due moscerini dorati che continuavano a dargli
fastidio, non più di quanto potesse farlo una mosca. Un attimo
dopo si ritrovava a strisciare tra la polvere e i sassi, ascoltando con
attenzione il suo respiro debole per paura che potesse cessare da un
momento all’altro. Un attimo prima sarebbe stato in grado di
divorare un intero pianeta, di inghiottire le miliardi di piccole
formiche che lo popolavano, di digerire una quantità immensa di
vite solo per il gusto di farlo. Un attimo dopo era l’essere
più debole e insignificante che avesse mai calpestato il suolo
di Mobius… ancora una volta.
Sarebbe morto di lì a poco se non
avesse avuto con sé tre frammenti del suo inesauribile potere,
ormai del tutto spezzato. Erano quelle tre piccolissime rocce a
garantirgli la sopravvivenza, avvolgendolo con la loro energia e
alimentando i suoi organi vitali affinché non si sbriciolassero
come biscotti. Era privo di forze, incapace di sostenere il suo stesso
peso, con la vista semi-oscurata, in una sola parola… patetico.
Il suo magnifico corpo indistruttibile era stato scalzato via
dall’impeto di quell’esplosione cosmica come un ramoscello
e disintegrato con altrettanta rapidità. Non riusciva a
capacitarsi che, dall’alto della sua potenza, fosse stato
abbattuto così in fretta. Non ricordava con precisione che cosa
fosse accaduto, ma probabilmente l’onda d’urto che si era
generata era stata così forte da infliggergli un durissimo
colpo. Era l’unica spiegazione plausibile perché mai e poi
mai avrebbe accettato l’idea di essere stato schiacciato da due
stupidi istrici volanti. Si era svegliato in un deserto arido,
sfiancato e sfigurato, ma ancora vivo. L’alito di vita nel suo
petto si sarebbe potuto spegnere da un momento all’altro, ma lo
sentiva ancora chiaramente. Ce l’aveva fatta ancora una volta e,
esattamente com’era accaduto millenni fa, poteva ancora risorgere
dalle sue ceneri come un’infuocata fenice. Aveva solo bisogno di
qualcosa, qualunque cosa, che gli permettesse di rimanere in salute
quel tanto che bastasse a pianificare il suo ritorno e la sua vendetta.
Proprio quando cominciava a perdere le
speranze, quando cedette alla stanchezza e si accasciò sulla
sabbia rossa del deserto dopo le lunghe ore di marcia, riuscì a
vederla. Era un’enorme costruzione in metallo dalla forma sferica
e cadeva a pezzi esattamente come lui. Sebbene fosse solamente un
rudere abbandonato, per lui era come la manna dal cielo,
un’opportunità di salvezza che non poteva ignorare. Si
trascinò faticosamente verso i resti di quella che doveva essere
stata una base spaziale e cercò riparo dal sole nel suo interno.
Anche se era fredda, buia e pericolante, era il rifugio adatto per un
leone ferito che avesse bisogno di leccare le sue ferite. Anche se non
si sarebbe certo paragonato ad uno di quegli sporchi animali inferiori.
Una bestia si sarebbe solo limitata a nascondersi in quell’antro
oscuro, ma lui sarebbe riuscito a sfruttarlo a suo vantaggio. Di questo
ne era sicuro.
Evitando bidoni di carburante da una parte e
travi pericolanti dall’altra, arrivò alla sala dei
generatori. Come aveva previsto, non era rimasta una sola stilla di
energia che potesse ridare nuova vita ai macchinari presenti in quel
posto. Fortunatamente, però, aveva racchiuso nel pugno il potere
di tutto l’universo, o almeno quello che ne rimaneva.
Scrutò attentamente i tre frammenti di cui disponeva ed
individuò in quello turchese il più carico di energia che
gli era rimasto. Fu sufficiente posizionarlo nella griglia
dell’impianto elettrico per iniettare una sferzata di potenza
nelle vecchie apparecchiature danneggiate. Ci fu un piccolo crack e un
lampo di luce azzurra serpeggiò dai generatori alle pareti, fino
a diffondersi in tutta la struttura fatiscente. I lampioni sul soffitto
si accesero di colpo, costringendolo a strizzare l’occhio sano
per non essere abbagliato. Il ronzio delle macchine attorno a lui
indicava che tutto era di nuovo funzionante, perfettamente o quasi.
Il suo riflesso nella lamiera d’acciaio
di un generatore gli ricambiò lo sguardo. La parte destra del
suo volto era completamente sfigurata, molto simile ad una poltiglia di
carne. L’occhio era ridotto ad una fessura nella quale si
intravedeva solo un po’ di bianco. Metà dei suoi lunghi
capelli argentati era sparita, bruciata dal forte calore generato
nell’esplosione. Il braccio e la gamba destra che spuntavano dai
suoi vestiti strappati erano carbonizzati e in parecchi punti si
intravedeva il bianco delle ossa. Sarebbe sicuramente morto per lo
shock se non avesse avuto l’energia dei frammenti di Gemma a
rinvigorirlo. Tuttavia non si sarebbe abbattuto. Proprio lì, tra
quelle rovine ferrose, aveva quello di cui necessitava per rinforzare
il suo corpo maciullato e pianificare un nuovo ritorno. Niente e
nessuno, neanche la morte, sarebbero riusciti a spezzare la sua
volontà granitica. Il suo volere si sarebbe compiuto, non
importa quante ferite e quanti anni avrebbe richiesto. Magorian, alla
fine, avrebbe portato a termine la sua opera di purificazione.
Tempo dopo si sarebbe sentito di nuovo
l’essere più potente del pianeta, esattamente come era
già successo in passato e come era diritto che fosse. Era
lì, che sovrastava su quegli inutili animali, godendo della sua
superiorità e della loro incredulità nell’averlo di
nuovo davanti agli occhi. Aveva desiderato a lungo che arrivasse quel
momento, l’attimo in cui si sarebbe rivelato a loro e avrebbe
potuto leggere la paura e l’impotenza su quei volti che si
sforzavano di scimmiottare quelli degli esseri umani. Poteva quasi
respirare il loro terrore nell’aria ed era una sensazione che lo
inebriava e lo soddisfaceva come la più meravigliosa delle
droghe. La consapevolezza di essere temuto e rispettato, di avere le
loro stupide vite in pugno e di poterci giocare come desiderava, lo
ripagava di tutte le sofferenze che aveva dovuto patire per rimettere
in sesto il suo corpo. Aveva manovrato tutte le loro azioni da dietro
le quinte perché si arrivasse fino a quel punto, perché
fossero loro a portargli gli strumenti della sua rinascita e
perché fossero sempre loro ad andare incontro, di propria
spontanea volontà, alla fine.
Era stato fin troppo semplice attirarli in
quel luogo sperduto, sfruttando la torre di luce che aveva prodotto, e
condurli sotto il suo sguardo infuocato come falene richiamate dalla
fiamma. Erano tutti lì, esattamente dove li voleva, i
responsabili della sua caduta e i prossimi artefici della sua
rinascita. Scorse lo sguardo di disprezzo su tutti loro, divertito nel
vederli tentare di sfuggire agli effetti paralizzanti di una delle armi
del suo nuovo corpo bionico. Una punta di delusione lo assalì
quando notò che non era presente uno dei due moscerini che gli
ronzavano intorno nello spazio prima della sua sconfitta. Shadow non
era presente, ma si era ripromesso che avrebbe dato la caccia anche a
lui non appena sarebbe tornato al culmine della sua forza. Nessuno
poteva scampare alla furia incontrastata di Magorian.
Un tuono rimbombò in lontananza. Una
coltre di nubi nere era addensata nel cielo notturno. Le prime
avvisaglie di un temporale. Il vento sibilava sinistro. Le dita
meccaniche di Magorian si muovevano piano, producendo un rumore
minaccioso.
- Sorpresi di rivedermi? - domandò con
il consueto tono strascicato - Avete sentito la mia mancanza? -
- Non è possibile! - disse Sonic,
affaticato dallo sforzo che gli costava muovere qualunque muscolo del
suo corpo - Ti avevamo ucciso! -
L’uomo si avvicinò lentamente al
riccio blu, con passo incespicante a causa della diversa natura dei
suoi due piedi. La parte della sua chioma ricostruita che assomigliava
ad un fascio di cavi neri ondeggiava piano come delle code a frusta. Si
chinò per guardare il suo avversario dritto negli occhi e la sua
pupilla bionica roteò di trecentosessanta gradi con un suono
viscido e disgustoso.
- Dimmi sinceramente… ho l’aria di uno che è morto? -
Molto divertito dalla sua risposta, Magorian
rise piano, soddisfatto nel vedere i sudori freddi colare sulla fronte
di Sonic.
- Dovreste aver capito ormai, anche con i
vostri primitivi cervelli, che io sono un essere più grande
anche della morte! -
- Eppure hai bisogno di immobilizzarci per
vincere la partita! - intervenne Drake, in tono velenoso - Parli tanto
della tua superiorità ma non osi affrontarci faccia a faccia! -
- E’ questo il modo di parlare a tuo padre? - fu la risposta indifferente.
- Io ce l’avevo un padre… prima che tu me lo portassi via! -
- Sarai contento allora di ricongiungerti a lui tra poco… insieme a tutti i tuoi amici! -
- E allora facci fuori! - sbottò Knuckles, furente - Non sopporterei oltre le tue fandonie! -
Magorian sorrise nel vedere come quelle
piccole bestie sfogavano la sua frustrazione su di lui con quelle
frecciatine, poiché erano impossibilitati a fare altrimenti.
- Sarebbe molto scortese privarvi di altre
sofferenze! Non sono completamente senza cuore! Anche delle creature
come voi meritano di conoscere le cause della loro morte! E’ un
diritto di chiunque e un mio personale regalo per voi! -
- Non accetto nessun regalo da parte tua! -
sbraitò Eggman, perfettamente immobile nella posizione in cui
era atterrato.
- Lei più di chiunque altro dovrebbe,
dottore! Suppongo di dover ringraziare lei per essere riuscito a
mettere in sesto il mio corpo malandato! Se non fossi arrivato alle
rovine della sua base spaziale probabilmente sarei morto di stenti in
quella landa desolata! Invece ho sfruttato la sua tecnologia per
costruirmi un nuovo invincibile involucro che ospitasse la mia infinita
potenza! -
- Pare che avessi ragione, Seth! - mormorò Getara allo sciacallo accanto a lui.
Quest’ultimo, stranamente, non aveva
tentato neanche una volta di liberarsi da quella morsa paralizzante,
limitandosi a guardare l’odiato Magorian con occhi stralunati e a
sorridere con fare inquietante. Non diede neanche segno di aver sentito
le parole della lucertola. Era molto più concentrato a fissare
il suo aguzzino, come se fosse pronto a balzare addosso alla sua preda.
- Lei è un uomo dotato di un intelletto
fuori dal comune! - continuò Magorian - Non ha niente a che
vedere con questi sudici animali! Pensi a cosa potremmo creare se
unissimo le nostre forze! Pensi a quale futuro grandioso potrà
vedere questo pianeta con noi al suo comando una volta che
l’avrò disinfestato da tutte le bestie che lo popolano! -
- So perfettamente che fine fanno tutti quelli
che si fidano di te! - replicò Eggman - E poi l’Eggman
Empire conosce un unico sovrano… cioè me! -
Magorian strinse piano i denti nel sentire quel rifiuto insolente.
- La superbia conduce
all’autodistruzione, dottore! Non dovrebbe sfidare in questo modo
forze di cui non conosce la portata! Solo io possiedo
l’umiltà e la capacità necessaria a dominare la
misteriosa energia della Gemma! Avrei potuto condividere i miei segreti
con un altro della mia specie, ma non ho considerato che anche in
quelli come noi alberga la stoltezza! -
L’uomo spalancò la mano fatta di
carne e due frammenti luccicanti brillarono sotto lo sguardo di tutti.
- Credete di conoscere le potenzialità
della mia Gemma, ma non avete la minima idea di cosa è capace di
fare! Non potete neanche immaginare cosa possono scatenare le forze che
hanno creato l’universo! E adesso che mi sono procurato un corpo
abbastanza forte da contenerle, potrete osservare con i vostri occhi la
nascita di una nuova era! Non è forse così, agente
cinque? -
Se un istante dopo quelle parole nessuno dei
presenti sapeva con chi Magorian stesse parlando, il mistero fu
chiarito quasi immediatamente in tutta la sua scioccante verità.
Sonic registrò con la coda dell’occhio l’immagine di
chi era bloccato accanto a lui, alzarsi lentamente e avvicinarsi piano
all’uomo malefico. Non riusciva quasi a crederci fino a quando
non la vide accanto al loro nemico, sorridente e soddisfatta come mai
l’aveva vista. Era Zephir, era la riccia azzurra con cui avevano
combattuto quella battaglia epocale, era la stessa persona che aveva
agito alle loro spalle per tutto quel tempo.
- No! Non è vero! - esclamò Sonic, con la gola chiusa in un’orrenda morsa.
- Sei sempre stato molto lento di comprendonio, bambolo blu! - rispose Zephir in tono sprezzante.
- Io lo sapevo! - strillò Amy, fuori di
sé dalla rabbia - Sapevo che in te c’era qualcosa di
strano! -
Il volto della ragazza si rabbuiò
all’improvviso e una collera cieca le si dipinse nelle pupille.
- E’ quello che mi hanno sempre detto
tutti! La povera piccola Zephir non è normale, ha qualcosa che
non va, è diversa da tutti gli altri! Era quello che mi
ripetevano i miei genitori, se così posso ancora chiamare quei
vermi! Invece di aiutarmi, invece di darmi affetto, preferivano tenermi
segregata, farmi sentire diversa da tutti gli altri solo
perché… avevo perso l’uso delle gambe! E dovevo
stare in silenzio a sentirli parlare di Sonic, del grande e impavido
Sonic, di come era veloce, di come era altruista, mentre io per loro
valevo meno di niente solo perché non potevo muovermi! -
I suoi pugni chiusi tremavano per la rabbia
con cui sputava ogni parola, come se stesse espellendo dalle viscere un
veleno doloroso.
- Ho vissuto troppi anni nell’ombra di
Sonic the hedgehog, senza un briciolo di affetto da parte delle persone
che si definivano i miei genitori, senza un solo amico al mondo! Chi
avrebbe potuto fare amicizia con una ragazza menomata come me,
dicevano! Se solo avessi potuto fargli vedere quanto valgo, se solo
fossi stata in grado di schiacciare sotto ai piedi il riccio che tanto
ammiravano! L’incontro con Magorian mi ha cambiato! Mi ha ridato
l’uso delle gambe, mi ha reso forte e veloce, mi ha dato le armi
per liberarmi da quell’oppressione soffocante e per misurarmi con
la mia ossessione: tu Sonic! -
Amy si ricordò all’improvviso di
quello che Zephir le aveva confidato durante una delle loro missioni.
Era scappata di casa perché i suoi genitori preferivano
considerare qualcun altro piuttosto che lei. Le sue abilità
erano un regalo, non qualcosa che possedeva sin dalla nascita. Tutto
combaciava perfettamente.
- Io non c’entro niente con quello che ti è successo! - disse Sonic.
- Tu sei esattamente come i miei genitori
volevano che fossi, esigevano che fossi! Ma adesso posso sbattergli in
faccia quanto io sia migliore di te! E’ stata una grande
soddisfazione sconfiggerti in quella gara di velocità!
Finalmente potevo esorcizzare il demone che mi aveva perseguitato per
tanto tempo! -
- E ti sei ridotta a servire Magorian solo per
dimostrare che sei più veloce di me? - domandò il riccio,
all’apice dell’esasperazione.
- E’ una motivazione sufficiente per
vendicarmi di anni e anni di dolore! Magorian mi ha salvato da una vita
di soprusi e umiliazioni! Con lui ho conosciuto quello di cui sono
capace e presto lo vedranno tutti quanti! -
- Zephir ha portato a termine alla perfezione
la missione che le avevo affidato! - spiegò Magorian - Si
è fatta strada nel tuo gruppo e ha guadagnato la vostra fiducia,
solo perché poteste aiutarla a raccogliere i frammenti della mia
Gemma! Se il pretesto di andare contro il dottore non vi avesse
già spinti a farlo, ci avrebbe pensato lei a trovare la
motivazione più giusta! -
La riccia azzurra ritornò sui suoi
passi e si avvicinò a Sonic, sottraendogli senza che potesse
fermarla i due frammenti che avevano faticosamente raccolto insieme.
- Come hai potuto farci questo dopo tutto
quello che abbiamo passato? - fu l’ultimo tentativo di Sonic.
- E’ stato tutto così facile! -
rispose lei, soddisfatta di sovrastarlo come aveva sempre desiderato.
Con passo volutamente lento, fece dietrofront
e consegnò le due pietre nella mano del suo signore.
- Sei un’idiota, ragazza! - intervenne
Drake - Magorian non sopporta la vista di nessuno che sia come te e me!
Ti ha solo sfruttato per i suoi scopi e non esiterà ad
eliminarti quando non gli servirai più! Hai fatto un patto con
il diavolo in persona! -
- Non è stata l’unica a credere
in me! - replicò l’uomo - Ho un altro asso nella manica
che credo ti piacerà molto! -
Spostò lo sguardo su Levine e i suoi
occhi brillarono all’unisono di una strana luce. Di nuovo libera
di muoversi, la farfalla si mise in piedi e si avvicinò con
passo lento e ondeggiante a Seth, chinandosi di seguito per
appropriarsi dei frammenti di Gemma che custodiva. Come un cane fedele,
con lo sguardo vacuo e l’andatura simile a quella di uno zombie
andò a porgere a sua volta le pietre all’uomo bramoso,
senza aprire bocca.
- Maledetta traditrice! - sibilò Getara, furente.
- Non datele tutte le colpe! - spiegò
Magorian - Non è consapevole delle sue azioni, almeno non del
tutto! Quando la sono andata a cercare per costringerla a lavorare
ancora per me e metterla sotto ipnosi non immaginavo che sarebbe stata
contattata da voi due! Il vostro giochetto “vendichiamoci del
nostro padrone” è stato molto divertente, ma non
abbastanza da impedire a Levine di venire controllata da me! -
- Un trucco psichico di suggestione! -
aggiunse Seth, parlando per la prima volta - Era perfettamente
cosciente di sé, ma il suo subconscio le diceva di recuperare i
frammenti della Gemma in ogni maniera possibile! Ecco perché
nonostante mi odi così tanto ha continuato a seguire la nostra
causa senza fare domande! -
- Se lo sapevi perché non hai fatto
niente? - domandò la lucertola, ma ancora una volta non ottenne
risposta.
Seth continuava a sorridere, apparentemente
molto divertito dalla situazione critica che stavano vivendo.
- Levine è una delle mie creazioni
migliori! - ammise Magorian - Ma il suo orgoglio le avrebbe impedito di
fidarsi ancora di me! L’ipnosi è stata la mia carta
più convincente per indurla a collaborare! -
Dopodiché le posò la mano umana
sulla fronte e, come se fosse stata scottata, cominciò ad urlare
a squarciagola. Tutto il suo corpo era scosso dalle convulsioni e dagli
occhi chiusi per il dolore colavano un paio di lacrime luccicanti. Il
respiro le morì in gola dopo qualche secondo e la farfalla si
accasciò a terra, priva di sensi, sotto lo sguardo atterrito dei
presenti. Zephir corse al suo capezzale, sconvolta da quello a cui
aveva appena assistito.
- Che cosa le hai fatto? - domandò spaventata.
- E’ solo spazzatura! Inutile spazzatura senza nessun significato! Un po’ come te! -
La riccia azzurra ebbe appena il tempo
sufficiente a capire cosa sarebbe successo di lì a poco, con le
parole di Drake che le rimbombavano nella mente, che fu afferrata alla
gola dalla mano bionica del suo padrone. Voleva implorare pietà,
terrorizzata da quello a cui stava andando incontro, ma la stretta era
così forte da soffocarla. Scrutò negli occhi privi di
umanità di quell’uomo e poi vide tutto bianco. Una scarica
elettrica attraversò il suo giovane corpo, così forte da
farle perdere conoscenza. Magorian la gettò a pochi metri di
distanza dove giacque inerme, svenuta nella polvere.
- Stupida! - sussurrò Drake, amareggiato.
Magorian tornò a rivolgersi ai suoi
ostaggi come se niente fosse stato e nessuno l’avesse interrotto.
Si avvicinò a Vector e lo guardò dall’alto in basso
con un sorriso disgustoso.
- E naturalmente ci siete voi! Ero così
bisognoso di ritrovare la mia Gemma che sono arrivato a chiedere a voi
buffoni di cercarla per me! La vostra razza è così
irrimediabilmente stolta che è bastata la promessa di alcuni
anelli luccicanti a convincervi a lavorare per me! -
L’uomo si chinò per prendere
anche i due pezzi di Gemma trovati dai Chaotix e aggiungerli alla sua
collezione.
- Avete fatto un ottimo lavoro! Permettetemi di ricompensarvi come meritate! -
Magorian sferrò un forte calcio sul
muso allungato di Vector che trattenne un gemito di dolore in seguito
al colpo inevitabile. Tossì piano e un rivolo di sangue gli
colò tra i denti appuntiti.
- In quanto a lei, dottore, spero che la
lezione le sia stata sufficiente! Ha provato a dominare l’energia
della mia Gemma ed ha fallito! Potenze come queste non sono dei
giocattoli che possono maneggiare tutti! -
Anche il frammento di Eggman cadde nelle mani
di Magorian, senza che nessuno potesse evitarlo. La morsa paralizzante
non voleva accennare a diminuire neanche un po’. Il loro
estasiato nemico non perse altro tempo e si posizionò in un
punto in cui potesse dominare con lo sguardo tutte le sue inermi
vittime. Spalancò il palmo della mano e i vari pezzi di pietra
fluttuarono nell’aria come per magia fondendosi l’uno
all’altro e dando di nuovo vita alla Gemma dell’Occulto con
un grande bagliore violetto.
- Allacciatevi le cinture! - esclamò
l’uomo con una luce fanatica negli occhi - Ora che posso
contenere tutta l’energia dell’universo nel palmo della mia
mano vi mostrerò il vero significato della parola
“sterminio”! -
La pietra scintillante levitò di fronte
al suo proprietario prima di incastonarsi perfettamente nella
rientranza metallica del suo petto e diffondere nel suo corpo una
scarica di energia che lo fece brillare come un faro. Rizzò la
schiena e spalancò le braccia per accogliere quella sferzata di
potenza, respirando a fondo come per aiutarla a raggiungere ogni
anfratto più nascosto di sé stesso.
- Sono tornato finalmente! -
Gli impotenti ostaggi osservavano la scena con
orrore, spaventati all’idea di dover fare i conti con un essere
così mostruoso e quasi sicuri che quella volta avrebbero davvero
avuto la peggio.
- Complimenti, Magorian! - intervenne Seth,
parlando con una tranquillità fuori dal normale - Il tuo piano
non fa una piega! Hai solo dimenticato un piccolo particolare! -
- E quale sarebbe? -
Lo sciacallo sollevò la schiena
piegata. Ogni suo muscolo vibrava come in preda ad un enorme sforzo. Le
sue pupille di acciaio rilucevano di una luminosità azzurrina.
Di fronte allo sconcerto di tutti, sconfisse la paralisi che lo
bloccava e si sollevò in piedi in tutta la sua imponenza.
- Me! -
Seth spalancò il palmo della mano in
direzione di Magorian e, con uno scatto repentino, l’uomo
piombò in ginocchio come se una mano invisibile gli avesse
piegato la schiena. Emise un debole verso di sorpresa e tentò di
rialzarsi, ma una forza misteriosa persisteva nel tenerlo bloccato in
quel modo.
- Hai sempre sostenuto di essere superiore a
tutti noi, Magorian, ma non hai mai considerato che è proprio la
tua enorme arroganza la tua più grande debolezza! Hai passato
così tanto tempo a fortificare il tuo corpo che hai trascurato
di curare la tua mente… e la nostra connessione! -
- Non c’è alcuna connessione tra
di noi! - replicò lui, sforzandosi ancora di opporre resistenza
al potere psichico dello sciacallo.
- Forse tu lo hai dimenticato, ma io ricordo
bene il legame che hai imposto tra di noi quando mi hai creato! Il
legame per il quale io non ho mai potuto farti del male per non mettere
a repentaglio la mia vita! Il legame che hai usato per tenermi in pugno
come tuo schiavo! Lo hai completamente dimenticato, dandomi
l’occasione di fortificarlo ancora di più! Ora sono io che
ho il potere! Ora sono io il tuo padrone! Ora morirai tu se vengo
ucciso io! -
Seth aprì e chiuse il pugno
un’altra volta e il corpo di Magorian si piegò di lato con
un suo gemito di dolore. Era completamente incapace di controllare i
suoi movimenti e digrignava i denti in preda ad uno sforzo al limite
della sua resistenza. Sonic e tutti gli altri assistevano alla scena
con paura e sconcerto, mentre i loro cuori martellavano in un concerto
di tamburi soffocati.
- Non puoi dire sul serio! - esclamò
Magorian, negando l’evidenza - E’ uno dei tuoi sporchi
trucchi! -
- Lo credi sul serio? E’ proprio il
nostro legame psichico che mi ha fatto sapere che eri ancora vivo!
Sentivo la tua presenza nella mia mente, ma tu non sentivi la mia! Hai
preferito crearti un nuovo corpo e pensare alla forza dei muscoli
piuttosto che a quella del cervello! Sapevo fin dall’inizio
qual’era il tuo piano e ho lasciato che procedesse solo in attesa
che ti mostrassi a tutti! Alle rovine della base di Eggman ho letto
nella mente della riccia e ho scoperto subito che lavorava per te! Ho
letto nella mente di Levine e quando ho visto il vuoto più
totale ho capito che era stata ipnotizzata da te! Ho lasciato che tu
tessessi le tue losche trame per arrivare fino al momento in cui ci
saremmo incontrati e avresti ricomposto la Gemma! -
- E con questo? Non sei comunque in grado di
sconfiggermi! Ho io il potere! Tu sei solo una nullità, come lo
sei sempre stato! Cosa speravi di ottenere? -
- Quello che mi spetta di diritto! -
Seth spalancò gli occhi e si
preparò a fare la sua mossa decisiva. La Gemma nel petto di
Magorian risplendette di un vivido colore viola e, subito dopo,
sparò un fiotto di luce in direzione del volto dello sciacallo.
Il raggio colpì lo zaffiro sulla sua fronte e, in un carnevale
di luci, la sua mente cominciò ad assorbire tutta
l’energia della pietra. Seth e Magorian urlarono di dolore
all’unisono, urla strazianti e incontrollate che aumentarono il
terrore nei cuori di tutti gli spettatori.
Il corpo dello sciacallo sembrò quasi
ribollire da sotto pelle per la quantità di energia che stava
immagazzinando in un turbinio di accecante dolore. Tremava senza
controllo e si contorceva come un serpente, ma rimanendo sempre ben
diritto a sostenere il fascio di luce che colpiva il suo cranio. Nel
contempo, la parte carnosa del corpo di Magorian stava rapidamente
avvizzendo, diventando sempre più magra e pallida. La pelle si
ritrasse all’interno della mano, lasciando ben in vista le ossa e
il suo volto perse a poco a poco i suoi lineamenti, incavandosi sempre
di più nel teschio.
- Sei un folle! - gridò Magorian,
agonizzante - Non puoi contenere tutto quel potere nella tua mente! -
- Lo verificheremo subito! - rispose lui,
stringendo i denti per resistere al torrente di luce che lo stava
travolgendo.
Le sue braccia e il suo torace aumentarono di
volume e il suo pelo lucido e nero assunse una colorazione viola
splendente. Le pupille d’acciaio con cui aveva terrorizzato
decine di suoi avversari sparirono nel bianco degli occhi, dandogli
un’aria spaventosa e surreale. I canini color latte si
allungarono tanto da spuntare dalla bocca come sinistri uncini ricurvi.
Attorno ai suoi polsi si accesero dei bracciali fatti di fiamme
azzurrine che si muovevano rapide insieme al vento.
- Sei un uomo carico d’odio e di
arroganza! Non sei degno di cambiare questo mondo! E’ un compito
che spetta solo a me! -
Con quelle ultime parole, il fiotto di luce si
interruppe, risucchiato di nuovo nella Gemma con una tale violenza da
sbalzare il cadaverico Magorian all’indietro fino a farlo
piombare sul terreno esanime. In quello stesso frangente, Sonic e gli
altri furono liberi dalla morsa paralizzante e caddero di faccia al
suolo, respirando avidi d’aria come se fossero stati rinchiusi in
una cella senza ossigeno.
Seth sovrastava su tutti loro, inebriato dal
suo nuovo potere e ansioso di metterlo in pratica. I suoi piedi si
distaccarono lentamente dal terreno e levitò sempre più
in alto fin dove poteva abbracciare tutti quanti con un solo,
fiammeggiante sguardo. Sonic riscosse immediatamente i suoi sensi e
intimò a tutti gli altri di indietreggiare quanto più
possibile, cercando di proteggerli con le braccia aperte.
- Hai visto, Drake? Sono gli esseri
eccezionali come noi che hanno il diritto di governare questo mondo di
pecore! Sono quelli come me che porteranno Mobius verso il futuro che
tutti stanno aspettando, un mondo splendente e perfetto… dove io
sarò il dio supremo! -
Lo sciacallo sollevò un mano verso il
cielo e dall’addensamento di nubi che lo sovrastava
scaturì un fulmine luminoso che si concentrò nel suo
palmo, accumulando tensione fino a livello stratosferici.
- State attenti! - urlò Sonic allarmato.
- Inchinatevi al vostro dio! - esclamò
Seth, la sua voce che rimbombava nell’aria come un sinistro
ruggito.
Scagliò il proiettile elettrico tra le
sue dita verso il terreno e lì questo esplose con un boato
assordante e un lampo di luce accecante. L’onda d’urto
scaraventò lontano tutto quello che trovò nella sua
strada, con la risata di Seth che faceva da sottofondo a quello
spettacolo agghiacciante.
Quando Sonic riprese i sensi si ritrovò
gettato nella polvere in una posa innaturale. Si massaggiò la
testa dolorante e strizzò gli occhi per mettere a fuoco nel buio
della notte le forme intorno a lui. Geoffrey e Tails erano svenuti a
poca distanza da Knuckles, anche lui appena svegliatosi. Amy e Rouge
erano le più vicine che potesse aiutare a far alzare. Poco
più avanti, Drake e Vector stavano aiutando Espio e Mighty a
riprendere conoscenza, mentre Charmy cercava di sollevare il pesante
braccio di Omega che lo teneva bloccato al terreno. Eggman era
appoggiato al suo Egg Drive ribaltato ed era intento a sistemarsi gli
occhialini scheggiati dal botto. Getara e Levine erano ancora storditi
e confusi a giudicare dal modo in cui si tenevano la testa tra le mani.
Sonic si guardò ancora intorno, ma se sperava di individuare
Zephir avrebbe presto rinunciato. Della riccia azzurra non c’era
più traccia alcuna.
Guardarono tutti verso l’alto ed
individuarono immediatamente la macchia viola luminosa che brillava
come una stella nel cielo notturno. Magorian era steso, privo di forze,
qualche metro più avanti, anche se lo si sarebbe facilmente
potuto confondere con un ammasso di metallo fuso alla sagoma di un
essere umano, rimasto con la quantità appena sufficiente di
carne e pelle a coprire le sue ossa. Sonic si avvicinò a quello
che era ormai la pallida imitazione di un essere umano, guardandolo con
pietà. Aveva ancora un briciolo di energia rimasto per ridere
della grossa.
- Eliminato dalla mia stessa creazione! - balbettava con un filo di voce - Che ironia! -
- State tutti bene? - chiese il riccio blu, serio.
- No che non sto bene! - rispose Knuckles, con
la voce rotta - Ora come fermiamo quell’invasato? -
- Io… non lo so! - ammise Sonic, mai stato più spaventato di così in vita sua.
- Non potete fare niente! - disse Magorian,
tra una risata e l’altra - Ho sempre usato la Gemma per
rinforzare il mio corpo, ma ora che Seth ha assorbito quei poteri nella
sua mente può fare qualunque cosa! Una volta che si sarà
abituato a quella energia potrà polverizzarvi con un solo
sguardo! Siamo tutti morti! -
Quella criptica profezia, pronunciata in una
voce spezzata e sfiancata, ebbe il potere di inquietare ancora di
più gli animi già terrorizzati di Sonic e degli altri.
- Ci dev’essere qualcosa che possiamo fare! - disse Tails.
- Ahem… Come sempre il vostro adorato dottor Eggman ha la soluzione ai vostri problemi! -
Tutti si voltarono a guardarlo con aria
scettica e irritata, ma il dottore sembrava convinto di quello che
stava dicendo.
- Tu sei l’ultima persona a cui ci
rivolgeremmo in un momento del genere! - sbottò Knuckles.
- E’ strano perché tutta questa
situazione ha un che di già visto! E’ un triste ritornello
che quando ci facciamo la guerra spunti sempre qualche altro megalomane
a soffiarmi il posto e siamo costretti a collaborare per rispedirlo da
dove è venuto! Ormai ho perso il conto di quante volte è
successo! Ebbene, se siamo costretti a recitare questa parte
all’infinito allora diamo fuoco alle polveri! -
Una piattaforma esagonale fluttuante
spuntò dall’interno dell’Egg Drive e arrivò
ad accostarsi a Sonic. Sotto una teca di vetro che si aprì
automaticamente brillavano più splendenti che mai i sette Chaos
Emeralds. Il riccio blu li studiò per un poco, tentando di
capire se fossero quelli autentici, e una piccola bolla di speranza si
gonfiò nel suo petto.
- Hai avuto gli smeraldi per tutto questo tempo? - domandò Rouge sbalordita.
- Perché non li hai usati contro di noi allora? - incalzò Knuckles.
- Cosa volete farci? Il dottor Eggman è
buono come un pezzo di pane in fin dei conti! Dovreste essermi grati!
Sto offrendo a tutti una possibilità di salvezza e per di
più gratis! -
- Ha ragione! - ammise Sonic - E’ l’unica speranza che abbiamo a questo punto! -
- Sonic! No! - intervenne Amy, ponendosi risoluta di fronte a lui.
- Ti prego, Amy! Non rendere tutto più
difficile! Non c’è altra soluzione e tu lo sai bene! -
- Hai visto di che cosa è capace Seth! Non puoi sconfiggerlo da solo! -
- Ci hai già provato a fermarmi in passato e non ci sei riuscita! -
- Tant’è vero che ho rischiato di perderti! -
Una lacrima colò sul suo viso. Sonic la asciugò con la punta del pollice.
- Andrà tutto bene! - la
rassicurò sorridendo - Sono sempre tornato da te dopo la
battaglia! Lo farò anche questa volta! -
- No… io… ho paura! Non sentirti
in dovere di farlo solo per quello che è accaduto a Cream e a
Tikal! -
- E invece è un mio dovere! -
Era risoluto e deciso in quello che stava
dicendo. Li guardò tutti, uno ad uno, fissando nella sua memoria
i loro volti come se temesse di non rivederli mai più. Era per
loro che stava per andare a combattere. Per loro e per nessun altro.
- E’ come ha detto Geoffrey! E’
mio dovere usare le mie abilità per proteggere le persone che mi
sono care! Devo farlo! Sono l’unico che può! -
- Ce la farai anche questa volta! - disse Tails, sforzandosi di sembrare convinto.
- Tutte le nostre speranze sono riposte in te!
- gli fece eco Drake - Fai vedere a quello psicopatico di cosa sei
capace! -
- Morirai! - continuava a ripetere Magorian - Morirete tutti! -
- Questo è tutto da vedere! -
Sonic posò la mano sulla piattaforma e
immediatamente sentì il familiare potere degli smeraldi che
fluiva in lui. Assorbì le sette pietre nel suo corpo e la sua
pelle cominciò a colorarsi di uno sfavillante color oro. Era di
nuovo il suo momento. Super Sonic era rinato.
- E’ ora di portare fuori la spazzatura!
- esclamò prima di partire a razzo verso il cielo e di andare
incontro alla battaglia della sua vita.
Era una sensazione sconvolgente sentire
l’elettricità e l’energia di un migliaio di stelle
fluire nelle proprie vene con la stessa intensità di
un’esplosione atomica. Dall’alto della sua magnificenza,
sentiva che avrebbe potuto frantumare un’intera montagna con la
pressione di un dito e con la stessa facilità di che se avesse
strappato un foglio di carta. Tutti i suoi sensi erano acuiti e vigili,
la sua mente era ricettiva e fulminea e il suo corpo non aveva mai
ribollito di potenza in quel modo. L’immensità
dell’universo vorticava nel suo essere, anzi, era lui stesso
l’universo, un ente sterminato e assoluto che nessuno avrebbe
potuto comprendere né tanto meno scalfire. Tutto quello che
esisteva nella realtà era in lui e lui era tutto, l’inizio
e la fine di ogni cosa di cui si potesse avere coscienza. La parola dio
non lo rispecchiava affatto, era più di qualunque entità
la mente potesse mai concepire. Ogni cosa al di sotto della sua
grandezza era squallida e insignificante al suo confronto e proprio
questo aveva il diritto di giocarci e di farci quello che ne voleva. Il
suo giudizio era unico ed indiscutibile, l’intero pianeta era suo
e poteva decidere se farlo fiorire o se farlo esplodere in un miliardo
di rocce fumanti, la cosa non faceva differenza. Era lui e solo lui
l’artefice e il proprietario di ogni forma di vita che strisciava
sotto ai suoi piedi e chiunque avesse osato opporsi alla sua legge
sarebbe stato incenerito. Si trattava di potere e di dominio assoluto.
Si trattava di Seth, il padrone incontrastato di ogni dimensione.
Era una grande fonte di divertimento imprimere
la propria volontà sulle nubi nere che popolavano il cielo
notturno, costringerle a vorticare intorno a lui come dei freddi
scialli e costringerle ad assumere la forma che più gli piaceva.
Ogni molecola, ogni particella che lo circondava erano sue schiave,
pronte ad obbedire ai suoi ordini mentali.
- Ehi, sacco di pulci! - esclamò una
voce altisonante alle sue spalle - C’è una consegna
espresso supersonica per te! -
Seth riuscì a voltarsi nello stesso
istante in cui scorse un lampo dorato e avvertì il dolore di un
potentissimo pugno alla mascella esplodergli sul volto. La cosa non
suscitò in lui alcun fastidio, anche se il collo gli si era
spezzato per l’impeto del colpo. Le sue ossa e la sua carne erano
solo uno strumento al servizio del suo potere. Non c’era niente
che potesse danneggiarlo in alcun modo. Con una rapida mossa, lo
sciacallo ruotò il collo di trecentosessanta gradi fino a
riportarlo nella posizione originale con uno schiocco disgustoso. Il
volto luminoso di Sonic si dipinse di sbalordimento.
- Sei sempre stato bravo a farmi ridere! -
disse lui con una voce inquietante e metallica - Adesso però
è il mio turno! -
Fulmineo più di un falco, unì le
due mani come se volesse applaudire e quando le riaprì a
ventaglio generò un’onda d’urto mastodontica che
colse Super Sonic alla sprovvista e lo trascinò lontano,
sballottato come una bambola di pezza. Non fece neanche in tempo a
riacquistare l’equilibrio in aria che il proiettile viola che era
Seth lo colpì forte allo stomaco con il gomito spianato,
mozzandogli il fiato.
- Credi davvero di essere un avversario alla
mia altezza? Non sei altro che un piccolo insetto per me! -
- Oltre a blaterare sai anche combattere? - fu la rapida risposta.
Seth colse al volo la sfida e sollevò
la mano in alto per raccogliere l’energia dei fulmini che
invocava tra le nubi temporalesche. Quando ebbe raccolto
elettricità a sufficienza, la scagliò come un cannone
verso il suo avversario anche se non poteva competere con la sua
rapidità centuplicata grazie ai Chaos Emeralds. Super Sonic
schivò ogni fulmine che gli venne diretto contro, guadagnando
terreno e avvicinandosi al nemico in azione rotante supersonica.
Proprio quando stava per abbattersi sullo stomaco di Seth,
quest’ultimo esercitò il suo potere mentale e lo
scalzò dalla sua strada come avrebbe fatto con un calcio.
Approfittando del vantaggio, si fiondò contro il riccio e
scaricò sul suo viso una serie di pugni poderosi che fecero
crollare ogni sua resistenza.
- Hai firmato la tua condanna a morte nel volermi sfidare! -
Il tempo in cui Seth esitò nel colpire
per pronunciare queste parole fu prezioso per Sonic. Approfittò
dell’intervallo tra un pugno e l’altro e allontanò
il suo persecutore sferrandogli un calcio in pieno muso e dandosi lo
slancio per allontanarsi.
- Cosa vuoi farci! - replicò Sonic,
tentando di mostrarsi sicuro di sé - Ho sempre amato il brivido
di prendere a calci ogni centimetro del tuo sedere! -
- Le tue stupide battute non servono a
nascondere la paura che stai provando! Lo sai perfettamente! Lo sento
dai battiti del tuo cuore! Non uscirai vivo da questa battaglia! -
Seth fece un gesto come per afferrare qualcosa
nell’aria e, in quello stesso istante, si generò un
mulinello di vento attorno a Sonic che lo intrappolò come la
stretta di un polipo. Le folate di aria erano così forti e
così rapide che sballottarono il suo corpo in tondo senza che
potesse opporsi alla loro forza. Immobilizzato in quel modo, non
riuscì a parare il doppio pugno di Seth. Lo ricevette in pieno
sulla schiena e fu proiettato dolorosamente verso terra, dove si
schiantò sulla roccia dura come un meteorite.
Sapeva di essere esposto ad un attacco veloce,
quindi cominciò a ruotare sempre più veloce e poi
schizzò verso l’alto, proprio nel momento in cui Seth
stava piombando su di lui. Lo colpì sul mento e lo scalzò
dalla sua traiettoria, riprendendo il volo e guadagnando tempo e spazio
per un nuovo attacco.
- Sei nel mio regno! - ruggì Seth -
Tutto intorno a te mi obbedisce! Non puoi sfuggire alla furia del tuo
nuovo dio! -
Lo sciacallo poggiò il palmo aperto sul
suolo e la terra cominciò a tremare sotto ai suoi piedi. La
pietra levigata di quel paesaggio montuoso si spaccò con crepe
sinuose e i blocchi di roccia levitarono attorno a lui come satelliti.
Ad un suo ordine mentale, centinaia di proiettili pietrosi piovvero con
la velocità di bolidi addosso a Super Sonic. Il riccio dorato,
grazie ai riflessi pronti, riuscì ad evitare la maggior parte
delle mine vaganti, distruggendone alcune con i pugni. Quello che non
aveva previsto era che Seth si sarebbe tuffato nella pioggia polverosa
per attaccarlo con un altro pugno spaccaossa. Ancora una volta, Sonic
fu scaraventato in alto, completamente in balia dell’avversario.
- Tu il mio dio? Ho molto più rispetto e venerazione per una formica! -
- Ti pentirai di questa risposta una volta che ti avrò spedito metri sottoterra! -
Seth richiamò a sé ancora una
volta i fulmini nell’atmosfera, ma invece di concentrarli
direttamente nel suo pugno li dirottò verso Sonic. Il riccio non
aveva pronta nessuna contromisura e quindi finì elettrizzato
dalle scariche, urlando per il dolore e la sorpresa.
- Il potere dell’universo è nelle mie mani! Tu sei solo polvere sotto ai miei piedi! -
Deciso a non avere pietà, lo sciacallo
convogliò le fiamme dei suoi bracciali in una sfera
fiammeggiante tra le sue mani. Non appena Sonic si fu ripreso dalla
scossa ricevuta, lo bersagliò immediatamente con un getto di
fuoco ad alta temperatura che lo investì senza
possibilità di scampo. Il riccio si allontanò dalla sua
traiettoria per riprendere fiato, malconcio e dolorante.
- Hai ancora il coraggio di opporti a me? O
stai studiando il modo meno doloroso di morire? - domandò Seth.
- Studia questo, cialtrone! -
L’unica soluzione vincente era sfruttare
il suo più grande punto di forza, cioè la
velocità. Scattò come un lampo verso l’avversario e
lo bersagliò di colpi, rimbalzando su di lui come in un flipper
e con la velocità di un battito di ciglio. Il bersagliamento
rapido sembrò metterlo in difficoltà e Sonic
cominciò a sperare di avere una possibilità dopotutto.
Purtroppo per lui, fu sufficiente un attimo di
esitazione perché Seth prendesse il controllo del suo corpo con
il suo potere psichico. Sonic si paralizzò a mezz’aria,
con le braccia e le gambe spalancate, completamente in balia di quel
demonio.
- Ho sempre desiderato un pupazzetto a cui far
saltare la testa! - affermò, con una luce folle negli occhi.
Sonic urlò di dolore quando si
sentì tirare con forza braccia e gambe, come se una forza
invisibile stesse cercando di strappargliele. Era un dolore accecante
che non aveva mai provato prima di quel momento. Tutto nella sua mente
fu spazzato via in un istante, lasciando solo la consapevolezza di quel
bruciore insostenibile. Sapeva che era arrivata la sua ora, inerme
com’era nella morsa del nemico, ma Seth aveva altri progetti per
lui. Non desiderava far finire il suo divertimento, perciò
interruppe l’esercizio del suo potere mentale e gettò via
un debole Sonic, rimasto con la forza appena sufficiente a mantenersi
sospeso in aria.
- E questo è solo l’inizio! -
Le teste di tutti quelli che erano rimasti a
terra erano sollevate verso il cielo buio, dove un bagliore dorato e
uno viola si davano battaglia senza sosta. Le mani di Amy erano giunte
in una silenziosa e ansiosa preghiera, con ogni fibra del suo corpo
tesa e speranzosa che tutto si risolvesse per il meglio. Geoffrey le
posava una mano sulla spalla per rincuorarla, badando bene che non si
trattasse di quella fredda di metallo. Altri, come Drake e Knuckles,
osservavano lo scontro da lontano, con i pugni chiusi e frustrati dal
non poter essere lì a combattere al fianco di Sonic. Rouge e
Tails, invece, erano cupi e silenziosi, decisi a non staccare gli occhi
neanche per un momento dal cielo. Eggman era quello che osservava la
battaglia con più attenzione, munito di binocolo, e che ogni
tanto informava i presenti di come stava procedendo nei dettagli.
- Le cose si mettono male! - commentò
ad un certo punto - Il riccio sembra molto affaticato! Seth non gli sta
dando tregua! -
- Non ha scampo! - intervenne Magorian
debolmente, ancora accasciato al suolo immobile - E’ solo una
questione di tempo prima che Seth impari a sfruttare completamente i
poteri cosmici che mi ha sottratto! Dopo potrà disintegrarci
tutti con un solo pensiero! -
- Mi rifiuto di credere che non possiamo fare
niente! - sbottò Knuckles, irritato - Non può essere
davvero invincibile! Tutti hanno una qualche debolezza! -
- Su questo non c’è dubbio! -
confermò Geoffrey con una calma invidiabile, prima di rivolgersi
con uno strano sorriso a Magorian - E scommetto che tu puoi darci
qualche utile informazione! -
Drake colse subito l’occasione e si
avvicinò a passo lento all’uomo esanime, puntandogli
minacciosamente contro un dito con la punta infuocata.
- Parla! -
- Che cosa vuoi farmi, Drake? Minacciarmi di
morte? Sono già condannato! Non c’è nessuna
minaccia che puoi usare contro un uomo finito! -
Magorian rise piano nel vedere la
rassegnazione negli occhi del lupo e decise di prendersi tutto il tempo
necessario a godere di quell’attimo di superiorità nei
confronti di tutti loro. Era l’ultima occasione nella sua vita in
cui poteva sentirsi più in alto di un altro essere vivente e,
dato che la sua vita era stata incentrata sul dominio sul prossimo, era
una grande ultima soddisfazione.
- Non fare quella faccia! Vi dirò
comunque quello che so! Niente mi renderebbe più felice che
vedere Seth distrutto dalla sua stessa avidità prima di esalare
l’ultimo respiro! -
Le speranze si riaccesero in buona parte di
loro e distolsero per un attimo l’attenzione dal combattimento
per ascoltare quello che forse era l’unico modo per risolvere la
situazione critica.
- Adesso il corpo di Seth è saturo
delle energie cosmiche della mia Gemma, ma anche se la sua mente
è molto potente non sarebbe in grado di contenere ogni scintilla
di quelle forze! L’unico modo che abbiamo per distruggerlo
è scaricare su di lui le ultime energie rimaste nella pietra e
sovraccaricare il suo organismo! In questo modo il suo corpo immondo
imploderà e non potrà fare nulla per evitarlo! -
- Allora abbiamo una possibilità! - esclamò Amy, parzialmente sollevata.
- Oh, certo, ma non crediate che sia
così semplice! Avete bisogno di qualcuno che riesca a
concentrare l’energia rimasta nella Gemma, che arrivi
lassù e che colpisca Seth con un solo attacco! Anche se tra di
voi ci fosse qualcuno in grado di gestire questa energia, verrebbe
disintegrato dal colpo insieme alla Gemma! Se qualcuno vuole porre fine
alla sua esistenza può farsi avanti in questo momento! -
L’inevitabilità di
quell’affermazione li fece sprofondare di nuovo tutti nella
depressione più cupa. Non c’era nessuno tra di loro che
avesse mai gestito un potere così grande. E per di più la
cosa più sconfortante era che c’era bisogno di un
sacrificio estremo per salvare la vita di tutti su quel pianeta. Chi
avrebbe avuto il coraggio di fare una cosa simile?
- Vorrà dire che troveremo un’altra soluzione! - disse Rouge.
- Buona fortuna! - replicò Magorian - Ne avrete davvero bisogno! -
- Lo farò io! -
La voce che aveva parlato era intervenuta
così all’improvviso da aver spaventato alcuni di loro.
Furono sorpresi, quando si voltarono per capire di chi si trattava, di
trovarsi di fronte allo sguardo risoluto di Shadow the hedgehog. Le
domande che si accavallarono nella mente di tutti i presenti erano
così tante da accatastarsi l’una sull’altra e da
impedire loro di formularne anche solo una. Shadow approfittò di
quel silenzio atterrito per arrivare accanto a Magorian e strappargli
dal petto la misteriosa gemma viola.
- Non mi sarei mai aspettato di vederti qui! -
disse Magorian, l’unico tra di loro che non aveva paura a
realizzare quello per cui il riccio nero si era proposto - Ti senti in
vena di morire questa sera? -
- Se è per una giusta causa… -
- Sei totalmente impazzito? - sbraitò
Rouge, fuori di sé dalla paura - Hai sentito quello che ha
detto? Ti sbriciolerai nell’aria! -
- Almeno la mia vita sarà servita a qualcosa! - fu la seria risposta.
- Shadow, io… -
- Ormai ho deciso! Non provate a fermarmi, altrimenti potrei farvi molto molto male! -
Il riccio nero era circondato da facce
spaventate e da occhi luccicanti. Era calmo e stranamente tranquillo
all’idea di fare quello che stava per fare. Nessuno aveva il
coraggio di obiettare, perché sapevano che era l’unica
speranza di salvezza per tutti loro e sebbene non desideravano la sua
morte, inconsciamente si rendevano conto che non c’era
nessun’altra soluzione.
- Non voglio che mi diciate niente! E’
stata una mia scelta e sono pronto ad affrontarne le
conseguenze… fino in fondo! -
Quindi il riccio nero si avvicinò ad Eggman e lo fissò con occhi determinati.
- Ho bisogno che il suo Egg Drive mi porti
quanto più in alto possibile, in modo da avere un bersaglio
facile! -
Eggman annuì piano con la testa.
Persino lui era dispiaciuto e spaventato all’idea di quello che
stava per accadere. Lo si capiva dall’impercettibile tremore dei
suoi baffi e dal modo silenzioso e accondiscendente con cui si
rivolgeva a Shadow. Mentre il dottore impostava la rotta sulla sua
navicella, il riccio nero ci saltò a bordo, attendendo con
pazienza la fine delle operazioni e osservando nel contempo la Gemma
che brillava nel palmo della sua mano.
- Non farlo! - esclamò Rouge con le lacrime agli occhi, in un ultimo debole tentativo.
Shadow ricambiò il suo sguardo e il suo volto si illuminò di uno dei suoi rari sorrisi.
- Sentirete ancora parlare di me! -
Ci fu un ronzio e un sibilo, quindi
l’Egg Drive cominciò a fluttuare verso l’alto in un
volo verticale sempre più rapido. Shadow diede un ultimo sguardo
alle anime per cui stava concedendo la sua come per fissare
quell’immagine nella sua memoria, quindi alzò lo sguardo e
si preparò ad andare incontro al suo destino. Le luci e i
bagliori che emanavano Sonic e Seth si facevano sempre più
vicini e distinti, ben visibili nel cielo buio e nebuloso. Dopo pochi
secondi sarebbe arrivato ad un altezza ideale per sferrare il suo
attacco senza essere individuato.
Strinse le dita attorno alla piccola pietra
che impugnava, sentendo la sinistra energia che emanava. Poteva
farcela. Poteva riuscire a sfruttarla per un ultimo disperato attacco,
esattamente come aveva sempre fatto con i Chaos Emeralds. Prese un
profondo respiro e cercò di concentrare il potere che sentiva
nella mano per incanalarlo nel suo corpo. I risultati non tardarono ad
arrivare quando fu circondato da un alone violetto e fu attraversato da
un dolore bruciante. La pelle del suo braccio e del suo viso si
seccò immediatamente, diventando come cartapesta fragile. Si
sentiva come invaso da un veleno incandescente che sapeva lo avrebbe
divorato di lì a poco. Gestire quel potere così
distruttivo era uno sforzo colossale per i suoi muscoli e per la sua
resistenza, ma poteva farcela anche se il tempo stringeva. Aveva la
sgradevole sensazione che le sue ossa si sarebbero polverizzate nel
giro di un istante e che il suo stomaco si stesse liquefacendo,
arrivato al punto di ebollizione. Non poteva più indugiare.
Seth si stava congratulando con sé
stesso per l’ultimo colpo inflitto a Sonic. Era il momento giusto
per colpire. Puntò verso di lui e si lanciò in un attacco
kamikaze contro lo sciacallo, sparato come una palla di cannone dal
supporto volante che lo aveva sollevato.
- Per te, Maria! - ebbe modo di mormorare prima dell’inevitabile impatto.
Il colpo di energia che incassò
l’ignaro Seth fu così devastante da brillare nel cielo con
l’intensità di una stella. Shadow the hedgehog si
frantumò in minuscole particelle che sparirono nell’aria
senza lasciare traccia. La sua morte arrivò rapida e inesorabile.
Lo sciacallo urlò per il dolore mentre
un guizzo di elettricità si annodava attorno al suo corpo come
un sinistro serpente. I suoi muscoli si gonfiarono come dei palloncini
e le sue urla strazianti penetrarono nel cuore di tutti quelli che le
ascoltavano. Dalla sua bocca spalancata e dai suoi occhi bianchi
sgorgarono dei fiotti di luce intensa. Degli squarci si aprirono nella
sua pelle e delle scariche elettriche ne strisciarono fuori in una
tremenda pioggia luminosa.
Anche Magorian stava urlando per il dolore,
contorcendosi spaventosamente per quanto il suo corpo malandato glielo
consentisse. Dalla sua fronte scaturiva un bagliore azzurro che
sembrava gli stesse provocando un bruciore inarrestabile. Seth, lo
sciacallo invincibile, cominciò a sgretolarsi in minuscoli
granelli, prima dai piedi, poi dalle gambe fino ad arrivare al torace,
continuando ad urlare senza controllo. Allo stesso modo, la parte di
Magorian rimasta umana e non robotica si polverizzò piano,
facendolo scomparire nel giro di pochi secondi alla vista di tutti. Nel
cielo, il volto tenebroso di Seth si era frantumato, lasciando intatto
solo lo zaffiro sulla sua fronte che emanò un’esplosione
di luce gigantesca, così forte da scaraventare Sonic verso terra
e farlo piovere in mezzo ai suoi compagni. Il riccio, debole e
stordito, riassunse la colorazione blu, mentre i sette Chaos Emeralds
sparivano alla vista, portati lontano dal Chaos Control. Lo zaffiro
lucente cadde nella polvere e lì giacque mentre la luce che
proiettava moriva lentamente.
Poi fu il silenzio.
- Sei una debole e incolore caricatura! Un
burattino senza spina dorsale! Se ti sei ridotto a lavorare per uno
come Eggman, non puoi essere che questo! Se ti sei ridotto a fare il
suo gioco, non sei meglio di qualunque suo robot senz’anima! Sei
solo un guscio vuoto… il mondo non piangerà per te se ti
uccido qui e adesso! -
- Fallo! - esclamò il riccio - Ti prego… uccidimi! -
Shadow annuì, privo di ogni pietà nel suo volto.
Si avvicinò a lenti passi.
Di lì a poco sarebbe finito tutto quanto. Sarebbe rimasto solo il rimpianto.
- Aveva ragione Maria! - mormorò aspettando il colpo fatale.
Shadow si fermò, colpito da quella parole pronunciate in un soffio.
- Cosa hai detto? -
- Maria… aveva ragione… su di me! -
- Cosa ne puoi sapere tu di Maria? -
Il riccio lo guardò con i soliti occhi
affranti. Era inutile resistere. Non aveva più niente da
perdere. Gli raccontò tutti i particolari del sogno che lo aveva
tormentato per diverse notti e di cui non era mai riuscito a
comprendere appieno il significato.
- E’ quello che diceva… che sono
solo polvere… e mi implorava di non fare quello… quello
che volevo fare con la Gemma… riportarla indietro! -
- Avresti permesso ad Eggman di creare un
mostro con le sembianze di Maria? - ruggì Shadow, inviperito.
- Io… volevo solo che fosse con
me… ma non ne avevo il diritto… non potevo permettere una
cosa del genere… dovevo lasciarla… nella polvere! Mi
merito tutto quello che hai detto… e ora uccidimi… per
favore! -
Shadow sollevò il pugno chiuso, carico
di rabbia, ma poi si bloccò a mezz’aria. Tutto il furore
cieco che lo aveva animato sparì di colpo come se spazzato da
una folata di vento. Porse la mano al suo sosia, ma questa volta il
palmo era aperto, era un invito a rialzarsi, un tacito armistizio di
pace.
- Perché non mi finisci? -
- Non è quello che ho promesso a Maria
di fare! Ho promesso che avrei protetto gli esseri viventi! -
- Ma io sono solo un guscio vuoto… l’hai detto tu stesso! Io… non sono nessuno! -
- Tu ti lamenti di non essere nessuno, di come
sei venuto al mondo! Ma tutto quello che importa è che tu sei
vivo! Oltre ad avere un respiro e un battito nel petto, hai anche
un’anima! Altrimenti Maria non ti sarebbe apparsa in sogno, non
ti avrebbe dato la sua mano come sto facendo io ora! -
- Ma stavo per… stavo per farle del male! -
- Lei mi ha insegnato che non importa chi
siamo e da dove veniamo, ma ciò che davvero conta è cosa
vogliamo fare del tempo che ci viene concesso! Quali sono le nostre
scelte nella vita! Io ho fatto più volte la scelta sbagliata, ma
mi è stata offerta la possibilità di rimediare ai miei
errori! Adesso io la sto offrendo a te! Non sei un robot
senz’anima! Sei un essere vivente anche tu e come tale hai il
diritto di decidere cosa fare con il resto dei tuoi giorni! -
Quelle parole arrivarono in soccorso di quel
clone come le ali di un angelo e risuonavano alle sue orecchie come il
canto melodioso dell’arpa. Prese la mano di Shadow e si
rialzò, guardando negli occhi così identici ai suoi e
annuendo piano con la testa.
La notte successiva sarebbero stati attirati
in una landa rocciosa da una torre di luce nel cielo, avrebbero
assistito alla nascita di un potente demonio in Seth e all’eroico
tentativo di Sonic di fermarlo, nascosti nell’ombra ad osservare
quieti. C’era una sola possibilità di salvezza per tutti
loro ed era il sacrificio di una sola anima per il benessere di tutte
le altre. Il clone sapeva che toccava a lui salvare le sorti della vita
su quel pianeta. Il suo corpo si stava dissolvendo lentamente e la sua
ultima azione nella vita, una vita che pensava non avrebbe mai avuto
alcun senso, sarebbe stata quella di dare in dono al pianeta la sua
morte.
- Sei sicuro di quello che stai facendo? - gli
chiese Shadow, prima che il suo sosia uscisse allo scoperto.
- Maria ha cercato di dirmi quale fosse la mia
vera natura in tutte quelle notti in cui l’ho incontrata! Mi ha
detto che pur essendo polvere sarei stato destinato a diventare
qualcosa di più grande e che alla fine avrei fatto la scelta
giusta! Credo che stesse parlando di questo! Sono io che devo farmi
avanti! -
- Non ti spaventa l’idea di morire? -
- Non mi resta ormai molto tempo! Tutto quello
che posso fare ora è dare la mia vita per gli altri, almeno
così avrò dato un senso alla mia creazione…
esattamente come hai fatto tu! Ti voglio solo chiedere un ultimo
favore! -
Shadow annuì.
- Non voglio essere ricordato con il tuo nome!
Io non sono come te! Voglio essere ricordato come Dust, polvere, la
stessa polvere di cui mi ha parlato Maria! Non so se è stata
davvero lei a parlarmi, ma non mi interessa! Sono sicuro che lei
è qui con noi adesso e farò quello che devo fare per
onorare anche la sua memoria! -
- Buona fortuna… Dust! -
Un tuono lontano sancì la fine di una
delle più grandi battaglie mai combattute sulla faccia di
Mobius. Una fine pioggerella cominciò a cedere lentamente in
quella notte che mai più avremmo dimenticato, lavando via la
nostra angoscia e portandosi via il nostro dolore.
Shadow uscì allo scoperto, sotto lo
sguardo allibito di tutti i presenti, senza eccezione. Raccolse lo
zaffiro che era appartenuto a Seth e lo rimirò con occhi
malinconici. Prima di ricevere domande, decise di spiegare brevemente
la situazione, una ed una sola volta.
- Era un mio clone! E’ stato creato per
essere schiavo ed ha finito col diventare il nostro salvatore! Stava
morendo e ha deciso di utilizzare le sue ultime ore per regalarci la
salvezza! La vita appartiene solo a noi, nessuno ce la può
togliere… e lui ha deciso di utilizzare la sua per il bene di
tutti quanti! Si chiamava Dust! -
Non c’era bisogno di fare ulteriori
domande. Fissarono tutti il cielo in quella notte, tentando di
intravedere le stelle dietro al manto di nubi grigi, sentendo il fresco
della pioggia sui loro volti e osservando un minuto di silenzio alla
memoria del riccio che quel giorno si era sacrificato per un intero
pianeta che pulsava di vita.
“Così in quella notte
lontana terminò il racconto che ho voluto narrarvi. Getara,
Levine e Zephir erano scappati durante l’ascesa di Seth e li
avremmo incontrati ancora in futuro. Ci volle un po’ di tempo
perché Sonic si riprendesse dalle ferite riportate durante
l’ultimo scontro, ma la presenza di Amy e la collaborazione di
Geoffrey e Knuckles lo aiutarono durante la convalescenza. Il suo umore
migliorò decisamente quando seppe che Cream stava bene e che
né lei né sua madre gli davano la colpa di quanto era
successo. Drake, Rouge ed Omega continuarono per la loro strada,
così come fece anche Shadow, memore di una grande lezione che il
suo sosia gli aveva insegnato. Il dottor Eggman invece sarebbe tornato
ad ordire nuovi sinistri piani, ma scommetto che quella notte anche in
lui qualcosa era cambiato.
Lo scopo di questi scritti è
stato uno solo: onorare la memoria di Dust, un soldato caduto in
battaglia a cui dobbiamo la nostra salvezza. Sonic e Shadow hanno
costruito un piccolo santuario in suo onore, perché la sua anima
possa trovare la strada verso la pace. Lo visito ogni tanto,
rendendogli omaggio per il coraggio dimostrato nel momento del bisogno
e ringraziandolo per l’importante lezione che ha dato a tutti
noi. La vita è un dono prezioso che va difeso…"
Sotto il manto stellato della notte, il Master
Emerald avrebbe illuminato il suo altare di una calda luce intensa. Il
puro Chaos sarebbe scivolato lungo tutta la superficie rocciosa del
gioiello, depositando con delicatezza sul freddo pavimento di
pietra… un uovo di echidna!
“… cosicché anche nel buio e nelle avversità, la vita possa sempre fiorire ancora una volta!”
Dagli scritti dello Storico
Miles Prower
FINE
Note dell'autore:
E così termina un lavoro che porto avanti da più di sei anni ormai.
Ci tengo, innanzitutto, a ringraziare tutte le persone che qui su EFP
mi hanno sostenuto con le loro puntuali recensioni e i loro
preziosissimi commenti, senza i quali non sarei stato spronato a
procedere con questo appassionato, anche se mastodontico, lavoro.
Porgo, inoltre, le mie scuse se solo adesso, ad Aprile 2014, riesco a
terminare la pubblicazione di questo racconto. In realtà, Pieces of Eternity era
concluso già nel 2012, ma alcuni avvenimenti problematici della
mia vita personale mi avevano dissuaso dal continuare con la
pubblicazione e, per questo, mi scuso con tutti coloro che mi seguivano
e che, magari, sono rimasti delusi nel vedere per due anni una
pubblicazione incompleta.
Tuttavia, la mia determinazione e la mia passione per il mondo di Sonic
sono tornate e sono ancora più forti di prima. Attualmente sono
tra gli amministratori di quello che forse è l'unico sito
internet italiano veramente attivo dedicato a Sonic the Hedgehog, Sonic
Legacy, che vi invito a visitare se siete davvero appassionati come me.
Originariamente, Sonic the Hedgehog: Full Speed Ahead doveva
essere un contenitore di tutte le storie da me ideate, ambientate nel
mondo di Sonic, ma ho deciso di terminare qua la sua pubblicazione.
Erano programmati diversi seguiti di Sins of Purity, Chaos Millennium e Pieces of Eternity,
ma, considerando alcune cose che sono cambiate durante questa pausa di
due anni, ho deciso di dedicarmi ad un progetto tutto nuovo, che
arriverà molto presto qui su EFP.
La mia nuova serie sarà sempre dedicata al mondo di Sonic, ma in
una continuity leggermente diversa, di cui parlerò maggiormente
al momento della pubblicazione. Ciò non significa che tutto il
lavoro di questi anni che vi ho presentato sarà stato invano,
tutt'altro... situazioni e personaggi creati da me ricompariranno, dal
primo all'ultimo, ma in una veste tutta nuova e decisamente più
intrigante.
Quindi, sperando che chi è arrivato fino a questo punto con me
voglia ancora seguirmi e supportarmi, non mi resta che darvi
appuntamento per la mia prossima esperienza narrativa.
Grazie a tutti e arrivederci a prestissimo!
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