Anche le piccole cose possono salvare la situazione.

di mirkoismylife
(/viewuser.php?uid=255129)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


«Voglio andare via da qui.» disse Rocco, con una voce spenta, triste. Da troppo tempo era lì, la sua unica fortuna, se così può essere chiamata, era il fatto che l'amico Davide era lì, con lui.
«Cosa possiamo fare?» chiese Davide con l'innocenza di un ragazzino, ignaro di ciò che l'aspettava.
«Nulla, credo. Le ho provate tutte in otto mesi.»
«Anche riprovarci?»
«Riprovare a fare che?»
Il più grande non rispose, semplicemente guardò la piattaforma più alta da cui ci si potesse tuffare, in attesa che il biondino seguisse il suo sguardo. 
«Io.. ho paura di non riuscire a farcela, Rocco.» 
«Ti capisco.» l'imprescindibile fece una piccola pausa. «E se ci tuffassimo insieme?» chiese lui con una strana luce negli occhi, dopo otto mesi sembrava felice.
Il riccio lo guardò dapprima stranito, poi sorrise. Se quello lo avrebbe fatto uscire dal coma, lo avrebbe fatto anche dieci mila volte.
I due tolsero le magliette e cominciarono a salire in direzione del punto più alto, mano nella mano, dandosi coraggio l'un l'altro, anche se il coraggio serviva più a Rocco.
«Spingimi.» disse con sicurezza il piccolo.
«Cosa?!»
«Spingimi!» ripeté quasi urlando.
Davide lo sapeva, che non avrebbe riuscito a buttarsi da solo, per cui lo spinse e dopo che il suo corpo raggiunse l'acqua, scomparì.
Il secondo si buttò, seppur riluttante, aveva fatto una promessa al piccolo amico e l'avrebbe mantenuta. In quel momento si sentì leggero, libero.

[...]

Nella stanza numero 13 quattro ragazzi cantavano sperando che questo avrebbe fatto risvegliare i loro amici, anche se non ci credevano molto, ma erano ignari che da lì a poco Rocco e Davide sarebbero stati con loro, in tutti i sensi.

[...]

«Lilia, sicura che vuoi rimanere qui?» 
«Sí, vai pure a casa tu. Rimango qui in attesa di qualche notizia.»

[...]

Davide si sentì cadere su qualcosa di morbido. Le pupille erano pesanti, ma dopo qualche secondo diventarono leggerissime, più leggere delle piume. Appena aprì gli occhi, incrociò lo sguardo di Rocco, che si era svegliato in contemporanea. Guardarono entrambi i loro amici, che increduli piangevano felici.
Quando tutto sembra perduto, anche la minima sciocchezza può salvare la situazione.




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2538956