NOME
IN CODICE: “PAZZO WEASLEY”
CAPITOLO
1
Il
ragazzo dallo sguardo perso nel vuoto giocherellava nervosamente con
la sua piuma, sbattendola ritmicamente sul ripiano del lungo tavolo
di legno; i capelli corti e rossi erano spettinati, forse a causa
della mano che puntualmente si passava sulla testa. Aveva un paio di
profondi occhi blu e il viso, al momento atteggiato ad un'espressione
truce, era cosparso di lentiggini.
Al
suo fianco sedeva il suo migliore amico: capelli neri, occhi verdi,
occhiali dalla montatura fine, cicatrice a forma di saetta sulla
fronte; tra le mani cincischiava un giornale, la “Gazzetta del
Profeta”, lo sguardo annoiato che saltava da una pagina
all'altra, scivolando sulla carta senza prestare attenzione a ciò
che vi era scritto.
-Ronald
Weasley!!! La vuoi finire di scrutare il vuoto e deciderti finalmente
a scrivere qualcosa su quella pergamena?!? La relazione di Pozioni
non si scriverà certo da sola!-
A
parlare era stata una ragazza seduta all'altra estremità del
tavolo: un'indomabile criniera di riccioli castani incorniciava un
visetto a punta sul quale spiccavano i grandi occhi nocciola e una
bocca a cuore, in quel mentre tirata a formare una linea dura. Il
tono di voce che aveva usato lasciava intuire che la sua pazienza era
giunta al limite.
Il
Rosso non diede segno di averla sentita e questo la mandò su
tutte le furie.
-Ron...
Ron... ROOON!!!-
A
quel grido il ragazzo si riscosse dal suo stato di trance e incrociò
i suoi occhi.
-Si?-
-La
relazione! TI VUOI DARE UNA MOSSA?-
-Ehi,
calmati! Sto pensando...-
-E'
MEZZ'ORA CHE STAI PENSANDO! Di questo passo a Natale sarai ancora
lì seduto con la piuma in mano e uno sguardo ebete a fissare
il nulla!-
Ma
le ultime parole caddero nel vuoto perché il Rosso era tornato
a perdersi tra i suoi pensieri.
-Lascia
perdere Hermione, oggi proprio non riesce ad ingranare. È da
stamattina che è così.- intervenne il Moretto.
In
quel momento arrivò al tavolo an'altra ragazza, di poco più
giovane, con lunghi capelli rossi e occhi azzurri, e prese posto
accanto alla Brunetta, cercando di attirare l'attenzione del Rosso
sventolandogli davanti agli occhi una candida manina.
-Ron...
ehi, Ron, ci sei?-
-Eh?
Si... oh, Ginny, sei tu? Quando sei arrivata?-
La
ragazza fece una smorfia e rispose:
-Qualche
secondo fa.-
-Volevi
qualcosa?-
-Solo
sapere che ti ha fatto di male Neville.-
-Neville?
Ma di che parli? Non mi ha fatto niente, perché?-
-Perché
lo stai fissando da un bel pezzo con uno sguardo assassino!- e così
dicendo gli indicò un ragazzone paffuto seduto su una poltrona
dall'altro lato della stanza, un libro in mano e l'aria agitata.
-E'
terrorizzato. Crede che tu ce l'abbia con lui, e mi ha chiesto di
dirti che gli dispiace, qualunque cosa ti abbia fatto.-
Il
Rosso lo fissò, l'espressione colpevole, e gli fece un saluto
con la mano, per fargli capire che era tutto ok; l'altro si rilassò
all'istante, ricambiò il saluto e finalmente si immerse nella
lettura.
-Se
Neville non centra, qual è il problema?- fece la Rossa.
-Nessun
problema, sto benissimo.-
-Benissimo...
sicuro!- si intromise il Moretto -Si vede!-
-Che
vorresti insinuare?- berciò il suo focoso amico.
-Niente,
niente... calmati!-
A
quel punto la Rossa pensò bene di cambiare discorso e si
rivolse alla Brunetta.
-Domani
vado a fare un giro ad Hogsmeade, voglio vedere un po' di vetrine.
Vieni con me?-
-Mi
piacerebbe Ginny, ma ho un impegno.-
-Non
vorrai studiare anche di domenica, mi auguro!-
-No,
no. A dire il vero ho un appuntamento...-
Ebbe
una piccola esitazione, poi lanciò un'occhiata al Rosso e
finì:
-Con
Vicktor!-
CRACK!
A quel rumore
tutti si voltarono: la piuma del Rosso era stata fatta a metà
da una mano che a quel nome si era paurosamente irrigidita.
-Hai.Un.Appuntamento.Con.Krum?-
sillabò quasi il ragazzo, la mascella contratta.
La Brunetta
alzò con decisione il mento e con voce ferma rispose:
-Sì!-
Il Moretto e
la Rossa si scambiarono uno sguardo compreso e socchiusero gli occhi,
in attesa dello scoppio del Rosso... che non avvenne!
Grande fu la
sorpresa dei due quando il ragazzo, gli occhi blu fissi in quelli
nocciola dell'amica, si limitò a biascicare:
-Bene!
Divertiti!-
Dopodiché
sembrò rendersi conto di aver spezzato in due la piuma e, lo
sguardo confuso, si rivolse all'amico:
-Harry, ti
spiacerebbe prestarmi la tua piuma?-
Il ragazzo,
basito, fece scivolare la mano nello zaino e allungò al Rosso
ciò che aveva chiesto. L'altro lo ringraziò e
ricominciò a giocherellare con la nuova piuma, l'attenzione
rivolta alla conversazione tra le ragazze, quasi subito ripresa.
-E così
Vicktor viene a trovarti, eh? Non è carino a fare tanta strada
solo per vederti?-
-Veramente è
in Inghilterra con la sua Nazionale di Quiddich per giocare
un'amichevole con la Scozia e mi ha chiesto se possiamo vederci; mi
ha scritto che gli manco molto.-
A quelle
parole il Moretto lanciò uno sguardo all'amico: il Rosso se ne
stava rigido sulla sedia, immobile, solo il movimento della mano, via
via sempre più scattante, unito al respiro, che andava
facendosi ansante, tradivano il suo stato d'animo.
Anche la Rossa
sembrò accorgersene, perché invitò l'amica a
finire il discorso mentre andavano in biblioteca, con la scusa di
dover controllare un dato, fondamentale per il compito di Erbologia.
Le ragazze
uscirono dalla stanza, ma un ultimo scambio di battute arrivò
alle orecchie degli altri due:
-Dice che ha
urgenza di parlarmi, e che deve dirmi una cosa importante...-
-Oh, Hemione!
Credi che voglia dichiararsi?-
CRACK!!!
-Oh, ma
andiamo Ron! La mia piuma!!!-
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Continua...
Ed
ecco il primo capitolo della mia prima ff. Allora, che ve ne pare? Vi
prego di recensire, per farmi sapere la vostra opinione: sono pronta
ad ascoltare il vostro parere, sia esso positivo o negativo, e vi
chiedo di essere più sinceri possibile, a costo di essere
brutali!
Vi
ringrazio fin da ora!
Baci
baci,
Pepy
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