ADDIO,
AMICO MIO...
Un
altro lavoro era stato portato a termine. L'obbiettivo era stato
eliminato e non era sorto alcun problema. Una passeggiata.
Due
ragazzi camminavano lungo una stradina di campagna. Intorno a loro
nient'altro che natura. Era una situazione particolare in quanto non
si udiva neanche il più flebile dei suoni.
Il
primo dei due era vestito interamente di nero, un colore in perfetto
contrasto con i suoi capelli bianchi e gli occhi rossi. Una katana
nera sul fianco destro.
Il
secondo era vestito in maniera sportiva e portava il cappuccio calato
fin sopra agli occhi. I capelli castani erano appena visibili
così
come gli occhi color smeraldo.
Una
leggera brezza iniziò a soffiare nell'esatto momento in cui
i due
giunsero ad un bivio. A destra era visibile una piccola cittadina. Un
luogo che avevano il privilegio di poter chiamare casa.
A
sinistra invece era visibile un'enorme pianura che segnava il confine
tra due regni. La brezza cambiò improvvisamente direzione,
soffiando
proprio verso quel confine.
L'albino
fece un passo in direzione della cittadina ma si arrestò
subito. Il
suo compagno si era fermato prima del bivio. Nessuno dei due
fiatò.
Era un silenzio carico di significati.
“Non
tornerai alla gilda...non è così?”
chiese l'albino.
“Capisci
sempre le cose al volo...eh, Ashuros?” disse il compagno
accennando
un sorriso.
Ashuros
non si voltò neanche e gli pose una semplicissima domanda
“Perchè?”.
La voce era ferma e fredda come se non gli importasse minimamente
della risposta.
“Non
c'è una vera e propria risposta a questa domanda. Forse la
troverò
o forse no...chi può dirlo? Il fatto è che...mi
sento di dover
cambiare aria.” spiegò il castano.
Ashuros
si grattò la testa svogliatamente “Tsk sei proprio
un
irresponsabile Edward...ora tocca a me il compito di avvisare gli
altri, eh? Cosa dovrei dire a Miel? Giada? Alsear? Credi che se ne
staranno buoni e tranquilli rispettando questa due decisione?”
Edward
scoppiò in una grossa risata e, indicando la cittadina,
disse “Al
contrario. Probabilmente mi cercheranno e cercheranno di convincermi
a restare...oppure mi uccideranno direttamente...”
Ashuros
si girò verso di lui ghignando “Come se tu ti
lasciassi uccidere
così facilmente.”
“Mi
conosci no? Sono Edward Yoshina, L'assassino! Deve ancora nascere
l'uomo che mi farà incontrare l'Oscura Signora.”
disse Edward
facendo un inchino plateale.
“Lo
so bene. Quindi questa è la fine del nostro team?”
chiese Ashuros
avvicinandosi.
“Il
Duo Poisoned Blood...il miglior team in circolazione...sono sicuro
che troverai un degno sostituto.” commentò Edward.
“Certo
certo...” bofonchiò l'albino prima di arrestarsi
di fronte al
compagno e porgergli la mano.
Edward
fischiò sorpreso “Devo ammettere che riesci sempre
a sorprendermi.
Da dove arriva questo tuo lato sentimentale?”
“In
effetti hai ragione.” ammise Ashuros prima di assestargli un
poderoso pugno sulla guancia destra, facendolo cadere a terra
“Questo
è più nel mio stile.”
Edward
rimase disteso a terra sorridendo. Era decisamente nel suo stile. Ora
però era tempo di andare. Inclinò leggermente la
schiena,
ritrovandosi Ashuros con il braccio disteso verso di lui e la mano
aperta.
-Non è
per niente nel tuo stile Ash...- pensò Edward sorridendo
-...ma le
novità non sono mai una brutta cosa.-
Lentamente,
strinse la mano al suo compagno che lo aiutò ad alzarsi e,
non
appena fu tornato in piedi, entrambi rafforzarono la presa.
“Prenditi
cura di Giada anche da parte mia.” disse Edward sottovoce.
“Lo
farò...stai tranquillo.” disse l'albino
dopodichè Edward si
diresse verso l'enorme pianura senza mai voltarsi. Ashuros lo
fissò
allontanarsi. Non sorrise. Non pianse. Non fece nulla. Semplicemente
lo fissò fino a quando non fu più visibile
all'orizzonte.
Pochi
minuti dopo, il giovane stava camminando in direzione della
cittadina, ripensando alle ultime parole del suo compagno. Uno strano
sorriso prese posto sulle sue labbra.
“Trovare
un sostituto, eh? Razza d'idiota.” pensò l'albino
quando,
all'improvviso, gli tornarono in mente le parole di suo padre: -In
questo mondo nasciamo tutti con uno scopo. A volte lo scopriamo
subito e a volte invece no ma una cosa è certa, sono le
nostre
scelte a renderci chi siamo e nessuno potrà mai essere
uguale a
noi.-
Si
erano allenati insieme. Avevano bevuto insieme. Avevano combattuto
insieme. Avevano ucciso insieme. Nessuno poteva sostituirlo. Di
Edward Yoshina ne esisteva solo uno e nessuno avrebbe mai potuto
prendere il suo posto.
Angolo
dei saluti:
Per
quelli di voi che ancora non lo sapessero, Edward Yoshina ha deciso
di chiudere con EFP. Io, personalmente, mi faccio da parte
perché so
che ci sono persone già pronte a dargli la caccia per
riportarlo
indietro XD comunque sia...questo capitolo è un
ringraziamento a
Edward, una delle persone più simpatiche che abbia
incontrato su
questo fandom :) (senza togliere nulla agli altri eh)
Non so
se ritornerai ma una cosa è certa! Le porte di EFP e le
nostre
storie ad OC sono sempre pronte ad accoglierti! Un grosso abbraccio e
ci vediamo alla prossima Ed!!!
CHAOS!!!
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