Conto alla rovescia...

di karlsonn
(/viewuser.php?uid=649225)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


9. Nove, l’ombrello quando piove…
 
…dice una vecchia filastrocca.
 
Stanotte piove. E a dirotto.
Appoggiato alla grande macchina nera, guarda l’Ispettore Detective Gregory Lestrade dare ordini e indicazioni ai poliziotti sulla scena del crimine: deve essere fradicio e congelato… gli sembra perfino di vederlo tremare.
 
Lui si prepara la frase.
 “Vuole condividere con me l’ombrello, ispettore?
 No, macché, condividere è patetico.”
 Uff. Che fatica.
 “Gradisce ripararsi dalla pioggia?
Che idiozia, come se uno potesse gradire di infradiciarsi!”
 Comincia a preoccuparsi seriamente di non venirne a capo, ora...
 “Prego, Ispettore, venga sotto al mio ombrello
Sì… e nella mia camera da letto! No, no è da vecchio trombone…”
 Gli suderebbero le mani se non fossero mezze congelate.
 “Posso offrirle un riparo, ispettore?
Ecco, questa forse può andare…”
 La pioggia scende, incessante. Lestrade è ancora in mezzo ai suoi uomini. Lui rimane impassibile oltre alle strisce gialle e nere della sicurezza, ancora appoggiato alla grande macchina scura, ancora immobile.
 “Bene. Allora. Adesso mi avvicino e glielo dico.
Sì, ora vado lì e glielo dico.
Ora vado.
 Mi avvicino con l’ombrello e glielo dico…
Posso offrirle un riparo, ispettore?
Sì. Ecco.
Può andare.
Ora vado.
Vado e glielo dico.
 Basta, vado”.
Fa appena in tempo a staccarsi di qualche centimetro dalla carrozzeria dell’automobile per muovere, forse, il primo passo verso Lestrade, quando lo vede.
Un poliziotto.
Giovane.
Bello.
Ha un ombrello aperto sopra alla propria testa.
E poi, all’improvviso, anche sopra a quella di Lestrade.
 Che si gira, e,
guardandolo,
gli sorride.
 Gli sorride.
 A lui. Al piccolo verme con la divisa da poliziotto…
 
Lo guarda a bocca aperta: razza di sorcio… come ha osato? Come si è permesso?? Che cosa ha fatto??? Che cosa credeva di fare??!!? Che cosa… con che cosa poi, con che cosa!!! Crede forse che sia un ombrello quel ridicolo ammasso di stoffa e ferraglia che stringe in mano??? Non ha nemmeno un ombrello come Dio comanda e pensa di fregargli Lestrade?? Piccolo, sconsiderato, impudente lombrico!!!
 “Anthea!”
“Sì, signore?”
“Nome e cognome dell’agente accanto al Detective Ispettore”
“Sì, signore.”
“E poi mi chiami al cellulare il Ministro dell’Interno: mi deve più di un piccolo favore”.
“Sì, signore.”
“E ora, andiamo”.
 
-----------
 
“John, ma non c’era la macchina di Mycroft laggiù?”
“Sì, Greg, c’era. Se ne sarà andato... Sai come sono fatti questi Holmes...”
“Ho l’impressione di saperne meno della metà di come sono fatti...”
 




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2549936