Non ti guarda mai. Tiene lo sguardo dritto davanti a sè,
come il filo d'una spada.
I tuoi occhi lo sfiorano appena, composti, limpidi, inesorabili -Hai paura di me, Rhaegar?-
e sai che in quell'istante tuo marito percepisce l'alito del fuoco di
Dorne gocciolargli sul collo.
Questo è il
coraggio del principe Rhaegar,
vorresti esclamare con voce atrocemente allegra, dolcemente sferzante,
a quel popolo fiducioso ed ignaro che lo acclama ed osanna, questo è l'onore dei
Targaryen. Ma questo è il silenzio,
spiazzante, categorico, incoercibile, questo solo logora lui estirpando la tua
energia vitale- questo
significa davvero silenzio.
L'hai vista Lyanna Stark, la rosa azzurra di Grande Inverno, la lady
che voleva essere bestia, con la sua bellezza ombrosa, vessatoria e
marcata come una cicatrice, il suo indomito strascico di capelli scuri
drappeggiati sulle spalle come un trofeo di guerra; l'hai vista, e hai
percepito l'eco di passi lontani in un petto che avrebbe dovuto
straziarsi di gelosia.
Le sorridi tristemente, perchè soltanto derisione t'ispira,
domata alla catena, addomesticata al primo ti amo della sua
vita; l'apparenza non
serve a niente, vorresti bisbigliarle, quella spada non ti rende la
donna che vuoi essere.
Non sei bella quanto lei, nè altrettanto amata, ma sei
più forte, il tuo sguardo contro il suo non vacilla.
Diffamata,
bruciante di febbre, tremante di
freddo, sei più forte. Sorridi con labbra
rigide alla bambina che
gioca
a fare il cavaliere e passi oltre, senza fermarti -un soffio di sabbia,
uno spettro di bruma, quella piccola esile dorniana dalla pelle
olivastra e gli occhi di ferro.
Io sono più
forte, Rhaegar, mi
hai sentita? Io sono più forte di tutti quanti. Io potrei
ucciderti con la spilla della mia veste, e tu nemmeno ti opporresti,
con quelle mani sensibili da musicista, che carezzano la lira e
aborriscono le lame -non hai nemmeno il coraggio di guardarmi negli
occhi. Io sono più forte di voi due messi insieme. Non
lo dici, non ti serve dirlo. Potrebbe sterminare eserciti il tuo onore,
possente come l'arsura sulle dune della tua terra, tenace come la
consapevolezza di appartenere ad un'altra famiglia.
Mai inchinati, mai
piegati, mai spezzati.
Tutti si voltano, ad occhieggiare la reazione della moglie ripudiata;
ma non ha più nulla da dire Elia di Dorne, non appartiene
più a quella storia, e con occhi asciutti assiste.
A tuo marito hai concesso il ventre, hai concesso il sangue; egli
niente ha più da prendere, mentre tu niente riesci a
revocare. Questo
è il silenzio.
Incorruttibile al dolore, intransigente alle lacrime, hai rifiutato di
fregiarti di quella sofferenza di cui non sei degna. Perchè
tu,
al contrario di Rhaegar, sai mantenere le promesse.
Il vuoto di quel silenzio verace ha insegnato l'inerzia alle labbra, ha
contagiato la bocca di bianco e gli occhi di nero; sei coagulata nel
vuoto, in esso ti confondi, ti dissipi, ti disperdi.
Non riesci a liberare la verità quando Oberyn ti viene a
trovare
e ti chiede come stai; non glie lo dici, a tuo fratello, che la
fanciulla di seta e sole con cui giocava nei Giardini dell'Acqua non
c'è più, fuggita da queste lande buie, assiderata
nel
freddo di carne nuova.
Portami via, portami via, portami a casa, aggrapparsi a
quelle ginocchia tanto care ed implorare, piangere, voglio tornare a casa. Ma
sono parole che non s'inerpicano lungo la gola, parole come le pietre
che hanno lapidato la tua fede, come
te, prigioniere del silenzio. Sai che, se sapesse, Oberyn
agirebbe -Oberyn lo farebbe. Qualsiasi cosa, per te.
Sto bene, fratello, come al solito, rispondi tu. Mai inchinati, mai piegati, mai
spezzati.
Prima di uscire, Rhaegar dardeggia uno sguardo lungo ed offuscato nella
tua direzione. La rabbia risorge come un ricordo, un fremito percorre
quelle mani abbandonate in grembo, strette le une alle altre per
combattere il freddo. Non meriti la sua compassione, non meriti
quest'ennesimo insulto, e lui lo sa. Non lo tolleri: Rhaegar non
può vilipendere la tua dignità così
come ha fatto
con il vostro matrimonio. Quella
no, la compassione no. È la goccia che fa traboccare il vaso.
Vorresti urlare -e invece taci per fare più rumore. Se la
tenga
Rhaegar, la sua compassione, per sè e per la ragazza lupo.
Quella è l'unica volta in cui l'impeto del tuo sangue
dorniano
fomenta bile e tempra furore, ma non accade nulla, perchè
non
è così che deve finire.
Tutto ciò che resta, vattene
Rhaegar, vattene, ed è quasi il tuo sguardo a
mandarlo lontano, a mandarlo da lei, perchè la sua presenza
vanifica la tua.
Sarai tu a offrirgli la tua compassione, lasciandola sul suo sepolcro,
sussurrando povero,
povero Rhaegar, morto per amore -sì, per amore
di se stesso, è sempre, sempre stato solo questo.
Non vale il tempo d'una lacrima, Rhaegar; soltanto il silenzio -quel
silenzio che non è un'accusa, piuttosto una constatazione,
un
rilievo, l'affermazione d'un'evidenza che rimane in sospeso nella
realtà degli scheletri nell'armadio. Non vale una lacrima e
tu,
al suo funerale, non indosserai un nero velo sul volto, in modo che
tutti vedano che non c'è pianto sulle guance di Elia Martell
-Martell, mai Targaryen, per sempre Martell.
Elia Martell muore durante il sacco di Approdo del Re, stuprata e
uccisa da Gregor Clagane, imbrattata del sangue dei suoi figli.
Nell'udire la notizia, Oberyn Martell schiude le labbra e spalanca una
ferita che non si rimarginerà mai; Doran Martell chiude gli
occhi e china il capo.
Silenzio.
Note dell'Autrice: Bentrovati, fan di GoT! ^-^ o aSoIaF, come
preferite...
Avevo già postato questa fanfiction in passato, ma una
lettrice si è premurata di avvertirmi che parlare dei
Martell prima della quarta stagione non si poteva fare, quindi ho
dovuto rimuoverla.
Dedicherò una
one-shot/flashfic a ciascun membro della famiglia Martell, e in
più anche a qualche Sand, visto che ci sono... E' una casata
che
mi affascina non poco. Eppoi, l'avete visto Oberyn nella prima puntata
della quarta stagione??? *-* Hanno fatto un ottimo lavoro con lui, a
mio parere.
Il primo capitolo l'ho appunto dedicato ad Elia, un personaggio che
trovo venga molto sottovalutato e, nelle storie, liquidato con un "la
moglie Elia fissava Lyanna Stark con gelosia". Anche Elia era una donna
e anche Elia aveva dei sentimenti, e alla fine è stata lei
quella che ha pagato per le colpe di tutti ingiustamente. Mi rendo
conto che leggendo questa storia Rhaegar risulta un po' antipatico, ma
insomma, ha cornificato sua moglie, in fin dei conti... voglio proprio
vedere a chi piacerebbe!
Grazie per avere letto e spero vi sia piaciuta. Chi volesse dirmi che
ne pensa, avrà tutta la mia gratitudine (sai che roba...
XD).
Grazie ancora e spero leggerete il prossimo capitolo, che
dedicherò ad Oberyn!
Lucy
ps: non mi è sfuggito che nell'ultima frase vi è
un'imprecisione, ma non voglio fare spoiler... Perciò ho
scritto
la versione ufficiale degli avvenimenti!
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