Erano di nuovo tutti lì seduti
nella sala comune, per l'ultimo anno che avrebbero trascorso assieme. Harry era
seduto su una gran poltrona porpora e guardava assente fuori dalla finestra.
Hermione parlava concitatamente con Ginny. Discutevano su chi sarebbe stato il
nuovo professore delle arti oscure quell'anno. Ron invece se ne stava in
disparte contemplando il suo nuovo distintivo da caposcuola con aria sognante.
Miracolosamente era diventato caposcuola, superando persino Hermione, ancora
non ci credeva. Hermione già, aveva pensato a lei tutta l'estate. Aveva
immaginato i suoi capelli morbidi color del miele, e quei riccioli che le
cadevano delicatamente sulle spalle. Aveva sognato il suo sorriso diverso da
quello che lui aveva conosciuto, ma ugualmente splendente.
Alla fine dell'anno precedente
Harry era finalmente riuscito a sconfiggere Voldemort, mago malvagio e assetato
di potere, assassino dei suoi genitori, ma questa vittoria era stata pagata
cara. Durante un furioso combattimento contro i suoi mangiamorte, molti auror e
membri dell'ordine erano caduti, tra questi il professor Moody e Lupin.
Quest'ultimo era diventato per Harry, dopo la morte di Sirius, una sorta di
padrino in quanto era rimasto l'ultimo dell'antico gruppo dei malandrini. Per
questo il ragazzo era così giù di tono.
- Harry, allora secondo te chi è
il nuovo professore?
Si ridestò così immerso che era
nei suoi tristi pensieri col suono argentino della voce della sua amica. La
guardò negli occhi e in quello sguardo trovò un po' di conforto al suo dolore.
-Scusa, non stavo sentendo, cosa
hai detto?
-Quale sarà il nuovo professore?
Io spero che nn sia Piton, già le ore di pozioni sono troppe con lui!
-Certo spero nn sia Piton!
Ma nella sua voce nn vi era un
minimo di espressività, era fredda e atona. Hermione lo guardò pensosa a lungo.
C'era anche lei il giorno della battaglia, aveva visto come Harry avesse
sconfitto il signore oscuro. Dopo che egli aveva ucciso Lupin, Harry si era
scagliato lasciando la bacchetta contro quell'uomo gridando con rabbia: " Come
hai potuto!! Io… io ti uccido!!! ". I suoi occhi da verde erano divenuti
rubicondi. Nonostante avesse di fronte a sé il più grande mago di tutti i
tempi, il ragazzo lo aveva abbattuto con la sola forza del corpo. Voldemort
preso alla sprovvista da tanta avventatezza, si era difeso con un incantesimo,
ma questo era passato sul giovane senza scalfirlo, come la pioggia che cadeva
abbondante quella sera. Spinto da Harry l'uomo era precipitato in un profondo
burrone ed era morto sul colpo. Da allora Harry nn era più lo stesso, era
sempre assente e il suo sguardo vacuo e gelido. Ma la sua amica in quel ragazzo
triste trovava ancora Harry Potter, il ragazzo che aveva sempre amato, che ora
però sembrava essere troppo distante per accorgersi dei sentimenti della
ragazza.
-Ecco a voi il nuovo insegnante
di difesa contro le arti oscure- annunciò Silente durante il banchetto di
inizio anno- vi presento, anche se molti di voi lo conosceranno già Lucius
Malfoy!
- Malfoy?! Malfoy?! Ma Silente è
uscito di testa? Ci mette in casa il nemico? Malfoy era il braccio destro di
Voldemort e lui lo mette come insegnante di arti oscure?
Ron era incredulo e così come
lui, sia Harry che Hermione si scambiavano occhiatine preoccupate. D'altro
canto dal tavolo di Serpeverde, Malfoy Jr. sfoderava sorrisi trionfanti agli
astanti. Harry guardò scoraggiato e dubbioso l'anziano preside. Probabilmente
sì, anche se gli faceva male pensarlo, Silente stava perdendo colpi. Quasi come
gli leggesse nel pensiero il vecchio si alzò e disse:
- Prima di iniziare come tutti
gli anni il banchetto volevo dire solo una piccola cosa: ognuno può commettere
degli sbagli e nn sta a noi giudicarlo, per cui a chiunque deve essere concessa
una seconda possibilità. Bene, dunque, si dia inizio al banchetto!
La mattina successiva si
trovarono nella sala grande pronti ad andare alla lezione di trasfigurazione
quando Harry si ricordò di aver dimenticato nel dormitorio i suoi libri.
-Vuoi che ti accompagni?- chiese
Ron, ma Harry con un leggero segno della testa lo fermò.
-No, grazie Ron vado da solo,
andate o rischiate di far tardi. Io vi raggiungo fra poco.
Si girò verso le scale e le salì
lentamente. Pensava ancora a quella maledetta sera in cui Lupin era morto. Cosa
gli importava di andare a scuola? Certo era stata la sua casa per tanti anni,
il suo rifugio dai Dursley, ma ora abitava a Grimmauld Place nella casa che era
stata del suo padrino. Era stato un luogo sicuro prima, ora invece sembrava
essere tutto cambiato o forse era lui ad essere diverso. Così preso nelle sue
riflessioni nn si accorse di aver sbagliato strada e si ritrovò in un luogo che
nn aveva mai visto prima. Neanche sulla mappa del malandrino era segnato, per
cui la sua esistenza doveva essere nota a pochi. In fondo al corridoio che
stava percorrendo vi era una porta. Poggiò la mano sulla fredda maniglia
d'ottone e un brivido gli corse lungo la schiena, forse nn sarebbe dovuto
entrare. Purtroppo la sua curiosità lo spinse a superare la porta. E con un
sonoro tonfo questa si chiuse dietro di esso lasciandolo nella più completa
oscurità.